Bonus matrimonio disoccupati, la circolare Inps: a chi spetta e importo

Simone Micocci

18 Agosto 2023 - 11:22

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Nuovi chiarimenti Inps sull’assegno di congedo matrimoniale per i disoccupati: ecco a chi spetta il bonus matrimonio.

Bonus matrimonio disoccupati, la circolare Inps: a chi spetta e importo

Così come per il congedo di maternità, anche per quello matrimoniale è l’Inps a intervenire in favore dei disoccupati (ma solo per chi ne soddisfa i requisiti), riconoscendo loro un’indennità sostitutiva del periodo di permesso a cui avrebbe avuto diritto quando era lavoratore dipendente.

Con il messaggio n. 2951 del 2023 l’Inps è tornata sul tema del bonus matrimonio per i disoccupati che sostituisce il congedo matrimoniale, facendo chiarezza su quali sono i requisiti per averne diritto.

Uno strumento importante perché garantisce anche al disoccupato quella tutela a cui avrebbe avuto diritto come lavoratore subordinato, quando - ricordiamo - grazie al congedo matrimoniale spettano 15 giorni (di calendario) di permesso retribuito in prossimità delle nozze.

Non tutti i disoccupati, tuttavia, hanno diritto a tale assegno in quanto è necessario che la perdita del lavoro sia avvenuta pochi mesi prima della data del matrimonio. Vediamo, dunque, quali sono i requisiti previsti per beneficiare del congedo matrimoniale e le condizioni, nonché le modalità, per richiederlo all’Inps.

Messaggio Inps numero 2951 del 14-08-2023
Clicca qui per scaricare la circolare Inps con le istruzioni per godere dell’assegno per il congedo matrimoniale.

Requisiti per il bonus matrimonio disoccupati

L’assegno per congedo matrimoniale è quella prestazione di tipo previdenziale che viene riconosciuta in occasione di un congedo straordinario per matrimonio civile o concordatario, a patto che questo venga fruito entro i 30 giorni successivi alla data dell’evento.

Come visto sopra, in alcune condizioni è possibile richiedere tale assegno anche da disoccupati. Nel dettaglio, l’Inps riconosce la possibilità di fare domanda di congedo matrimoniale ai disoccupati che:

  • possono dimostrare che nei 90 giorni che precedono il matrimonio o l’unione civile hanno lavorato per almeno 15 giorni alle dipendenze di aziende industriali, artigiane o cooperative.

Nel caso di chi ha appena iniziato un rapporto di lavoro, invece, condizione essenziale per richiedere il congedo è quella per cui questo abbia avuto inizio da almeno una settimana.

Quanto spetta ai disoccupati

L’assegno per il congedo matrimoniale ha un importo variabile a seconda della tipologia e del settore lavorativo. Nel dettaglio, questo ammonta a:

  • 7 giorni di retribuzione per gli operai e apprendisti. Dalla retribuzione giornaliera si detrae la percentuale a carico del lavoratore pari al 5,54%;
  • 7 giornate di guadagno medio giornaliero per i lavoratori a domicilio. Dalla retribuzione giornaliera si detrae la percentuale a carico del lavoratore pari al 5,54%;
  • 8 giornate di salario medio giornaliero per i marittimi. Dalla retribuzione giornaliera si detrae la percentuale a carico del lavoratore pari al 5,54%;
  • i giorni di retribuzione che coincidono con quelli previsti dal contratto di lavoro part-time verticale da cui si detrae sempre la percentuale a carico del lavoratore.

Nel caso dei disoccupati si prende in considerazione la retribuzione percepita nell’ultimo rapporto di lavoro.

Tale importo è cumulabile con l’indennità Inail per infortunio sul lavoro, ma solo fino al raggiungimento dell’importo spettante a titolo di retribuzione. Non è cumulabile, invece, con le prestazioni riconosciute per:

  • malattia;
  • maternità;
  • cassa integrazione ordinaria e straordinaria;
  • stato di disoccupato, come può essere la Naspi.

Queste, infatti, sono sostitutive della retribuzione; in questi casi, comunque, a essere riconosciuto è proprio l’assegno per il congedo matrimoniale, in quanto più favorevole (mentre l’altra prestazione viene sospesa).

Come richiederlo e chi lo paga

Come anticipato, in questo caso è l’Inps a pagare direttamente l’assegno; nel caso dei lavoratori dipendenti, invece, il congedo viene anticipato dal datore di lavoro.

La domanda va inviata telematicamente all’Inps. Tre sono i modi:

È importante sapere che chi è disoccupato deve allegare adeguata documentazione alla domanda, quale:

  • dichiarazione sostitutiva di certificazione comprovante lo stato di disoccupato alla data del matrimonio/unione civile o la relativa documentazione;
  • dichiarazione sostitutiva di certificazione comprovante lo stato di coniugato e contenente gli estremi del matrimonio/unione civile;
  • dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà relativa al rapporto di lavoro non impiegatizio, di almeno 15 giorni nei 90 precedenti la data del matrimonio/unione civile, alle dipendenze di aziende industriali, artigiane e cooperative;
  • copia dell’ultima busta paga.

Non temete: per recuperare i suddetti documenti avete molto tempo a disposizione. La domanda per l’assegno di congedo matrimoniale, infatti, va presentata da coloro che sono disoccupati entro un anno dalla data del matrimonio (o dell’unione civile). Solitamente tra elaborazione della pratica e pagamento dell’assegno, l’Inps non impiega più di un mese.

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