Come avere un rimborso da Cloudflare per i disservizi di oggi

Gabriele Marrone

18 Novembre 2025 - 16:08

Il down di Cloudflare del 18 novembre ha messo offline migliaia di siti e servizi in tutto il mondo. Ecco chi può ricevere un rimborso per il disservizio.

Come avere un rimborso da Cloudflare per i disservizi di oggi

La giornata di oggi sarà ricordata da molte aziende, professionisti del web e dagli utenti per i problemi riportati dall’infrastruttura di Cloudflare. Il disservizio del 18 novembre ha messo offline migliaia di siti in tutto il mondo, API, servizi SaaS e piattaforme di e-commerce, e al tempo stesso ha dimostrato (ancora una volta) quanto sia diventata cruciale la presenza dell’azienda americana all’interno della rete globale. Ora, con il disservizio che sembra ormai rientrato, la domanda che ci poniamo è: ma è possibile ottenere un rimborso da Cloudflare per il down di oggi?

La risposta, come spesso accade nel mondo dei servizi digitali, non è un semplice sì o no. Dipende dal tipo di piano utilizzato, dal contratto SLA (Service Level Agreement) sottoscritto, ma anche dalla capacità di dimostrare l’impatto del disservizio sui propri sistemi. Una cosa però appare certa: chi utilizza Cloudflare professionalmente o a livello aziendale ha margini concreti per richiedere e ricevere un rimborso sotto forma di crediti di servizio.

Nessun rimborso da Cloudflare per chi ha un piano gratuito

Partiamo dalla categoria più numerosa tra i clienti Cloudflare, ovvero gli utenti che utilizzano i servizi con piano gratuito. Purtroppo, per loro la possibilità di ottenere un rimborso è pressoché inesistente. Il piano “Free”, infatti, non include alcuna garanzia contrattuale di uptime e non prevede SLA specifici. Gli SLA sono una sorta di patto di qualità, con cui il fornitore ti dice “ti garantisco che questo servizio funzionerà bene”. Se non ci riesce, hai diritto a una compensazione.

Ma quando si usa Cloudflare gratuitamente si accetta implicitamente che eventuali disservizi non generano alcun obbligo da parte dell’azienda di riconoscere crediti o compensazioni.

Questo non significa che Cloudflare non comunichi o non intervenga. Anzi, gli outage (ovvero le interruzioni del servizio) vengono generalmente analizzati e corretti con grande rapidità, ma il rapporto contrattuale non offre basi per una richiesta formale di compensazione.

Per il Piano Business c’è il rimborso al 100%

La situazione cambia per chi utilizza il piano Business, molto diffuso tra aziende medio-piccole, che offre una garanzia di uptime del 100% calcolata su base mensile. Quando un disservizio impedisce a un cliente di utilizzare i servizi Cloudflare, è possibile aprire un ticket e richiedere un credito.

Il cliente, secondo lo stesso Cloudflare, ha 5 giorni lavorativi di tempo per inviare la richiesta, in cui occorre fornire le prove del disservizio. Il credito, se confermato, viene assegnato proporzionalmente ai minuti di downtime e all’impatto sul traffico, ma il suo valore massimo in 12 mesi è pari a un mese di canone.

Si tratta quindi di un rimborso parziale, ma comunque significativo.

Per il Piano Enterprise rimborso fino a 25 volte il valore del servizio

Le aziende che operano con contratti Enterprise possono ottenere un rimborso sostanzioso. Il livello di servizio garantito è più elevato e Cloudflare prevede compensazioni anche di grande entità in caso di disservizi gravi. A seconda del tipo di contratto, esistono formule che prevedono rimborsi 10×, 15×, fino a 25× del valore del servizio mensile.

Naturalmente, per accedere a questi livelli di rimborso è necessario avere in mano un contratto Enterprise personalizzato, con un referente dedicato e un supporto 24/7. Si tratta di una tipologia di contratto che solitamente hanno banche, piattaforme social, marketplace globali e altre realtà in cui anche solo pochi minuti di downtime possono causare perdite economiche a dir poco rilevanti.

Ma in nessun caso Cloudflare offre rimborsi monetari diretti, piuttosto crediti che vengono scalati sui futuri pagamenti.

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