Chi dichiara troppo poco e chi supera gli esami ISA? Bar, gioiellerie, ristoranti, consulenti e farmacisti, ecco chi evade più tasse in Italia.
Chi evade di più le tasse in Italia? I dati del dipartimento Finanze del ministero del Tesoro sulle dichiarazioni 2024 (anno di imposta 2023) evidenziano che alcune categorie dichiarano redditi troppo bassi rispetto allo stile di vita e al giro d’affari e tra di esse ci sono farmacisti, bar, ristoranti, consulenti e perfino gioiellieri. La mappa del rischio evasione fiscale disegna delle zone vastissime di evasione con professionisti e attività commerciali che dichiarano cifre irrisorie, a cui è difficile credere (figuriamoci se ci crede il Fisco).
Il voto nell’affidabilità della dichiarazione ha una soglia minima individuata nell’8 che nelle pagelle fiscali sta a indicare proprio il minimo per ritenere affidabile la dichiarazione stessa.
Gioiellerie, bar, ristoranti, discoteche, panetterie e mercerie, farmacie, pelliccerie e consulenti finanziari sono solo alcuni dei contribuenti che il Fisco, in base alle dichiarazioni 2024, ritiene inaffidabili.
Chi sono i meno virtuosi nella classifica?
Le categorie più sospette
I peggiori nell’affidabilità fiscale sono ristoratori e titolari di bar: in questo settore i redditi medi sfiorano i 15.000 euro l’anno con locali che risultano anche in perdita. Quello che ci si chiede e come facciano a mantenere l’attività aperta. Il divario con chi ha pagelle ISA brillanti è notevole visto che ci sono attività degli stessi settori che dichiarano 63.000 euro.
Tra gli inaffidabili troviamo anche discoteche, mercerie, panetterie, negozi di abbigliamento e di giocattoli: queste attività risultano a rischio evasione fiscale tra il 65% e il 77% dei casi. Non superano il voto degli ISA neanche i fotografi, i giornalai e gli ottici.
Rispetto al 2022 scende anche l’affidabilità dei farmacisti che dichiarano meno redditi. In questo caso il numero dei soggetti affidabili scende del 12,3% rispetto al 2022. Ma Federfarma spiega che il calo di reddito dichiarato è legato anche alla fine dell’emergenza legata al Covid (con tamponi e vaccini i prezzi risultavano gonfiati).
Le dichiarazioni inaffidabili delle partite Iva
Male anche i gioiellieri e le pelliccerie, in questi settori il 65% dichiara meno di 1.200 euro al mese. Tra i consulenti finanziari circa il 70% non supera l’affidabilità ISA con un divario notevole tra chi dichiara di più (gli affidabili superano anche i 560.000 euro l’anno) e la dichiarazione media (125.000 euro l’anno).
Inaffidabili anche alberghi, campeggi e B&B: in questo settore più della metà dichiara meno di 18.000 euro, mentre i balneari si fermano a 15.000 euro.
Occhio, infine, ai dentisti che risultano non affidabili nel 50% dei casi. A sorpresa tra i più affidabili troviamo gli studi medici: solo il 25% risulta sotto la soglia della sufficienza ISA, ma va considerato che in questo ambito evadere diventa anche più difficile grazie all’obbligo della tracciabilità dei pagamenti per fruire delle detrazioni.
Ecco la classifica dei comparti con il maggior rischio di evasione fiscale, secondo gli indici di affidabilità:
- Discoteche (77%)
- panetterie (70%);
- intermediazione e consulenza finanziaria e assicurativa (68%);
- mercerie (68%);
- giocattoli (67%);
- abbigliamento (65%);
- gioiellerie e pelliccerie (65%)
- cinema, giostre e parchi (64%);
- campeggi e villaggi turistici (64%)
- bar e gelaterie (56%);
- ottici e fotografi (50%);
- dentisti (48%)
- giornalai (45%);
- farmacisti (37,4%);
- notai (37%);
- medici e laboratori (25%).
Come si decide l’affidabilità?
In Italia ci sono quasi 6 milioni di partite Iva e piccole imprese che pagano le tasse annualmente sulla base delle dichiarazioni degli anni precedenti, anche se, grazie all’avvento della fattura elettronica non sarebbe difficile adottare un sistema pagamento per cassa dichiarando quello che si incassa e quello che si spende mese per mese, calcolando la differenza tra le due voci. Tuttavia, il pagamento avviene l’anno successivo.
L’algoritmo determina l’affidabilità fiscale di ciascun contribuente analizzando il dichiarato degli ultimi 5 anni dando un voto (dall’8 in poi si è affidabili, dal 6 in giù si è oggetto di controlli preventivi). Ma anche l’algoritmo può sbagliare pensando che sia affidabile chi da sempre dichiara meno e svolge parte dell’attività in nero e che sia non affidabile chi, magari, per un anno si trova a dichiarare meno per qualsiasi motivazione (malattia, maternità, spese straordinarie, entrate inferiori a quelle degli anni precedenti).
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