Vivere di rendita: quanto serve e come farlo

Luna Luciano - Claudia Cervi

6 Febbraio 2024 - 10:46

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Quanti soldi servono per vivere di rendita? Si può vivere senza lavorare? Ecco come campare di rendita nel 2024 e le prospettive per il futuro.

Vivere di rendita: quanto serve e come farlo

Vivere senza dover lavorare: è questo il sogno che molte persone reputano irraggiungibile, ma non è così. Nel 2024 con un piano finanziario ben strutturato è possibile vivere di rendita, ossia vivere grazie a delle entrate provenienti da fonti di reddito passivo, senza la necessità di lavorare.

Per poter vivere di rendita, però, è necessario capire come costruire un reddito passivo sufficiente a coprire le spese mensili, vivendo una vita serena e lasciandosi un margine di sicurezza o fondo di emergenza.

Il primo passo per vivere di rendita, quindi, è capire quanti soldi servono. Una domanda la cui risposta dipende dalle proprie esigenze e dallo stile di vita che si desidera mantenere.

Tuttavia, in generale si può affermare che per vivere di rendita è necessario avere un capitale adeguato, che possa generare un flusso costante di reddito passivo. Solo in questo modo, infatti, si potrà raggiungere la completa libertà finanziaria.

Ma da dove cominciare? Scopriamo insieme, passo dopo passo, i segreti per poter vivere di rendita nel 2024.

Cosa significa vivere di rendita

Come anticipato, vivere di rendita significa poter contare su un flusso costante di reddito passivo, generato quindi non tramite la propria attività lavorativa, e che consente alle persone di raggiungere la vera libertà finanziaria.

La libertà finanziaria consiste proprio nel poter vivere senza lavorare, poiché si hanno delle entrate costanti, generate da una fonte di reddito passivo, in grado di sostenere il proprio tenore di vita. Per raggiungere la libertà finanziaria e vivere di rendita, le entrate passive devono superare le uscite.

Quanti soldi servono per vivere di rendita

Vivere di rendita è sicuramente uno degli obiettivi finanziari più ambiti e sognati dai lavoratori, ma per raggiungere la propria libertà finanziaria è necessario un impegno costante nella pianificazione e negli investimenti.

Soprattutto se si considera che esiste un limite delle entrate generate dalle proprie fonti passive. Ciò vuol dire che bisogna fare attenzione alle proprie uscite per non intaccare il proprio capitale. Un problema già analizzato alla fine del ’900, quando Philip Cooley, Carl Hubbard e Daniel Walz realizzarono degli studi su quanto sia possibile prelevare dai propri investimenti senza mai intaccare il capitale iniziale. Secondo le condizioni economiche dell’epoca, le persone avrebbero potuto prelevare mediamente il 4%, a oggi questa stima si è ridotta ulteriormente: un prelievo minore assicura dei margini di sicurezza maggiori.

Ma, quindi, quanti soldi servono per vivere di rendita? La risposta non è univoca in quanto esistono molteplici fattori da dover prendere in considerazione. Due sono essenziali: le entrate passive e il costo del proprio stile di vita, ossia la somma di tutte le spese (mensili e annuali) necessarie per mantenere il proprio tenore di vita. A questi due fattori bisogna poi aggiungere:

  • il tasso di inflazione;
  • le tasse;
  • il tasso di rendimento atteso, ossia la stima della performance futura di un investimento e, quindi, la quantità di profitto che si prospetta di ottenere da un investimento in un determinato periodo di tempo;
  • il margine di sicurezza;
  • la diversificazione del portafoglio;
  • il rischio che si è disposti a correre.

Di fronte a tutti questi fattori è naturale trovarsi spaesati. Ecco, quindi, che le formule matematiche vengono in nostro soccorso per calcolare quanti soldi servono per vivere di rendita, ossia il capitale da investire e dal quale partire.

C(1-T) = (s • 12 • a)
dove:
C: Capitale lordo, ossia la cifra di cui si ha bisogno prima di applicare le tasse.
T: Tassazione: la percentuale di tasse che si dovranno pagare sul proprio capitale (attualmente possiamo stimare un 26%).
s: Spesa media mensile netta (al netto delle tasse) che deve essere moltiplicata per i 12 mesi dell’anno.
a: per quanti anni vuoi vivere di rendita.

