Cloudflare, così un gigante da 2 miliardi di fatturato ha messo in ginocchio Internet

Giorgia Paccione

18 Novembre 2025 - 15:44

Un problema tecnico sulla rete globale di Cloudflare, provider che gestisce il 20% del traffico web mondiale, ha bloccato piattaforme come Spotify e ChatGPT. Ecco cosa è successo.

Cloudflare, così un gigante da 2 miliardi di fatturato ha messo in ginocchio Internet

Un’interruzione di servizio di portata globale ha scosso il web, bloccando l’accesso o compromettendo la funzionalità di numerosi siti internet in tutto il mondo. La causa è stata identificata in un grave problema tecnico sulla rete di Cloudflare, un’azienda che, con i suoi servizi, è diventata un pilastro cruciale dell’infrastruttura digitale globale, un vero e proprio gigante con un fatturato miliardario stimato oltre i 2 miliardi di dollari.

L’azienda, con sede a San Francisco, fornisce tecnologie fondamentali per il buon funzionamento e la stabilità dei siti, come strumenti per la protezione dagli attacchi informatici (DDoS) e per l’ottimizzazione della gestione del traffico e del caricamento dei contenuti.

Il disservizio, che ha avuto inizio intorno alle 12:30 di oggi, martedì 18 novembre, ha messo in grande difficoltà una porzione significativa del web, considerando che l’azienda stessa dichiara che circa il 20% di tutti i siti mondiali utilizza i suoi servizi.

La portata dei disservizi dopo il down Cloudflare

La lista delle piattaforme compromesse dimostra la centralità di Cloudflare nell’ecosistema digitale. Tra i servizi che hanno subito estesi malfunzionamenti, tra cui inaccessibilità totale, caricamento parziale dei contenuti o funzionamento intermittente, figurano nomi di primo piano come il social network X (l’ex Twitter), la popolare piattaforma di streaming musicale Spotify, il servizio di intelligenza artificiale ChatGPT di OpenAI e il videogioco online League of Legends.

L’impatto è stato così esteso da colpire persino Downdetector, il portale dedicato proprio all’aggiornamento in tempo reale sui problemi di servizi e piattaforme, dove molti utenti hanno visualizzato la schermata di sicurezza di Cloudflare. Anche siti informativi importanti come HDBlog hanno registrato problemi, in particolare nel caricamento delle immagini.

L’incidente ha evidenziato in modo drammatico quanto l’interdipendenza dalla sua infrastruttura possa generare un effetto domino sull’accessibilità globale del web.

La risposta dell’azienda e il ripristino graduale

Le comunicazioni ufficiali di Cloudflare sono arrivate a stretto giro dall’inizio dei problemi. Poco prima delle 13:00 (ora locale), l’azienda ha pubblicato un aggiornamento di stato. “Cloudflare è a conoscenza e sta indagando su un problema che potenzialmente ha un impatto su più clienti” ha dichiarato, aggiungendo di essere al lavoro per “capire l’impatto completo e mitigare il problema”.

Intorno alle 14:10, la società ha fatto sapere di aver individuato la fonte del problema e di stare operando per risolverlo. Circa 20 minuti dopo l’annuncio iniziale, la situazione ha mostrato i primi segnali di miglioramento, con l’azienda che ha successivamente aggiornato la situazione dichiarando: “Stiamo assistendo a un ripristino dei servizi, ma i clienti potrebbero continuare a osservare tassi di errore più alti del normale mentre proseguono gli sforzi per rimediare”.

Al momento, le cause specifiche del guasto non sono state rese note. L’incidente si inserisce però in un contesto di crescente preoccupazione per la centralizzazione delle infrastrutture digitali. L’episodio segue infatti di meno di un mese i problemi che avevano colpito Amazon Web Services (AWS), portando all’interruzione di una vasta gamma di servizi online per diverse ore.

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