Come scrivere una lettera di impegno con la promessa di assunzione (e che valore legale ha)

Simone Micocci

14 Maggio 2025 - 12:26

Cosa c’è da sapere sulla lettera di impegno con la promessa di assunzione. Cos’è, a cosa serve, come scriverla e che valore legale ha.

Come scrivere una lettera di impegno con la promessa di assunzione (e che valore legale ha)

Molto spesso prima di firmare il contratto di lavoro vero e proprio il futuro dipendente riceve una lettera di impegno con cui il datore di lavoro promette l’assunzione alle condizioni concordate.

Questo documento prevede di norma un impegno reciproco, in cui il lavoratore promette di iniziare a lavorare per l’azienda in questione.

Non si tratta di una formalità obbligatoria prevista dalla legge, ma questo strumento è sempre più diffuso per tutelare al meglio le parti prima della stipula di nuovi contratti.

Il lavoratore, soprattutto se è in procinto di cambiare lavoro, riceve infatti una sicurezza aggiuntiva rispetto al proprio futuro professionale. Chi deve rassegnare le dimissioni o pianificare un trasferimento, per esempio, apprezza senza dubbio l’impegno sottoscritto dal datore di lavoro. L’azienda, viceversa, si assicura che il futuro dipendente sia davvero intenzionato a essere assunto, limitando così il danno rispetto alle procedure di selezione.

La firma di questo accordo conferisce così più autorevolezza rispetto al semplice patto verbale durante il colloquio di lavoro, ma la sua efficacia dipende dal valore legale della lettera.

Molti lavoratori si chiedono infatti se il contenuto sia vincolante e cosa succede se una delle parti non rispetta gli accordi. Ecco cosa prevede la legge e come scrivere una lettera di impegno con la promessa di assunzione al meglio.

Cos’è la lettera di impegno all’assunzione

La lettera di impegno con la promessa di assunzione è un documento, una scrittura privata per la precisione, in cui il datore di lavoro mette per iscritto la propria intenzione alla stipula del contratto di lavoro.

Nella stragrande maggioranza dei casi anche il lavoratore si impegna per la propria parte, quindi a iniziare effettivamente a lavorare per l’azienda in questione. Il contenuto della lettera, inoltre, non riguarda genericamente la nascita del rapporto di lavoro subordinato ma tocca tutti gli elementi specifici del caso: il tipo di contratto, le mansioni, la data di decorrenza e così via. In questo modo l’impegno è molto specifico: significa che il datore di lavoro non può adempiere offrendo al lavoratore una posizione differente da quella concordata, così come il dipendente non può variare a proprio piacimento l’inizio delle mansioni.

La lettera torna molto utile in tutti quei casi nei quali non può essere subito sottoscritto il contratto di lavoro, magari perché sono necessarie verifiche aggiuntive o altre formalità, ma le parti hanno già concordato l’intenzione reciproca.

L’esempio più comune è del lavoratore già occupato presso un’altra azienda che vuole qualcosa in più della parola del nuovo datore prima di licenziarsi, così come il datore non vuole rischiare di trovarsi all’ultimo senza i dipendenti necessari. Non trattandosi di un documento imposto dalla legge, comunque, le parti sono libere di trovare l’intesa che preferiscono.

Come scrivere la lettera di impegno all’assunzione

Come anticipato, la lettera di impegno all’assunzione non viene regolamentata in maniera specifica dalla legge, lasciando completa discrezionalità alle parti. Ciò significa che può essere omessa o sostituita senza problemi da un accordo verbale e che anche il contenuto è sostanzialmente libero. Dal punto di vista pratico, tuttavia, l’impegno verbale all’assunzione è decisamente poco utile perché può difficilmente essere provato.

Allo stesso modo, è bene che la scrittura contenga tutte le informazioni necessarie a tutelare sia il datore di lavoro che il futuro dipendente, non lasciando spazio a interpretazione o errori. A tal fine, la lettera di impegno con la promessa di assunzione deve essere in forma scritta e contenere:

  • i dati del datore di lavoro e del futuro dipendente;
  • il tipo di contratto di lavoro e la sua durata (con annessa causale per i contratti a tempo determinato superiori a 12 mesi);
  • la data di inizio;
  • la sede del lavoro;
  • il Ccnl eventualmente applicato o l’inquadramento, il livello e la qualifica;
  • il periodo di prova, se previsto;
  • la retribuzione e le ferie;
  • l’orario di lavoro;
  • i termini di preavviso per il recesso;
  • eventuali diritti di precedenza altrui nelle assunzioni;
  • data e firma delle parti.

In questo schema essenziale il datore di lavoro e il dipendente possono poi inserire tutte le clausole ritenute utili a seconda della situazione. Tra lepiù comuni ci sono il patto di non concorrenza e le clausole di flessibilità, oltre alle penali e alle clausole risolutive espresse. Queste ultime consentono al datore di lavoro di liberarsi dal proprio impegno se il dipendente non esegue la propria parte (e viceversa), mentre le penali sono vere e proprie sanzioni economiche per ristorare la controparte in caso di inadempimento.

Questo ci porta direttamente alle considerazioni sul valore legale della lettera di assunzione.

Che valore legale ha l’impegno all’assunzione

La lettera di impegno con la promessa di assunzione ha valore legale per come si intende comunemente.

In altre parole, il contenuto è vincolante per le parti che lo hanno accettato (accettazione dimostrata spesso dalla firma, ma non necessariamente).

Anche per questo motivo sarebbe bene inserire nella lettera, oltre ai tempi di preavviso per il recesso, anche eventuali eccezioni che potrebbero impedire di onorare l’impegno assunto. Se una delle parti non rispetta l’impegno, l’altra può infatti pretendere in giudizio il pagamento della penale (se prevista) o altrimenti un risarcimento del danno, da provare e quantificare.

Le parti possono sempre pretendere anche l’adempimento, quindi il lavoratore può obbligare il datore all’assunzione, avendo altrimenti diritto all’indennità risarcitoria valutata dal tribunale in base alle indicazioni (durata prevista del contratto, retribuzione e così via) o secondo la penale pattuita.

Il dipendente, per contro, dovrà risarcire il danno causato all’azienda, tra cui la perdita di tempo nelle assunzioni e il conseguente danno economico, anche in questo caso calcolato sulle prove fornite o attendendosi alla penale indicata. Di conseguenza, maggiore è la precisione della lettera di assunzione, maggiore è la tutela per le parti. Non ci si impegna soltanto a cominciare il rapporto di lavoro ma a farlo nel modo specifico pattuito.

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