Quindi, poniamo che il proprio obiettivo sia quello di vivere di rendita per 30 anni, coprendo una spesa mensile netta di 2.500 euro, considerando la tassazione del 26% sui beni di rendita, si dovrà disporre approssimativamente di 1,2 milioni di euro.

Ovviamente è bene ricordare che la formula indicata è un’approssimazione e che non tiene conto di fattori imprevedibili come la fluttuazione dell’inflazione o il rendimento degli investimenti, che potrebbero diminuire o crescere nel tempo; ma si tratta di un’ottima base da cui partire per poter comprendere a quanto deve ammontare il proprio capitale iniziale lordo.

Facciamo alcuni esempi:

  • Se un lavoratore è riuscito a risparmiare 300.000 euro, quanti anni potrà vivere di rendita? Anche in questo caso dipende dalle spese mensili. Se queste, supponiamo, ammontano a 1.450, allora si dovrà dividere il capitale (tassato) per il totale delle spese annuali. E quindi: 300.000•(1-0,26)/(1.450 • 12 mesi) = 12 anni.
  • Se, invece, il capitale iniziale è di 500.000 euro? Al pari delle spese sopra indicate, il lavoratore potrà vivere di rendita per ben 21 anni

Proviamo a fare un ragionamento diverso. Se un lavoratore di 50 anni decide di vivere di rendita fino alla pensione di anzianità, raggiungibile a (67 anni), e dovendo vivere di rendita per 17 anni con una spesa mensile pari a 2.000 euro, dovrà investire un capitale iniziale pari a: (2.000 • 12 • 17) / (1-0,26) = 551.351 euro.

Come si può notare, molto dipende dal proprio tenore di vita. Infatti, molte persone decidono di vivere di rendita conducendo una vita alquanto modesta. Ovviamente, più le spese sono elevate, più il capitale iniziale da dover investire sarà elevato. In ogni caso, si può pensare di investire un capitale, anche piccolo, da giovani, continuando a lavorare fino a quando non sarà stata raggiunta completamente la propria libertà finanziaria.

Come vivere di rendita nel 2024

Per poter realmente vivere di rendita è necessario avere una visione strategica a lungo termine, pianificando accuratamente i propri risparmi e investimenti. Per farlo è necessario seguire questi passaggi fondamentali.

  • Pianificazione finanziaria. Per la creazione di un corretto piano finanziario è bene definire il rendimento delle proprie rendite passive e quanto si vorrebbe ottenere dai propri investimenti, calcolando un margine di sicurezza per coprire eventuali imprevisti o fluttuazioni causati dall’inflazione.
  • Entrata regolare e costante. Per vivere di rendita è necessario che il reddito passivo sia costante e bisogna lavorare per ottenerlo.
  • Risparmiare. Solo risparmiando si può costruire una fonte di reddito passiva sostenibile nel tempo. Si dovranno ridurre le spese superflue, facendo una revisione delle spese mensili, eliminando quelle non necessarie - come i caffè al bar. Per tenere sotto controllo le spese si possono utilizzare le migliori app di finanza personale.
  • Investire. Gli investimenti sono uno dei pilastri fondamentali per costruire una fonte di reddito passivo.
  • Diversificare. La diversificazione degli investimenti è un aspetto fondamentale, in quanto investire in un solo settore può essere pericoloso, portando a perdite significative in caso di problemi con quel particolare investimento.

Per vivere di rendita nel 2024, oltre a una buona pianificazione finanziaria è necessaria, quindi, una gestione attiva del proprio denaro. Solo con una fonte di reddito costante, diversificando e risparmiando, si potrà raggiungere il proprio obiettivo, garantendosi un futuro sicuro.

Vivere di investimenti: è possibile?

