Il Consiglio di Stato boccia il riordino in due punti: sovrintendenti e Luogotenente senza criterio

Vittorio Proietti

24/04/2017

Il Consiglio di Stato riconsidera il riordino delle carriere in due punti: l’accesso a Sovrintendente è incostituzionale, il Luogotenente non ha senso. Ecco la novità.

Il Consiglio di Stato boccia il riordino in due punti: sovrintendenti e Luogotenente senza criterio

Il riordino delle carriere per le Forze Armate passa al vaglio del Consiglio di Stato, che riguardo all’accesso al ruolo di Sovrintendente emana un parere non propriamente positivo, tornando a battere sulla mancata uniformità del passaggio di grado.

Le Forze Armate vedranno una parificazione dei gradi e dei ruoli senza criterio, partecipando ad un sistema disomogeneo di avanzamento nelle carriere, con annessi trattamenti economici e contributi pensionistici sproporzionati.

Il ruolo di Sovrintendente è il primo punto battuto dal parere mosso dal Consiglio di Stato, che ricorda l’esistenza di norme costituzionali per l’accesso al ruolo nella PA e anche nelle Forze Armate. Il secondo nodo da sciogliere è il ruolo di Luogotenente, diverso tra corpo e corpo.

Vediamo qual è il parere del Consiglio di Stato - che, nonostante i suddetti due punti, rimane favorevole - e cosa non funziona per i sovrintendenti.

Il parere del Consiglio di Stato sull’accesso al ruolo

Il ruolo di Sovrintendente nella Polizia di Stato attualmente si raggiunge tramite concorso pubblico, tuttavia, la manovra di unificazione in atto con il riordino porterà il suddetto ruolo ad essere parificato al ruolo di Agente e Assistente.

Per gli attuali sovrintendenti, quindi, il futuro riordino comporterà un netto demansionamento da ruolo superiore a funzioni di base. Per i ruoli inferiori, invece, si tratterà di un passaggio per merito assoluto, quindi senza nessuna selezione.

Il Consiglio di Stato muove a favore dell’uniformità e del rispetto nelle norme costituzionali, che il riordino delle carriere non può certamente tralasciare. La Legge prevede che la selezione per un qualsiasi ruolo nella PA avvenga tramite concorso pubblico, gli scatti automatici paventati dal testo di riordino non sono meritocratici.

In alternativa al concorso pubblico, tuttavia, potranno essere mantenuti i ruoli inferiori a quello di sovrintendenti, così da permettere il raggiungimento della semplificazione senza il venir meno di una logica di progressione, rispettando anche il metodo di reclutamento presente nel Decreto 165/2001.

Altri gradi senza ruolo: il Luogotenente delle Forze Armate

Tra i nuovi gradi inseriti dal riordino delle carriere vi è anche il Luogotenente delle Forze Armate, nuovo grado multifunzione vittima di attacchi sin dalla sua apparizione. Anche in questo caso, il testo del riordino pasticcia con i precedenti ruoli provocando una netta sproporzione tra i diversi corpi.

Nel caso dell’Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato, infatti, il ruolo accorcia le distanze per il raggiungimento delle qualifiche di Capitano e Commissario Capo, riducendo gli anni necessari al progresso di carriera nei gradi precedenti (4 anni per il primo corpo, 2 anni e 6 mesi per il secondo).

La Guardia di Finanza, invece, beneficerà del nuovo grado di Luogotenente senza riformare la progressione di carriera dei precedenti ruoli, lasciando a 6 gli anni di attesa per il ruolo, con una netta sproporzione rispetto agli altri corpi delle Forze Armate.

Il testo del riordino non è stato ancora approvato in via definitiva e occorrerà attendere il 29 aprile per avere il parere delle Commissioni Affari Costituzionali e Difesa. Tuttavia, il lavoro dei sindacati non si arresta e sembra che neanche il Consiglio di Stato difetti di attenzione.

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