Concorso ministero della Giustizia, ecco il bando da 2.970 posti. Requisiti e prove

Simone Micocci

30/07/2025

Nuovi concorsi, è uscito il bando per il ministero della Giustizia. Quasi 3.000 posti per l’assunzione a tempo indeterminato.

Concorso ministero della Giustizia, ecco il bando da 2.970 posti. Requisiti e prove

È finalmente uscito il bando ufficiale del nuovo maxi concorso 2025 per il ministero della Giustizia, e le cifre sono da record: 2.970 posti a tempo indeterminato per profili non dirigenziali.

Di questi, 2.600 sono destinati all’area degli assistenti (codice concorso 02), per il quale è sufficiente il solo diploma di scuola superiore, e 370 all’area dei funzionari (codice 01), dove però è richiesta obbligatoriamente la laurea.

Si tratta di una delle occasioni più attese dell’anno per lavorare nella pubblica amministrazione. Il concorso si inserisce in un piano di rafforzamento strutturale degli organici previsto dal ministero fino al 2027, in risposta a un bisogno crescente di personale nei tribunali, nelle procure e negli uffici giudiziari italiani.

La buona notizia è la previsione di una procedura semplificata con una sola prova scritta a risposta multipla, valutazione dei titoli e formazione delle graduatorie per l’assunzione. La selezione si preannuncia competitiva, ma anche accessibile a un’ampia platea di candidati: ecco perché è importante iniziare fin da subito la preparazione.

Nel frattempo, nei prossimi paragrafi analizzeremo requisiti, modalità di iscrizione e struttura delle prove, con un focus particolare sui posti per diplomati nell’area degli assistenti, che come visto sopra rappresentano il contingente più numeroso.

Bando di concorso ministero della Giustizia
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I requisiti

Come anticipato, per partecipare al maxi concorso del ministero della Giustizia non serve necessariamente una laurea, ma solo per il profilo di assistente: in questo caso, infatti, è sufficiente il diploma di istruzione secondaria di secondo grado di durata quinquennale, oppure un altro diploma riconosciuto come equipollente o equivalente secondo la normativa vigente.

Si tratta di una scelta che amplia notevolmente la platea di candidati, rendendo questa selezione una delle più accessibili tra quelle previste per l’anno in corso.

Naturalmente, restano confermati anche i requisiti generali per accedere ai concorsi pubblici: è necessario essere cittadini italiani o di uno degli Stati membri dell’Unione europea, oppure trovarsi in una delle condizioni equiparate previste per legge. Occorre inoltre godere dei diritti civili e politici, essere fisicamente idonei all’impiego previsto, avere condotta irreprensibile e non aver riportato condanne penali che impediscano l’assunzione nella Pubblica Amministrazione.

Non è previsto un limite massimo di età: è sufficiente aver compiuto almeno 18 anni. Tutte queste condizioni, che verranno definite con maggiore dettaglio nelle fasi successive della procedura, delineano già oggi un profilo piuttosto inclusivo e alla portata di molti.

Le prove di concorso

Il concorso per i 2.600 assistenti del Ministero della Giustizia seguirà una struttura ormai collaudata per selezioni di questa portata, pensata per gestire un numero elevato di candidati.

Contrariamente alle ipotesi iniziali, non è prevista una prova preselettiva. La procedura si articola in una sola prova scritta, distinta per ciascun profilo, seguita dalla valutazione dei titoli ai fini della formazione delle graduatorie di merito.

La prova scritta consisterà in un test da 40 quesiti a risposta multipla, da completare in 60 minuti. I candidati dovranno dimostrare conoscenze su diritto costituzionale, diritto amministrativo, procedura civile e penale, ordinamento giudiziario, servizi di cancelleria, spese di giustizia, casellario giudiziale, nonché sul rapporto di lavoro pubblico.

Faranno parte della prova anche quesiti di lingua inglese (livello A2) e competenze informatiche e digitali. Inoltre, sono previsti quesiti di logica e ragionamento critico-verbale e quesiti situazionali, che valutano la capacità di affrontare problemi organizzativi e gestionali in contesti lavorativi.

Non è previsto un colloquio orale. Il punteggio finale sarà determinato dalla somma dei risultati ottenuti nella prova scritta e nella valutazione dei titoli dichiarati nella domanda.

Come fare domanda

La domanda di partecipazione deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica, tramite il portale del reclutamento InPA, autenticandosi con identità digitale Spid, Cie, Cns o eIDas. Una volta effettuato l’accesso, occorre compilare il format online e indicare con precisione il codice del profilo per cui si intende concorrere, nel caso degli assistenti, si tratta del codice 02.

È necessario possedere un indirizzo di posta elettronica certificata intestato al candidato, oppure un domicilio digitale. Durante la procedura andrà anche compilato il Curriculum Vitae, che ha valore di dichiarazione sostitutiva ai sensi del Dpr 445/2000.

La partecipazione al concorso è subordinata al versamento di un contributo di 10 euro, non rimborsabile, per ciascun codice concorsuale scelto. La ricevuta del pagamento deve essere allegata alla domanda.

Il termine per l’invio è di 30 giorni dalla pubblicazione del bando su InPA: oltre questa scadenza, il sistema non accetterà ulteriori domande. Al termine della procedura di invio, il candidato potrà scaricare una ricevuta che attesta la corretta presentazione della domanda.

Tutte le successive comunicazioni, inclusa la convocazione alla prova scritta, saranno pubblicate esclusivamente sul portale InPA, con almeno 15 giorni di anticipo rispetto alla data della prova. La pubblicazione avrà valore di notifica a tutti gli effetti.

Come prepararsi al meglio

Per chi aspira a uno dei 2.600 posti da assistente nel ministero della Giustizia, questo è il momento giusto per iniziare a studiare seriamente.

Ora che i programmi sono ufficiali, è possibile orientare la preparazione in modo più mirato: alle classiche materie giuridiche, si aggiungono aspetti specifici come il testo unico sulle spese di giustizia, la normativa sul casellario giudiziale e il contratto collettivo del pubblico impiego. Non vanno trascurati nemmeno l’inglese, l’informatica, i quesiti di logica e le situazioni comportamentali.

Esistono manuali aggiornati e simulatori online specifici per questa tipologia di concorso, che rappresentano un buon punto di partenza per strutturare lo studio e allenarsi sulla gestione del tempo e delle domande a risposta multipla.

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