L’Italia è uno dei Paesi in cui si lavora di più il weekend (e non solo) pur non vantando redditi elevati. Non c’è da stupirsi se la qualità della vita non sia delle migliori.
Lavorare nei fine settimana, un tempo, era decisamente insolito o comunque riservato ad alcune categorie di lavoratori. Al giorno d’oggi, invece, sono sempre di più le persone che lavorano sabato e domenica per far fronte alle esigenze di una società sempre più frenetica e impegnata. La diffusione di questa abitudine, però, non è uguale per tutti. Se per gli italiani lavorare nei weekend è diventata la normalità, anche per i dipendenti, non si può dire lo stesso per il resto degli europei. La classifica dei Paesi in cui si lavora di più nei weekend, ricavata con il report Eurostat, conferma ancora una volta brutte notizie per l’Italia.
Nel Belpaese si lavora troppo nei fine settimana e si lavora troppo in generale rispetto alla media europea, soprattutto visto che la soddisfazione dei lavoratori non è quella sperata. I redditi degli italiani non superano gli altri e anzi proprio questi orari di lavoro eccessivi mostrano malfunzionamenti strutturali nel lavoro che si riflettono negativamente sulla qualità della vita. In tutta Europa, sono pochi i lavoratori in condizioni peggiori da questo punto di vista.
Brutte notizie per l’Italia, troppo lavoro (anche nei weekend)
In base al report dell’Eurostat, pubblicato dalla Commissione europea proprio in occasione della Festa del lavoro e ricavato su dati del 2023, l’Italia è uno dei Paesi in cui si lavora di più nei weekend. Dividendo il lavoro tra dipendenti e datori di lavoro (autonomi con dipendenti), l’Italia si posiziona rispettivamente seconda e terza in classifica. Un lavoratore dipendente su tre lavora anche di domenica, come pure quasi la metà degli autonomi. Bisogna quindi guardare con invidia costruttiva ai Paesi nordici, dove il lavoro nel fine settimana è una circostanza eccezionale perché viene data priorità al benessere e al riposo psicofisico dei lavoratori.
La Lituania, per esempio, si posiziona ultima in classifica tanto per i lavoratori dipendenti quanto per gli autonomi. Questi ultimi lavorano di più il weekend rispetto ai dipendenti anche in Lituania, ma sempre meno di tutti gli altri europei. Non è tutto, perché il lavoro domenicale frequente coincide anche con un orario lavorativo più esteso. Come è facilmente intuibile, i Paesi in cui si lavora di più nei fine settimana sono anche quelli in cui si lavora di più in senso assoluto e non perché ci sia un tasso di occupazione migliore (tutt’altro).
Chi è occupato, dipendente o autonomo, lavora più ore giornaliere e settimanali rispetto agli altri, weekend compresi. Ciò accade in Italia, dove il 9,6% dei lavoratori ha dedicato al lavoro almeno 49 ore settimanali nel 2023, ma anche in Grecia. Quest’ultima, che ha pure un’elevata percentuale di lavoro nei weekend, ha registrato nel 2023 una percentuale di 11,6% dediti a orari settimanali non inferiori alle 49 ore. Ben sopra la media europea del 7,1% e sicuramente non paragonabile con Paesi come la Bulgaria (0,4%), la Lituania e la Lettonia (1,1%). L’Italia si classifica così al quarto posto per orario di lavoro tra i Paesi dell’Unione europea, con grosse differenze tra dipendenti e partite Iva e una crescita continua del fenomeno dei working poor.
La classifica dei Paesi in cui si lavora di più nei weekend
La classifica dei lavoratori dipendenti:
- Grecia 32%
- Italia 31%
- Svizzera 30%
- Irlanda 29%
- Spagna, Francia, Malta, Cipro 26%
- Norvegia 22%
- Austria, Portogallo 21%
- Svezia, Belgio 18%
- Germania 17%
- Slovacchia, Finlandia 16%
- Lettonia, Paesi Bassi 15%
- Islanda, Danimarca, Croazia, Romania 14%
- Lussemburgo, Slovenia 13%
- Repubblica Ceca 12%
- Estonia 11%
- Bulgaria 10%
- Polonia 8%
- Ungheria 7%
- Lituania 3%
La classifica degli autonomi (con dipendenti):
- Grecia 70%
- Francia 65%
- Italia 61%
- Belgio 58%
- Spagna, Irlanda, Austria 51%
- Norvegia, Cipro 50%
- Malta 48%
- Germania 46%
- Portogallo, Svizzera 45%
- Svezia 43%
- Paesi Bassi 39%
- Danimarca, Finlandia 33%
- Lussemburgo 30%
- Croazia 26%
- Islanda 24%
- Repubblica Ceca 23%
- Romania 22%
- Slovenia, Bulgaria 19%
- Lettonia 17%
- Slovacchia 16%
- Polonia, Estonia 15%
- Ungheria, Lituania 7%.
La media europea è invece del 19% per i dipendenti e del 48% per i datori di lavoro.
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