Chi ha un ISA sotto la sufficienza con più probabilità potrebbe essere a rischio controlli, tuttavia ci sono dei rimedi applicabili in sede di dichiarazione dei redditi
Negli ultimi anni le cosiddette pagelle fiscali, note come ISA – Indici Sintetici di Affidabilità fiscale, sono diventate uno degli strumenti principali attraverso cui l’Agenzia delle Entrate valuta la coerenza dei comportamenti dei contribuenti titolari di partita IVA. Gli ISA assegnano un punteggio da 1 a 10 in base ai dati economici e gestionali comunicati, e da questo valore può dipendere l’atteggiamento del Fisco nei confronti dell’impresa o del professionista.
Ma cosa accade, concretamente, quando il punteggio ISA risulta troppo basso? È vero che in questi casi scattano automaticamente i controlli del Fisco?
Gli ISA. Un cenno alle c.d. pagelle fiscali
Gli ISA — Indici Sintetici di Affidabilità fiscale — sono strumenti introdotti con il decreto-legge n. 50/2017 che hanno mandato in pensione i vecchi studi di settore.
Si tratta di vere e proprie pagelle fiscali dei titolari di partita iva non in regime forfettario o in regime dei minimi con punteggio da 1 a 10.
Punteggi assegnati sulla base di dati contabili, economici e territoriali.
La cosiddetta “pagella fiscale” serve all’amministrazione finanziaria per individuare i comportamenti coerenti e trasparenti, premiare i contribuenti virtuosi e orientare i controlli su quelli che presentano anomalie.
Un punteggio elevato, in particolare pari o superiore a 8, dà accesso a vari benefici premiali, come la riduzione dei termini di accertamento, l’esonero dal visto di conformità per compensazioni di crediti entro certi limiti e l’esclusione da alcuni accertamenti basati su presunzioni semplici.
I soggetti ISApossono accedere al c.d concordato preventivo biennale.
ISA troppo basso. Quali conseguenze sui controlli del Fisco?
Come detto il punteggio ISA va da 1 a 10.
Cosa succede se il contribuente si trova con una pagella sotto la sufficienza? Scattano in automatico i controlli dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di Finanza?
Ebbene la risposta è negativa.
Invero che ’art. 9-bis del D.L. 24 aprile 2017, n. 50, al comma 14, prevede che:
“L’Agenzia delle Entrate e il Corpo della guardia di finanza, nel definire specifiche strategie di controllo basate su analisi del rischio di evasione fiscale, tengono conto del livello di affidabilità fiscale dei contribuenti derivante dall’applicazione degli indici nonché delle informazioni presenti nell’apposita sezione dell’anagrafe tributaria di cui all’articolo 7, sesto comma, del Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 605”.
Tuttavia, tenendo conto delle indicazioni di cui alla circolare, Agenzia delle Entrate, n. 17/E/2019:
- il contribuente può ricorrere al campo note aggiuntive, per fornire già in sede di compilazione dei modelli ISA elementi utili ai fini di giustificare un esito ISA troppo basso,
- un punteggio ISA inferiore o pari a 6 non fa scattare automaticamente un’attività di controllo ma può influire sulla strategia di controllo poste dagli uffici e dalla Guardia di Finanza (cfr. circolare, Agenzia delle Entrate, n. 20/E/2019).
In sintesi, un punteggio Isa troppo basso non fa scattare i controlli in automatico.
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