Ecco come interrompere la prescrizione di un proprio diritto, dal risarcimento danni al pagamento da parte del debitore, per non perdere la tutela legale.
La prescrizione comporta che dopo un certo periodo di tempo dall’accadimento di un illecito o di un reato, la persona che lo ha compiuto non possa più essere condannata per quello. Questo implica sostanzialmente che le «vittime»civili o gli organi giudiziari per i procedimenti penali, debbano agire entro un preciso lasso di tempo per ottenere il riconoscimento del diritto leso.
Dal punto di vista penale i reati che si prescrivono sono delimitati, in genere le scadenze sono più lunghe delle prescrizioni civili e il ricorso all’attività giudiziaria elimina quasi del tutto la responsabilità delle vittime riguardo alla prescrizione. Al contrario, la prescrizione civile, che può apparire più ostica, complici il fatto che viene spesso sottovalutata e la tendenza a risolvere le controversie tra cittadini senza ricorrere subito al giudice, è più semplice da interrompere. Sapere come si interrompe la prescrizione è invece fondamentale per entrambe le parti interessate.
Da un lato, chi ha un debito o compie un illecito deve sapere quali sono gli atti che interrompono la prescrizione per capire se è o meno obbligato dal punto di vista legale. Di pari passo, i creditori e tutti gli altri soggetti interessati devono sapere come interrompere la prescrizione per evitare di trovarsi all’improvviso sprovvisti di alcuna tutela. Vediamo quindi quali sono i metodi più semplici da utilizzare per interrompere la prescrizione.
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La diffida interrompe la prescrizione
Interrompere la prescrizione è molto importante per ottenere la tutela giuridica di un proprio diritto, ad esempio un diritto di credito. La diffida è un mezzo molto efficace a questo scopo ed è anche piuttosto semplice da attuare. Per scrivere una diffida, infatti, non servono particolari competenze e non è nemmeno indispensabile farsi assistere da un avvocato.
I punti che la diffida deve contenere per interrompere efficacemente la sospensione sono:
- Generalità del creditore o soggetto che ha subito una lesione dei propri diritti;
- generalità del debitore/soggetto che ha commesso l’illecito;
- prestazione richiesta in modo specifico (pagamento, interruzione di un certo comportamento eccetera),
- causa che dà origine all’obbligazione (come un contratto, un prestito, un danno a cui segue il risarcimento o semplicemente la legge in via generica per quanto concerne gli illeciti);
- termine massimo entro cui si richiede il compimento della prestazione, 15 giorni secondo il Codice civile, che possono però essere ridotti o aumentati a seconda dei casi. Per ottenere un pagamento sostanzioso il termine potrebbe elevarsi, mentre per intimare al vicino di non fare rumori durante la notte non serve nemmeno un termine.
Per sicurezza, si può poi specificare che la diffida interrompe i termini di prescrizione. Uno scritto che contiene questi dettagli è più che sufficiente a interrompere la prescrizione e non necessita di ulteriori formalità.
L’ammissione dell’illecito o il riconoscimento del debito
Il riconoscimento dell’esistenza del diritto (ammettendo l’illecito o riconoscendo il debito) comporta un’interruzione della prescrizione. Apparentemente questo mezzo non è molto utile per chi vanta un diritto, considerando che se l’altra parte non intende adempiere all’obbligazione presumibilmente lo nega.
D’altra parte, è anche frequente che il diritto venga riconosciuto inconsapevolmente, ecco perché è importante prestare attenzione ai dettagli. Per esempio, un debitore che propone una dilazione del pagamento o chiede un ricalcolo dell’importo riconosce il debito, purché non specifichi che la prescrizione sia già intervenuta.
La notifica di un atto giudiziale
Si arriva infine alle vere e proprie formalità che interrompono la prescrizione. Si tratta degli atti giudiziali, come la citazione in giudizio e il ricorso a cui si può facilmente adire con l’assistenza di un legale. Chiaramente, anche se il diritto è già stato riconosciuto i successivi atti sono utili a interrompere la prescrizione (come una condanna o un atto di pignoramento). Sono utili a questo scopo anche delle diffide inviate dall’avvocato o la partecipazione alla mediazione.
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