Come sarà viaggiare in aereo dopo il coronavirus?

Anna Maria Ciardullo

12 Maggio 2020 - 13:31

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Tutti si chiedono come sarà viaggiare in aereo dopo il coronavirus, viste le necessarie misure di sicurezza da rispettare per scongiurare il pericolo di contagio. Proviamo a fare chiarezza sul tema.

Come sarà viaggiare in aereo dopo il coronavirus?

Come sarà viaggiare in aereo dopo il coronavirus? Mentre il blocco dei voli continua e il settore aereo subisce un delle più gravi crisi della sua storia, dai vettori arrivano i primi segnali di una vicina ripresa.

Molti Stati hanno deciso d’intervenire per aiutare le compagnie a rimanere a galla, come nel caso di Alitalia e di Air France. Intanto, le flotte aeree e i turisti attendono che la situazione torni alla normalità per riprendere i viaggi.

Le stime attuali prevedono che quest’anno i voli saranno ridotti dal 10 al 30% rispetto alla capacità del 2019, con una crescita fino al 70% per tutto il 2021 e che torneranno alla capacità pre-crisi non prima del 2022. La diffusione di un vaccino o di una cura rappresentano fattori cruciali per il futuro di questo settore.

Viaggiare in aereo dopo il coronavirus: come sarà?

È molto probabile che, per il resto del 2020 e parte del 2021, gli Stati Uniti e l’Europa continueranno ad attuare misure di distanziamento sociale e potrebbero addirittura mantenere bloccati i confini. Verosimilmente, il primo step per la ripresa del traffico aereo sarà quello di aprire dei corridoi sicuri (ad esempio in Germania, Svizzera e Austria) ma con restrizioni e controlli sanitari molto rigidi per i viaggiatori.

Sicuramente, si assisterà anche a un aumento dei prezzi, dovuto al taglio delle flotte e delle tratte dopo il coronavirus e dalla necessità di diminuire il numero di passeggeri su ogni volo per rispettare le distanze. Si stima che le tariffe aeree potrebbero crescere tra il 43 e il 54%.

Purtroppo, è ancora presto per sapere quando sarà di nuovo sicuro partire per i viaggi internazionali, poiché la malattia sta colpendo ogni Paese in modo diverso. Si prevede una separazione tra i Paesi più ricchi (come Singapore, Taiwan, Corea del Sud, Australia e Giappone) che riapriranno con restrizioni e controlli molto severi sui viaggi, e i Paesi in via di sviluppo, più densamente popolati (come India e Indonesia) verso cui invece i viaggi potrebbero essere sconsigliati ancora per molto. Il turismo, senza dubbio, ripartirà in primis a livello domestico.

La questione della sicurezza: mascherine e distanziamento

Consentire ai passeggeri di viaggiare sicuri in aereo è la sfida principale di tutte le compagnie che si preparano alla prossima fase. L’attuazione di stringenti misure per evitare la diffusione dei contagi è infatti un tema su cui nessuno nutre dubbi: per tornare ad accalcarci sui voli low cost di Ryanair o EasyJet ci vorrà molto tempo.

L’arrivo di una cura o di un vaccino contro il coronavirus potrebbe essere decisivo per un ritorno alla normalità, ma non prima che tutti possano averne accesso.

Per tutelarsi quando si tornerà a prendere l’aereo, i passeggeri dovranno indossare le mascherine, forse anche per tutta la durata di un viaggio, e ci saranno stringenti controlli della temperatura corporea e dello stato di salute prima dell’imbarco.

Alcune compagnie stanno valutando di rivedere la capienza dei loro velivoli, lasciando vuoti uno o due sedili tra un passeggero e l’altro, oppure montando i sedili in modo diverso, con l’aggiunta di divisori in plexiglas. Al momento, i voli attivi consentono viaggi urgenti solo lasciando una distanza di almeno un metro e mezzo tra un passeggero e l’altro a bordo. Ma, naturalmente, questa modalità non è sostenibile sul piano economico per il futuro.

Come cambieranno le attività in aeroporto?

Le operazioni d’imbarco all’aeroporto saranno più lunghe e complesse, perché dovranno garantire la sicurezza al check in (che sarà via via automatizzato e gestito in autonomia dal passeggero), al controllo bagagli (dove il rischio di contaminazione è piuttosto alto), e ai gate d’imbarco (dove serviranno nuovi sistemi per evitare assembramenti durante le code).

Verranno montati divisori ai desk che limiteranno i contatti tra personale e passeggeri, mentre hostess e steward saranno dotati di tute protettive e visiere come i medici in corsia. Gli altoparlanti ricorderanno incessantemente a chi sosta in aeroporto di prestare attenzione alle regole.

Potrebbe essere richiesto di sottoporsi a tamponi e test sierologici prima di una partenza (come sta già sperimentando Emirates) mettendo in conto anche la possibilità che, in caso di parametri sospetti, sia negata l’autorizzazione a partire.

Dalla tecnologia ci si aspetta, infine, un valido aiuto per trovare nuove soluzioni anti-coronavirus. Un esempio viene da Hong Kong, dove è già in fase di test una cabina di sanificazione capace di sterilizzare la pelle e gli indumenti di chi vi passa attraverso, senza rischi per la salute.

L’assicurazione di viaggio

In una situazione incerta come quella attuale non è facile immaginare nello specifico come sarà viaggiare in aereo dopo il coronavirus. Viste le numerose variabili in gioco, il ruolo delle assicurazioni di viaggio sarà più importante che mai.

Un’adeguata copertura assicurativa può garantire, ad esempio, la possibilità di prenotare di nuovo o di farsi rimborsare in caso di mancata partenza. Esistono diverse tipologie di polizze tra cui scegliere, persino alcune che consentono ai di cancellare i propri piani senza motivo o di modificarli all’ultimo minuto.

Solitamente, si tratta delle polizze più costose, anche oltre il 40% in più rispetto a quelle standard, ma non è escluso che le compagnie assicurative lancino presto pacchetti di offerte ad hoc pensate per rspondere alle esigenze attuali.

Gli esperti raccomandano anche di acquistare una copertura medica e una polizza per il trasporto medico d’emergenza, soprattutto prima di raggiungere destinazioni con sistemi sanitari meno efficienti. Inoltre, anche se la zona in cui si intende viaggiare è considerata sicura, bisogna essere preparati alla possibilità di essere messi in quarantena in caso di epidemia.

Da questa analisi appare chiaro che viaggiare in aereo dopo il coronavirus non sarà molto semplice e, soprattutto all’inizio, dovremo familiarizzare con nuove regole in attesa che si ristabilisca un equilibrio.

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# Aereo

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