Come togliere il fermo amministrativo dall’auto senza pagare (subito)

Ilena D’Errico

17 Gennaio 2024 - 21:34

condividi

Togliere il fermo amministrativo dall’auto senza pagare subito tutto l’importo dovuto. Ecco come fare, legalmente, con la rateizzazione e il ricorso.

Come togliere il fermo amministrativo dall’auto senza pagare (subito)

Il modo più semplice e rapido per ottenere la cancellazione del fermo amministrativo iscritto sull’auto o altro veicolo è senza dubbio il saldo del debito. Presumibilmente, se fosse stato possibile pagare interamente l’importo non si sarebbe arrivati all’iscrizione del fermo amministrativo, quindi questa soluzione è da scartare per molti contribuenti.

Bisogna quindi sapere che il saldo del debito non è l’unico modo per riprendere a utilizzare un veicolo con fermo amministrativo. In alcuni casi è possibile ottenere la sospensione del fermo, potendo così utilizzarlo senza rischiare conseguenze, e talvolta perfino la cancellazione. Il tutto senza pagare subito l’intero importo e in maniera legale.

Ovviamente, bisogna escludere a priori tutti gli escamotage in frode al fisco che, ricordiamolo, sono illegali e puniti severamente. Le soluzioni di seguito presentate sono in tutto e per tutto a norma di legge, purché si utilizzino con criterio e senza falsificare i requisiti. Ecco come fare.

La rateizzazione del debito

La rateizzazione del debito è il modo più scontato per poter utilizzare l’auto con fermo amministrativo senza rischiare le sanzioni (oltre a quella pecuniaria, ci sono la decurtazione di punti dalla patente di guida e la confisca del mezzo). Eppure, molti si spaventano all’iscrizione del fermo, finendo poi con utilizzare il veicolo e peggiorare la situazione.

Nella maggior parte dei casi non si procede con la rateizzazione del debito perché si teme che servano requisiti e procedure particolari o che comporti un aggravio del debito. Oltretutto, non si può aspettare di aver terminato i pagamenti per poter utilizzare l’auto.

In realtà, chiedere la rateizzazione è molto semplice. La procedura si svolge telematicamente dal portale dedicato dell’Agenzia dell’Entrate Riscossione. La domanda di dilazione è accolta automaticamente entro le 72 rate mensili e un debito non superiore a 60.000 euro. Superando questi criteri (se servono più rate e/o il debito è più alto) bisogna presentare la documentazione che attesti lo stato di difficoltà economica e la possibilità di pagare le rate.

Bisogna dimostrare al contempo di non aver saldato il debito per mancanza di denaro sufficiente, ma di poter sostenere il costo mensile delle rate. Quando il disagio economico è particolarmente grave e il debitore ne è incolpevole, le rate possono arrivare fino a un massimo di 120. Oltretutto, è possibile concordare degli importi variabili (per saldare il debito prima compatibilmente con le proprie finanze). Al di sotto dei requisiti citati, invece, è molto più semplice.

In ogni caso, il fermo amministrativo viene sospeso al pagamento della prima rata. Di conseguenza, dopo la prima mensilità è possibile riprendere a utilizzare il veicolo senza problemi. La decadenza della dilazione interviene soltanto con il mancato pagamento di 5 rate, peraltro in caso di sopraggiunte difficoltà è possibile chiedere una proroga della rateizzazione.

Con l’ultima rata, il fermo amministrativo viene cancellato definitivamente.

Ricorso al giudice contro il fermo amministrativo

L’iscrizione del fermo amministrativo deve essere anticipata al debitore con un preavviso minimo di 30 giorni, che gli dia la possibilità di pagare. L’iscrizione deve poi essere notificata. Se il debitore non ha ricevuto queste comunicazioni può quindi proporre un ricorso in tribunale per la cancellazione del fermo, possibilità concessa per qualsiasi altra causa di illegittimità:

  • il debito si è prescritto;
  • il debito era già stato pagato;
  • la cartella esattoriale non è stata notificata;
  • il veicolo non appartiene al debitore;
  • c’è stato un errore di persona;
  • la cartella esattoriale non ha riferimento normativo agli interessi;
  • l’auto è stata venduta con data certa e anteriore;
  • l’auto è un bene strumentale.

In questi casi bisogna proporre un ricorso alla Corte di Giustizia tributaria (o al giudice di pace se si tratta di multe stradali e sanzioni amministrative). Provando quanto sostenuto, sarà possibile ottenere la revoca del fermo amministrativo. Si segnala che può valer pena impugnare il fermo anche quando il veicolo è necessario al trasporto di un disabile. La giurisprudenza ha spesso ritenuto il fermo inapplicabile in questi casi, pertanto è possibile ancor prima tentare con un’istanza all’Ader allegando la certificazione medica e il contrassegno invalidi.

Iscriviti a Money.it