Il racconto di un medico tedesco emigrato in Norvegia dove guadagna uno stipendio molto più alto rispetto alla Germania.
Emigrare è purtroppo una scelta obbligata per diverse persone, costrette ad abbandonare la propria città natale per lavoro. Nel nostro Paese l’esempio emblematico riguarda chi vive al Sud e si trasferisce in città del Nord, dove le opportunità occupazionali sono maggiori. Ma c’è anche chi decide di fare una scelta più radicale trasferendosi all’estero. In Italia gli stipendi medi restano inferiori alla media europea, sia per i redditi lordi annuali sia per quelli netti mensili. Nel 2024 lo stipendio medio lordo italiano era di circa 33.523 euro, mentre la media dell’UE era di 39.800 euro. In tanti non accettano questa condizione e si spostano all’estero in Paesi dove gli stipendi sono più alti e permettono di vivere in modo dignitoso senza difficoltà per arrivare a fine mese.
Tra coloro che abbandonano l’Italia per lavorare all’estero ci sono molte persone impiegate nel settore sanitario, come medici e infermieri. I medici italiani risultano tra i meno pagati d’Europa, ben al di sotto rispetto a Paesi come Regno Unito, Olanda, Danimarca e Norvegia. Lo stesso vale per altre professioni sanitarie. In tanti quindi, dopo la laurea, scelgono di partire per lavorare all’estero e vi rimangono per tutta la vita, consapevoli che tornare in Italia sarebbe sconveniente. Un discorso simile vale anche per diversi medici tedeschi. Emblematica la storia di un medico tedesco, Felix Lempp, che ha raccontato la sua esperienza in Norvegia, dove si è trasferito e dove lavora come anestesista in ospedale.
Medico tedesco si è trasferito in Norvegia e guadagna molto di più
Felix, come tanti altri, ha lasciato la Germania per motivi lavorativi. Ha raccontato di essere sempre stato appassionato di viaggi e fin da bambino è andato spesso in Norvegia, dove la sua famiglia aveva degli amici. Più tardi, quando la moglie venne mandata lì per lavoro, lui decise di seguirla insieme ai figli.
Il trasferimento non è stato semplice. Nessuno immaginava una permanenza a lungo termine, ma oggi, dopo otto anni, vive felicemente in Norvegia con la sua famiglia, lavora come anestesista e ha anche comprato casa. Non pensa minimamente di tornare in Germania, dove le condizioni gli sembrano sfavorevoli.
In questi otto anni ha cambiato due città e ora vive a Tromsø, una località di 80.000 abitanti ricca di musei, attività ricreative e una vivace scena culturale. Felix ha anche acquistato un immobile di 160 metri quadrati di superficie abitabile con 850 metri quadrati di terreno, costato 650.000 euro.
Certamente il clima è rigido in Norvegia, anche in estate non si superano i 25 gradi e c’è neve fino a giugno. Nonostante la mancanza della Germania e degli amici, tornare indietro è impossibile. Pur essendo un Paese molto costoso e spendendo circa 2.000 euro al mese per la spesa, gli stipendi sono decisamente più alti. «Con i turni di notte guadagno 6.500 euro netti al mese. In Germania, un lavoro simile mi pagherebbe tra i 3.500 e i 4.000 euro», ha ammesso.
Nemmeno la lingua è stata un problema. «Il norvegese è relativamente facile da imparare; la grammatica è semplice. Inoltre, qui si parlano molti dialetti diversi e la comprensione orale è più flessibile, quindi ci capiscono senza difficoltà», ha raccontato.
E sull’ambiente di lavoro ha aggiunto: «Se dico alla mia capo che devo andare a prendere i miei figli prima, risponde: ‘Nessun problema!’. In Germania sarebbe impensabile, soprattutto per un medico. Negli ospedali tedeschi la gerarchia è rigida e si lavora molte ore, con poco spazio per la vita privata. In Norvegia posso lavorare a tempo pieno senza straordinari non programmati e mantenere un buon equilibrio tra lavoro e vita. Questo mi permette di essere produttivo e presente a casa come padre. Qui riesco a gestire tutto e ho ancora tempo per me stesso».
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