Come sposarsi in un Comune diverso da quello di residenza

Ilena D’Errico

4 Gennaio 2024 - 00:10

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Anche se di norma si sceglie il Comune di residenza, nulla di vieta di scegliere in un Comune diverso e anzi ci sono molte libertà. Ecco come fare.

Come sposarsi in un Comune diverso da quello di residenza

Di norma ci si sposa nel Comune di residenza di entrambi i coniugi, considerando che vivranno poi insieme, che risulta più pratico nell’organizzazione del rito. La legge, però, non vieta di scegliere anche un Comune diverso da quello di residenza per celebrare le nozze civili.

Anzi, gli sposi hanno una notevole libertà per trovare il luogo più adatto a coronare il loro sogno e ospitare la cerimonia e i festeggiamenti. La casa comunale di solito ospita le celebrazioni del matrimonio, ma è del tutto possibile scegliere località differenti.

Il matrimonio civile offre da questo punto di vista la possibilità di personalizzare notevolmente l’evento, infatti sono molte le coppie che optano per posti particolari o simbolici. Matrimoni in spiaggia, in ville, o perfino nella futura abitazione. Le scelte sono tante, ma per non rischiare di farsi trovare impreparati (e dover rinunciare ai propri progetti per la fretta) è bene conoscere la procedura da seguire.

Come sposarsi in un Comune diverso da quello di residenza

Se gli sposi vogliono sposarsi in un Comune diverso da quello di residenza devono comunque recarsi presso l’ufficio comunale di competenza, chiedendo il rilascio del nulla osta per celebrare le nozze altrove. Di solito, il nulla osta viene poi inoltrato direttamente dal Comune di provenienza a quello che ospiterà le nozze, ma potrebbe essere richiesto agli sposi di farlo.

In questo caso, bisogna reperire l’indirizzo del Comune e inviare il certificato con i mezzi richiesti (spesso è sufficiente una semplice e-mail ma è bene verificare in anticipo, talvolta è richiesto il fax). Insieme al nulla osta, il Comune in cui si terrà il matrimonio avrà bisogno anche dei dati per le pubblicazioni, anche questi fornite dall’ufficio di residenza.

Il luogo delle nozze

Come in molti sanno, il matrimonio civile si celebra di solito nella casa comunale, cioè una struttura di disponibilità del Comune adibita alle funzioni istituzionali e alle celebrazioni di matrimoni. Non è però obbligatorio sposarsi nella casa comunale, ma anzi è possibile scegliere la location più congeniale agli sposi.

L’unica accortezza che bisogna avere in questo caso è quella di verificare che il luogo scelto sia idoneo alla celebrazione del matrimonio, non soltanto per quanto riguarda addobbi, allestimenti e comodità degli ospiti, ma soprattutto dal punto di vista legale.
Bisogna quindi recarsi sul sito web ufficiale del Comune scelto e verificare che il luogo in questione sia tra gli spazi autorizzati ai matrimoni civili.

La procedura da seguire

La richiesta per il matrimonio civile e ancor prima quella del nulla osta deve essere effettuata dagli sposi. Di norma, ci vogliono circa 2 mesi di tempo tra la domanda e le nozze effettive, quindi per ottenere il nulla osta è meglio agire d’anticipo, più che altro per le disponibilità degli uffici comunali.

Senza nulla osta non sarà infatti possibile sposarsi in un altro luogo, ma soltanto nel Comune di residenza di uno dei due futuri coniugi. Bisogna comunque richiedere le pubblicazioni di matrimonio all’ufficiale di stato civile. Gran parte della procedura si svolge proprio nel comune di residenza, dichiarando le seguenti informazioni:

  • dati anagrafici (nome, cognome, data di nascita);
  • residenza;
  • cittadinanza;
  • libertà di stato (non essere sposati);
  • assenza di parentela o affinità di impedimento al matrimonio;
  • assenza di interdizione;
  • assenza di condanne rilevanti per le nozze.

In seguito, l’ufficiale redige il processo verbale, purché gli sposi abbiano allegato una marca da bollo da 16 euro (32 euro se uno degli sposi ha la residenza in un altro Comune).

A questo punto, queste informazioni devono essere inviate nel Comune scelto per le nozze, purché il Comune di residenza dei coniugi (o entrambi i Comuni se hanno residenze diverse) affigga le pubblicazioni.

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