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Codice della Strada 2023, le 10 novità della riforma approvata dal governo

lunedì 18 settembre 2023, di Simone Micocci

Approvata dal Consiglio dei ministri la riforma del Codice della Strada: passa la linea dura voluta da Matteo Salvini che per garantire una maggiore sicurezza sulle strade ha deciso di inasprire le sanzioni per chi non rispetta le regole, specialmente in caso di recidività.

D’altronde, i dati aggiornati a giugno 2023 ci dicono che da inizio anno solamente nei weekend ci sono state oltre 600 vittime, un dato che ha allarmato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha ritenuto necessaria una riforma del Codice della Strada con sanzioni esemplari per chi mette a rischio la propria e l’altrui sicurezza.

Va detto che questa riforma era già stata approvata a luglio dal Consiglio dei ministri che tuttavia è tornato nuovamente sul testo dopo che la Conferenza unificata ha proposto una serie di modifiche. Adesso dovrebbe essere la volta buona, con il decreto Salvini che attende solamente la conversione parlamentare (con il testo che sarà in aula a ottobre 2023).

Una riforma che possiamo riassumere in 10 punti, dei quali è bene prendere visione se non si vuole rischiare di farsi cogliere impreparati e rischiare una sanzione che in alcuni casi potrebbe anche portare alla sospensione della patente. Anche perché Salvini fa sapere che è già stata data indicazione alle autorità di avere “tolleranza zero” in fase di applicazione delle seguenti novità.

<sommaire|title=Le novità del Codice della Strada>

1) Obblighi e divieti per i monopattini elettrici

Una delle novità principali, affatto imprevista, riguarda la regolamentazione dei monopattini elettrici. Viene infatti previsto l’obbligo di targa, più precisamente di un contrassegno identificativo adesivo, plastificato e non rimovibile. Viene introdotto poi l’obbligo di assicurazione per la responsabilità civile verso terzi a carico dei conducenti.

È prevista poi un’estensione dell’obbligo di indossare il casco per tutti, e non solo per i conducenti minorenni. Oltre alle questioni meramente formalistico, il ddl propone anche diverse norme di comportamento. Nel dettaglio, viene introdotto il divieto di circolazione contromano per tutte le strade, anche quelle con doppio senso ciclabile dove per il momento è consentita.

Oltretutto, ai monopattini elettrici viene permessa esclusivamente la circolazione su strade urbane, con un limite massimo di velocità pari a 50 km/h. Infine, si impone ai gestori dei servizi di monopattini in sharing di installare sistemi di sicurezza che impediscano la circolazione nelle aree vietate.

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2) Multe, diventano più semplici gli accertamenti

Gli accertamenti di violazioni del Codice della Strada potranno essere effettuati da remoto anche per:

  • obbligo di precedenza in corrispondenza delle piste pedonali e ciclabili;
  • divieto di fermata e sosta negli stalli riservati agli organi di polizia stradale, vigili del fuoco e servizi di soccorso, stalli rosa e stalli riservati a disabili, veicoli elettrici, al carico/scarico delle merci e ai servizi di trasporto pubblico.

3) Nuovi limiti per i neopatentati

Una novità particolarmente discussa riguarda l’estensione del divieto di guidare auto “potenti” - così definite – fino al raggiungimento di 3 anni di patente, anziché solo 1. Nel dettaglio, i titolari di patente di tipo B non potranno guidare fino al raggiungimento del limite:

  • Le autovetture a motore termico con potenza specifica superiore a 55 kW/t - riferita alla tara – e potenza massima pari o superiore a 70 kW.
  • Autovetture elettriche/ibride plug-in con potenza specifica superiore a 65 kW/t (riferita alla tara ma comprensiva del peso della batteria).
  • Autoveicoli con potenza specifica riferita alla tara superiore a 55 kW/t, se diversi da quelli con potenza specifica.

Dovrebbero essere però mantenute alcune eccezioni attuali, in particolare per:

  • Veicoli al servizio di persone con disabilità, presenti a bordo, muniti di contrassegno.
  • Conducente accompagnato da una persona con età inferiore o pari a 65 anni, con almeno di 10 anni di patente, al suo fianco in qualità di istruttore.

Il divieto viene esteso a tutte le patenti conseguite dopo l’entrata in vigore del provvedimento, e non avrà dunque efficacia retroattiva. Inoltre, il limite dei 3 anni non sarà comunque imposto ai patentati che conseguiranno prima della scadenza patenti di categoria superiore, ossia BE, C1, C, C1E, CE, D1, D1E, D, DE.