Ma è veramente possibile vivere di rendita? La risposta non è semplice, bisogna considerare la mutevolezza del quadro economico. Per poter raggiungere la propria libertà finanziaria, bisogna innanzitutto calcolare l’indice di libertà finanziaria, ossia il rapporto percentuale tra le fonti di reddito passivo e il proprio tenore di vita, in modo da poter pianificare correttamente le proprie finanze.

Ad esempio, se la propria fonte di reddito passivo al momento frutta ben 1.500 euro mensili, ma il proprio tenore di vita (entro le quali rientrano mutuo o affitto, bollette, trasporto pubblico, necessità e bisogni) è di 4.000 euro, è bene capire quanto le fonti passive coprano le spese. Per calcolare ciò, basterà eseguire una semplice operazione:

(Reddito passivo : Tenore di vita) • 100 =
(1.500 : 4.000) • 10 0= 37,5%

Ciò significa che i propri redditi passivi coprono meno del 40% del proprio tenore, mostrando quanto si è lontani dalla propria libertà economica. Una soluzione è quella di diversificare le fonti di reddito per avere più entrate. I settori in cui investire sono molteplici.

  • Immobiliare. Il settore per eccellenza generatore di redditi passivi offre due possibili fonti di guadagno: affittare un immobile; oppure ristrutturarlo per venderlo a un prezzo.
  • Business. Un classico. Aprire un negozio o un’attività (o acquistarla) può generare consistenti entrate, se gestita correttamente.
  • Azioni. Affinché i titoli azionari diventino una fonte passiva bisogna scegliere attentamente la società su cui investire, monitorando il mercato.
  • Royalty. Creando una proprietà intellettuale, un prodotto o brevetto se utilizzato da altri, grazie ai diritti d’autore si può avere un’entrata per tutta la vita.
  • Criptovalute. Le criptovalute possono diventare fonte reddito passivo, ma sarà bene differenziarle e studiare attentamente il mercato per evitare il rischio di violente fluttuazioni dei prezzi.

I vantaggi del vivere di rendita

Se si desidera liberarsi dallo stress del lavoro quotidiano, vivere di rendita potrebbe essere un’ottima soluzione, che porta con sé molteplici vantaggi.

  • Riduzione dello stress. Vivere di rendita riduce lo stress, in quanto si è liberi da preoccupazioni legate al lavoro, senza il quale si può avere più tempo libero per sé.
  • Libertà di scelta. Vivendo di rendita si può scegliere come investire tempo e denaro. Si può viaggiare, avviare una nuova attività o dedicarsi ad amici, parenti e a progetti a lungo termine, senza preoccuparsi delle spese quotidiane.
  • Crescita finanziaria. Una volta raggiunta la propria libertà finanziaria, si può investire in nuove attività o sviluppare altre fonti di reddito passivo. Ciò può portare a un ulteriore aumento delle entrate e alla possibilità di raggiungere nuovi obiettivi finanziari.

Gli svantaggi del vivere di rendita

Sebbene vivere di rendita possa sembrare un obiettivo finanziario allettante, ci sono anche degli svantaggi che devono essere presi in considerazione.

  • Incertezza dei rendimenti. Le fonti di reddito passivo non sono immuni a fluttuazioni, e ciò comporta che gli stessi rendimenti possono variare, diminuendo nel tempo e causando difficoltà finanziarie.
  • Necessità di un capitale iniziale elevato. Per vivere di rendita, è necessario disporre di una quantità significativa di denaro da investire, cosa non facile da raggiungere per molti lavoratori.
  • Inflazione. L’inflazione può erodere il valore degli investimenti, riducendo il potere d’acquisto del reddito passivo nel tempo.
  • Senso di inutilità. Le persone potrebbero perdere il senso di realizzazione che deriva dal lavoro. Senza un’attività lavorativa regolare, alcune persone possono sentirsi inutili con gravi ripercussioni sulla salute mentale.

In definitiva, il vivere di rendita può essere una scelta vantaggiosa per coloro che sono in grado di gestire gli investimenti in modo adeguato e dispongono di un capitale iniziale sufficiente. Tuttavia, ci sono anche dei rischi e degli svantaggi da considerare attentamente prima di intraprendere questa strada.

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