Come si dividono le spese del matrimonio (secondo il galateo)

Ilena D’Errico

2 Aprile 2023 - 18:48

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Ecco come si dividono le spese del matrimonio secondo il galateo e le tradizioni italiane.

Come si dividono le spese del matrimonio (secondo il galateo)

Il matrimonio è un evento sicuramente molto carico dal punto di vista emotivo e molto impattante anche sul profilo giuridico, ma entrambi questi fattori spesso passano in secondo piano nelle fasi di organizzazione, quando i futuri sposi sono concentrati sulle spese. Cerimonia, festeggiamenti, abiti e fedi nuziali comportano infatti costi non indifferenti, anche quando si cerca di limitare il più possibile lo sfarzo. Ecco che molte coppie si chiedono come dovrebbero dividersi le spese, dal momento che non esiste una regola legale. L’ispirazione può essere il galateo, con l’insieme di tradizioni che hanno accompagnato le nozze nei secoli.

Le spese per il matrimonio secondo il galateo

Il galateo è per definizione stessa un concetto sia rigido che malleabile, un apparente ossimoro dovuto dal fatto che sì, le regole di comportamento sono piuttosto ferree, ma comunque variabili da una località italiana all’altra. A ciò si aggiungono le tradizioni di famiglia, talvolta non perfettamente combacianti con quelle convenzionali, e le inevitabili differenze che affiorano con il passare degli anni.

Ognuno può decidere se rispettare le regole del galateo e in che misura, ma di certo possono essere un buon punto di partenza per stimolare la riflessione. Anche perché diversi concetti non sono stati superati come sembrerebbe, ma hanno spesso cambiato soltanto la forma. Per quanto riguarda le spese del matrimonio, infatti, il galateo prevede che se ne facciano carico per lo più le famiglie dei futuri sposi (e anche con una ripartizione specifica). Ad oggi, sono sempre di più le coppie che scelgono di pagarsi autonomamente le nozze, ma non è raro che i genitori contribuiscano.

Tra le nuove abitudini circa l’aspetto dei costi, ad esempio, c’è l’usanza di scrivere l’Iban direttamente nell’invito, così da evitare regali inutili o le classiche buste con soldi contanti. Non è raro che grazie ai regali delle famiglie gli sposi riescano quindi a pagare, anche solo in parte, il viaggio di nozze per esempio. Le differenze sono quindi più marginali di ciò che ci si aspetta, anche perché le “nuove” tradizioni non sono nate da una tabula rasa, ma proprio ricalcando quelle più convenzionali.

Come si dividono le spese del matrimonio secondo il galateo

Il galateo prevede una specifica ripartizione delle spese che comprende tutti gli aspetti legati alla celebrazione del matrimonio, dal bouquet della sposa fino al ricevimento e al viaggio di nozze. Dato che le nozze un tempo segnavano anche l’inizio della convivenza, il galateo prevede una divisione dei costi perfino per ciò che riguarda la casa coniugale.

Per quanto riguarda l’abbigliamento, la famiglia della sposa (più nello specifico il padre) dovrebbe acquistarle l’abito nuziale, mentre l’abito del futuro marito è a carico della famiglia di lui. Alla sposa spetterebbe, invece, l’acquisto degli abiti per le damigelle, i paggetti e le damine. In svariate regioni italiane, poi, è la suocera a dover completare l’abbigliamento della sposa con il velo e il bouquet di fiori. Quest’ultimo, invece, è altre volte un compito del futuro marito.

Per quanto riguarda il ricevimento nuziale, la tradizione vuole che a pagare sia la famiglia della sposa, che si farà carico dunque di diversi elementi:

  • Il pranzo o la cena;
  • la location;
  • gli allestimenti;
  • l’intrattenimento.

Fra le altre, questa è l’usanza che più di tutte appare sormontata, soppiantata da una tradizione più equa: la divisione dei costi fra le due famiglie, in maniera equa o in proporzione al numero di invitati appartenenti all’una o all’altra famiglia. Nonostante ciò, dovrebbe comunque essere la famiglia della sposa a pagare per gli allestimenti, le bomboniere e l’intrattenimento, perché alla famiglia dello sposo spetterebbero:

  • Il noleggio dell’auto degli sposi;
  • il noleggio dell’auto per i testimoni;
  • il noleggio dell’eventuale mezzo di trasporto necessario agli invitati;
  • il viaggio di nozze;
  • l’offerta alla Chiesa;
  • l’anello di fidanzamento;
  • i fiori all’occhiello per i testimoni.

Riguardo alle fedi nuziali, invece, una parte della tradizione vuole che siano acquistate dalla famiglia dello sposo, mentre un’altra corrente delegherebbe questo compito ai testimoni. In alcune regioni del Sud Italia, poi, esiste una figura specifica oltre al testimone, il cosiddetto compare degli anelli, che oltre ad acquistare le fedi dovrebbe custodirle e portarle all’altare.

Alla famiglia della sposa restano invece i regali per le damigelle e i paggetti e quello per il futuro sposo (in cambio dell’anello di fidanzamento), oltre alle spese per il corredo tessile della casa coniugale. Quest’ultima dovrebbe invece essere arredata e acquistata o affittata dalla famiglia dello sposo.

È naturale che queste regole, un tempo seguite con molta precisione, sono sempre più soggette ai cambiamenti rinnovati dai futuri sposi, così da adattarsi alle inevitabili differenze rispetto al passato (ad esempio per le coppie che si sposano dopo anni di convivenza o per quanto riguarda le unioni civili).

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