Compliance manager: cosa fa, competenze, quanto guadagna

Niccolò Ellena

17 Febbraio 2023 - 10:00

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Il compliance manager controlla che l’azienda per cui lavora rispetti le norme del sistema in cui opera. In un panorama mutevole come quello odierno, questa figura è fondamentale per le aziende.

Compliance manager: cosa fa, competenze, quanto guadagna

Il compliance manager - talvolta chiamato anche compliance officer - è una figura che si occupa, tra le altre cose, di monitorare le normative vigenti, l’agire di un’azienda e dei suoi dipendenti, con l’obiettivo di individuare comportamenti errati che possono portare a delle sanzioni.

Conoscere e tenersi aggiornati sulle normative relative al settore in cui si lavora e ai suoi standard etici può richiedere molto tempo. È per questo che molte aziende ricorrono al compliance manager, una figura specializzata che si occupa non soltanto di monitorare l’evoluzione e lo stato delle politiche interne ed internazionali, ma anche di comunicarle tempestivamente all’azienda, in modo che questa possa adattarsi.

Cosa fa un compliance manager

Immaginate di lavorare in un’azienda molto innovativa, che si occupa, per esempio, di intelligenza artificiale. Questa tecnologia, è risaputo, negli ultimi anni si sta evolvendo molto, portando alla luce nuove applicazioni che possono potenzialmente cambiare il mondo. Queste novità, d’altra parte, sono tenute sotto stretto controllo dai regolatori nazionali internazionali, che hanno il compito di legiferare per tutelare i cittadini.

Come può un’azienda che si occupa di intelligenza artificiale essere sempre al corrente dello status quo per quanto riguarda le nuove norme che vengono approvate?

La risposta è affidandosi a un compliance manager, che non solo ha il compito di monitorare l’evolversi dello scenario legislativo, ma ha anche quello di vigilare sulle procedure interne, formando gli altri dipendenti sulle novità pertinenti in materia; nonché quello di condurre valutazioni periodiche sulle pratiche aziendali, e valutare, se necessario, il rischio di compliance.

Questa figura è altamente specializzata, è infatti necessario conoscere sia le leggi e le normative italiane, sia quelle europee attinenti all’ambito in cui opera la propria azienda.

Compliance manager: competenze e percorso di studi

Trattandosi di una figura professionale molto orizzontale, il compliance manager deve avere diverse competenze. Deve conoscere il diritto italiano e internazionale e magari avere anche una specializzazione (come per esempio nell’ambito del trattamento dei dati) e un’ottima capacità di comunicazione e public speaking, dal momento che spesso dovrà interagire con altri professionisti per raccontare loro i cambiamenti in atto.

Idealmente, una persona che vuole ricoprire questa posizione lavorativa può conseguire una laurea magistrale a ciclo unico in giurisprudenza oppure una laurea triennale in scienze giuridiche e specializzarsi in un ambito di suo interesse. Tra le specializzazioni più popolari ci sono quelle sulla privacy e sull’uso corretto dei dati, quella in politiche ambientali o energetiche.

Per quali aziende lavora un compliance manager

Principalmente il compliance manager può lavorare all’interno di un’azienda che offre prodotti o servizi, oppure all’interno di una società di consulenza dove, insieme ad altri consulenti, si occupa di imprese terze. Il tipo di azienda per cui lavora il compliance manager dipende strettamente dal suo ambito di specializzazione; se, ad esempio, è specializzato in diritto ambientale, può lavorare per aziende del settore oil & gas.

Quanto guadagna un compliance manager

Dato l’alto tasso di specializzazione necessario per occupare ruoli nell’ambito della compliance, le persone che ricoprono questi ruoli hanno generalmente stipendi abbastanza alti. In Italia, la media è di circa 40 mila euro all’anno, ma molto dipende dagli anni di esperienza, dal settore specifico in cui si lavora, dall’azienda e da molti altri fattori ancora.

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