Come diventare Social media manager per la Pubblica amministrazione

Simone Micocci

07/05/2025

Arriva il Social media manager nella Pubblica amministrazione. Ecco come diventarlo e cosa farà.

Come diventare Social media manager per la Pubblica amministrazione

Chi vuole lavorare nel settore pubblico non deve per forza rinunciare a una carriera stimolante e innovativa.

Presto arriveranno anche i social media manager nella Pubblica amministrazione, una delle novità previste dal decreto legge n. 25/2025 approvato dalla Camera e passato al Senato per la seconda votazione. Le nuove professioni digitali entrano così nel pubblico impiego, dando così un notevole impulso alla rivoluzione tecnologica e al ringiovanimento delle Pa.

Al contempo, vengono creati nuovi posti di lavoro e accolte le prospettive dei neolaureati italiani, che puntano sempre di più al cosiddetto posto fisso. La professione del Social media manager deve tuttavia essere adattata alle esigenze delle amministrazioni pubbliche, tanto nella procedura di assunzione quanto nelle mansioni.

Ecco cosa sappiamo per il momento.

Il Social media manager nella Pubblica amministrazione

Il social media manager è il professionista che si occupa della strategia social del cliente, che può essere un’azienda, un professionista o un privato.

Le mansioni del social media manager dipendono dalla strategia adottata e dalle esigenze del richiedente, ma si basano sulla cura dei contenuti social, sulla pianificazione e sul coordinamento rispetto al marketing e ovviamente sull’analisi minuziosa dei risultati. Questi compiti devono essere adattati alle necessità delle amministrazioni pubbliche, dalla comunicazione con la cittadinanza alla spiegazione e promozione dei servizi e così via.

Ovviamente, i social media manager entreranno nella Pubblica amministrazione come lavoratori dipendenti.

Di fatto sono sempre di più i professionisti che entrano nelle aziende stabilmente e con contratti di lavoro subordinato: specialmente le realtà più grandi hanno infatti bisogno di professionisti che li seguano in maniera continua e diretta, ma sono ancora numerosi i social media manager che lavorano in autonomia fornendo servizi ai committenti.

Per questi ultimi l’approccio all’impiego pubblico rappresenta un cambiamento ancora più grande, con una sede di lavoro fissa e orari precisi.

Naturalmente, ne consegue anche una solidità in materia di retribuzione, riposi e diritti. La supervisione del settore pubblico, nonostante qualche criticità, offre ancora importanti garanzie in materia di diritti dei lavoratori. Proprio il decreto PA 2025, peraltro, interviene sui problemi legati alle procedure concorsuali, allo scorrimento delle graduatorie e alle assunzioni (incentivando il tempo indeterminato).

Come diventare Social media manager nelle Pa

Senza ombra di dubbio per diventare social media manager presso la Pubblica amministrazione sarà necessario passare attraverso un concorso pubblico, la procedura ordinaria prevista per il reclutamento, rafforzata ulteriormente dal decreto PA 2025. Quest’ultimo, nell’emendamento dedicato proprio all’introduzione della figura professionale, ammette anche la selezione dei professionisti tra il personale già assunto che ne ha le competenze. Gradualmente verranno definite le unità necessarie, le condizioni di assunzione e contrattuali e quindi pubblicati i relativi bandi. A tal proposito, le candidature dovranno avvenire attraverso il portale InPa.

Resta tuttavia da capire quali saranno i requisiti richiesti ai social media manager, che dovranno sicuramente mostrare capacità digitali, creative e analitiche con almeno un’infarinatura di marketing e strategie di comunicazione. Non esiste oggi un vero e proprio titolo di studio che attesti questa professionalità, né un albo professionale a cui iscriversi. Una buona parte della selezione sarà quindi presumibilmente occupata dalle prove pratiche per sperimentare le capacità dei candidati e testare le conoscenze sugli argomenti inerenti al ruolo.

Per aspirare a questo ruolo sarà altrettanto importante essere informati sul funzionamento della Pubblica amministrazione e sugli obiettivi istituzionali dell’Ente per poter gestire le piattaforme digitali e la comunicazione in maniera coerente. La retribuzione e le condizioni specifiche dipenderanno ovviamente dalla contrattazione collettiva, ma si segnala che il decreto in arrivo interviene anche sulla disparità retributiva tra personale delle Funzioni centrali e locali.

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