Come è cambiato il Fisco italiano con Silvio Berlusconi

Patrizia Del Pidio

12 Giugno 2023 - 13:30

condividi

Con la morte di Silvio Berlusconi facciamo un’analisi di quella che è stata la sua opera a livello fiscale per l’Italia.

Come è cambiato il Fisco italiano con Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi è morto e con lui, sicuramente, si chiude un era lunga quasi 30 anni per l’Italia. A quasi trent’anni di distanza dalla sua “discesa in campo” possiamo tirare i conti di quello che è cambiato in quello che, il 26 gennaio 1994, proprio con la sua discesa in campo, definiva “il Paese che amo”.

La politica e le azioni che Berlusconi annunciava per contrastare i politici di professione erano gli uomini del fare e la società civile e contrapponeva alla minaccia del “postcomunismo” la riduzione delle tasse, della burocrazia e del peso dello Stato.

Ora, a distanza di 29 anni possiamo, concretamente, analizzare quello che realmente è cambiato dalla discesa in campo di questo imprenditore che prometteva di realizzare il “miracolo italiano”. Ricordiamo che Silvio Berlusconi tra il 1994 ed il 2011 è stato Presidente del Consiglio quattro volte:

Modifiche fiscali per gli automobilisti varate da Silvio Berlusconi

Sicuramente Berlusconi ha lasciato un segno abbastanza importante nel mondo dell’auto e degli automobilisti visto che i suoi ministri più di una volta sono intervenuti sul quadro fiscale e normativo in questo ambito intervenendo anche sul Codice della Strada.

Ricordiamo gli esempi che maggiormente hanno lasciato una traccia importante, come ad esempio l’introduzione della patente a punti. Il merito di questo nuovo meccanismo spetta proprio a Berlusconi e al suo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Pietro Lunardi. Il sistema è entrato in vigore il 30 giugno 2003 insieme ad altre norme secondarie, come ad esempio quella di obbligo di accensione delle luci anche nelle ore diurne o quella di indossare il giubetto riflettente in caso di discesa dall’auto per fermata di emergenza.

Un intervento importante si ha anche nelle assicurazioni nel settembre 2005, quando con un decreto legislativo di introduce l’indennizzo diretto del danneggiato da parte della propria compagnia di assicurazione.

Altra norma importantissima è stata introdotta il 1 luglio 2005 quando è diventato obbligatorio conseguire il certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori (patentino) che prima non era richiesto.

Grandi opere, poi, avviate durante il governo Berlusconi (e terminate solo anni dopo) sono state quelle di avviare i lavori per la Variante di valico tra Bologna e Firenze e per il rifacimento della Salerno-Reggio Calabria.

Cosa è cambiato a livello fiscale con Silvio Berlusconi?

Per chi dice che durante i governi guidati da Silvio Berlusconi non siano state varate riforme, forse non tutti hanno la memoria abbastanza lunga da ricordare cosa è accaduto nell’ultimo trentennio.

La riforma delle pensioni Maroni del 2004 è stata varata sotto il governo Berlusconi che è “padre” anche del bonus bebè, un bonus che ancora nel 2023 è stato erogato fino all’introduzione dell’assegno unico per i figli. Un sostegno alla natalità che è stato importate e che è nato come un bonus di 1.000 euro per i nuovi nati (secondi figli) già nel 2003.

Anche l’eliminazione dell’imposta sulla successione che fu abolita nel 2001 dal governo Berlusconi II con la legge n. 383/2001.

L’abolizione dell’Ici sulla prima casa non di lusso fu voluta dal Governo Berlusconi nel giugno 2008, abolizione che si è trasferita anche all’Imu che ancora oggi prevede tale esenzione.

Anche se non si tratta di un intervento prettamente fiscale va ricordato che anche l’abolizione della leva militare obbligatoria dal 1° gennaio 2005, per effetto dell’articolo 1 della legge n. 226 del 23 agosto 2004 fu sempre un intervento di uno dei governi Berlusconi.

Argomenti

# Fisco

Iscriviti a Money.it