Con i prezzi degli affitti alle stelle, l’unica soluzione accessibile per gli studenti fuori sede è ottenere l’alloggio universitario gratis: ecco come fare.
Poter studiare all’università rischia di diventare sempre più un privilegio più che un diritto. Ne sanno qualcosa tutti gli studenti fuori sede che ogni anno si devono confrontare con il caro affitti e con padroni di casa che lucrano facendo leva sul bisogno degli studenti di frequentare le lezioni, offrendo spesso alloggi al limite della vivibilità e malandati.
Negli ultimi anni, il problema dell’alloggio per gli studenti universitari fuori sede è diventato una vera emergenza sociale. In città come Milano, Bologna o Roma, trovare una stanza singola sotto i 500 euro è ormai un’impresa, e molte famiglie non riescono a sostenere questo costo, soprattutto se l’ISEE familiare è basso. Ne sa qualcosa il dottorando Alessandro Cerioni, diventato uno dei simboli del caro affitti, costretto a pagare 650 euro per una stanza - ricavata da una soffitta - di 9 metri quadri (spese escluse). Senza contare le continue truffe che ogni anno vengono perpetrate ai danni degli studenti.
La situazione attuale costringe sempre più studenti a rinunciare alla possibilità di poter frequentare l’Università, perché oltre agli alloggi bisogna aggiungere le spese delle bollette, la spesa per poter mangiare e il costo dei libri e altri materiali per l’università. In questo modo è impossibile per la maggior parte delle famiglie sostenere l’istruzione dei propri figli, senza contare che i lavori part-time non forniscono una paga adeguata a potersi permettere un alloggio. E con un lavoro full-time quando troverebbe il tempo per frequentare le lezioni e studiare?
In questo contesto, lo Stato e alcune Regioni hanno cercato di intervenire, introducendo bonus, fondi e concorsi per cercare di alleviare almeno in parte il peso degli affitti. Ma spesso ottenere queste agevolazioni non è semplice, a causa di requisiti stringenti, documentazioni complesse e criteri di merito accademico sempre più severi.
Nonostante le difficoltà, oggi esistono strumenti che se sfruttati bene possono consentire a uno studente con pochi mezzi di avere un alloggio quasi gratis durante il percorso universitario. Scopriamo insieme come ottenere un alloggio universitario gratis o quasi. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Bonus affitti studenti fuori sede: cosa cambia nel 2025
Il decreto PNRR Scuola, recentemente convertito in legge, ha introdotto importanti novità per gli studenti fuori sede. Tra le misure più rilevanti, c’è il rafforzamento del Fondo affitti per studenti universitari. Questo fondo, attivo dal 2021, è pensato per supportare economicamente chi studia lontano da casa ma ha un reddito familiare basso (ISEE universitario inferiore a 20.000 euro) e non beneficia di altri contributi pubblici per l’alloggio.
Nel 2025, il Parlamento ha deciso di aumentare i fondi disponibili: ai 6,7 milioni di euro già previsti sono stati aggiunti altri 9,5 milioni, portando il totale a oltre 16 milioni. Si tratta di un segnale positivo, che potrebbe allargare la platea di beneficiari e aumentare anche l’importo massimo del bonus, che attualmente è di 279,21 euro.
Ma ci sono anche nuove condizioni da rispettare. Oltre ai limiti ISEE e al divieto di cumulo con altri sostegni, ora gli studenti dovranno dimostrare anche di avere buoni risultati accademici. Per esempio:
- Chi è iscritto al secondo anno deve avere almeno 10 CFU ottenuti entro il 10 agosto del primo anno;
- Chi è al terzo anno o successivi deve avere almeno 25 CFU entro la stessa data;
- È escluso chi è fuori corso da più di un anno o iscritto per più di una volta al primo anno.
Inoltre, è possibile fare domanda solo se si frequenta un’università non residenziale, cioè priva di collegi o strutture abitative convenzionate. Sebbene queste nuove regole possano sembrare restrittive, l’obiettivo è chiaramente quello di premiare gli studenti meritevoli e garantire un uso più mirato delle risorse pubbliche. Per chi rientra nei parametri, però, può davvero fare la differenza.
Università, come avere l’alloggio gratis: bandi di concorso
Oltre al bonus affitti, ci sono altri strumenti che permettono agli studenti di accedere a un alloggio gratuito o fortemente scontato: i bandi di concorso indetti dagli enti regionali per il diritto allo studio. In ogni Regione, infatti, esistono organismi come l’Edisu (in Piemonte), il Laziodisu, l’Er.Go (in Emilia-Romagna) o l’Adisu, che ogni anno pubblicano bandi per l’assegnazione di borse di studio e posti letto gratuiti nelle residenze universitarie.
Questi bandi sono rivolti agli studenti con ISEE inferiore a circa 24.000–26.000 euro (la soglia può variare leggermente da Regione a Regione) e tengono conto anche del merito. Chi vince il bando ha diritto a un posto letto gratuito per tutto l’anno accademico, oltre a un contributo economico per il vitto e le spese universitarie.
I posti letto sono spesso all’interno di residenze pubbliche, moderne e ben collegate con le sedi universitarie. Inoltre, molti enti offrono anche integrazioni economiche per chi non riesce a ottenere il posto letto ma deve comunque sostenere un affitto privato. Per accedere a questi bandi è necessario:
- Presentare domanda entro le scadenze estive (di solito tra luglio e agosto);
- Avere un ISEE e ISPE (indicatore patrimoniale) al di sotto dei limiti;
- Avere un numero minimo di CFU acquisiti negli anni successivi al primo.
Infine, alcuni bandi prevedono alloggi completamente gratuiti anche per studenti internazionali, rifugiati, o con disabilità. La chiave, come sempre per queste cose, è informarsi per tempo, in modo che gli studenti possano preparare la documentazione necessaria e seguire con attenzione le indicazioni dell’ente regionale di riferimento.
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