4) Tolleranza ed eccezioni per le Ztl

Per quanto riguarda le Ztl, si prevede una tolleranza del 10% nelle aree in cui è applicato un termine massimo di permanenza. Nessuna sanzione all’uscita, poi, per chi entra nella Ztl prima del momento in cui è entrato in vigore il divieto. La ragione è quella di tener conto di eventuali imprevisti o eventi eccezionali che potrebbero comportare una permanenza involontaria oltre il consentito.

Non sono noti ancora i dettagli, ma ci si aspetta una definizione più precisa per evitare che l’entrata in orario antecedente al divieto costituisca un semplice lasciapassare per girare nella Ztl senza permesso.

5) Limiti di velocità

Non cambiano i limiti di velocità quanto le sanzioni: il Consiglio dei ministri ha infatti accolto la richiesta dei sindaci di portare a 1.084 euro l’importo della multa comminata nei confronti di coloro che all’interno del centro abitato commettono per almeno due volte nell’arco di un anno una violazione del limite di velocità. In tal caso scatterebbe anche la sospensione della patente per un periodo che va da 15 a 30 giorni.

Il ddl si assume anche un altro importante impegno, ovvero l’equiparazione delle misure di approvazione dei sistemi di rilevazione della velocità a quelle di omologazione. Si potranno così superare le difficoltà di valutazione da parte dei giuristi, precisamente giudici di pace e avvocati che da anni auspicano una riforma della questione.

6) Guida in stato d’ebbrezza, alcolock

Per chi è già stato condannato per guida in stato di ebbrezza sarà vietata la guida con tasso alcolemico superiore a 0 g/l, anche se inferiore a 0,5 g/l, per evitare la recidiva. Altrimenti, nei due o tre anni di divieto, sarà possibile guidare soltanto con l’installazione dell’alcolock-, un dispositivo che impedisce l’avvio del motore in caso di rilevamento di un tasso alcolemico superiore al limite. Il dispositivo, che dovrà essere regolamentato dal ministero delle Infrastrutture, dovrà essere installato a spese del conducente.

7) Sostanze stupefacenti

Stretta sull’uso di sostanze stupefacenti, consentendo agli agenti di effettuare immediatamente il prelievo della saliva in caso di sospetto di alterazione psico-fisica. Le modalità dovranno essere specificate in caso di approvazione, ma si prevede la possibilità di accompagnare il conducente a effettuare il test presso le apposite strutture in caso di impossibilità. L’uso dei cosiddetti “drogometri” non è infatti possibile o efficace.

8) Mini-sospensione e revoca della patente

Per alcune gravi violazioni del Codice della strada, sarà introdotta l’automatica sospensione della patente, senza necessità di approvazione da parte del giudice di pace. Nel dettaglio, si fa riferimento a uno schema preciso basato sui punti posseduti sulla patente:

  • 7 giorni di sospensione per chi ha tra 10 e 19 punti;
  • 15 giorni di sospensione per chi ha tra 1 e 9 punti.

Si prevede, poi, il raddoppio della sanzione – rispettivamente a 14 e 30 giorni – per il responsabile di incidente stradale. La mini-sospensione riguarda le trasgressioni più pericolose, come il mancato uso delle misure di sicurezza per i bambini, l’uso di dispositivi elettronici durante la guida e la circolazione contromano. Si ipotizza, infine, la revoca definitiva della patente di guida per chi reitera le violazioni più pericolose.

9) Soste selvagge

Stretta anche alle soste selvagge:

  • la multa per chi sosta nei posti riservati ai disabili sarà di minimo 165 euro e di massimo 660 euro per ciclomotori e motoveicoli, e di minimo 330 e massimo 990 euro per gli altri veicoli;
  • la multa per chi invece sosta alla fermata dell’autobus sale a un minimo di 87 euro e un massimo di 328 euro per i veicoli a due ruote e a 165-660 euro per gli altri.

10) Guida con cellulare

Multe più severe anche per chi guida con smartphone: si passa infatti da 165 a 422 euro per la sanzione minima, e da 660 a 1.697 euro per la massima, oltre alla sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi fin dalla prima violazione. Ancora peggio per chi è recidivo nel biennio: alla sospensione della patente da 1 a 3 mesi si aggiunge infatti una sanzione da 644 a 2.588 euro e la decurtazione di punti dalla patente (8 per la prima violazione, 10 alla seconda).

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