Chi è Emmett Shear, nuovo CEO di OpenAI

Niccolò Ellena

20 Novembre 2023 - 13:26

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Chi è il nuovo CEO di OpenAI, l’azienda madre di ChatGPT, dopo il licenziamento di Sam Altman? È Emmett Shear, già ad e manager della piattaforma di streaming Twitch.

Chi è Emmett Shear, nuovo CEO di OpenAI

Dopo un fine settimana molto turbolento, OpenAI, l’azienda che controlla ChatGPT, ha nominato il secondo CEO in pochi giorni. Dopo Mira Murati, già Chef Technology Officer dell’azienda, ora, secondo quanto riportato da Bloomberg, l’incarico (sempre ad interim) è stato assegnato a Emmett Shear, manager di successo e co-fondatore della piattaforma di streaming Twitch.

Ecco chi è Emmet Shear, la sua biografia, e quali scenari si aprono ora in OpenAI.

Chi è Emmet Shear, nuovo CEO di OpenAI

Per gli appassionati di tecnologia Emmett Shear non è di certo un nome nuovo, egli infatti è un manager e investitore molto conosciuto e rispettato, grazie ai successi che ha ottenuto in carriera.

Nato nel 1983, dopo essersi laureato in informatica a Yale nel 2005, ha fondato Justin.tv (oggi conosciuta come Twitch) insieme ad alcuni compagni di università. La piattaforma è poi stata acquistata da Amazon per quasi un miliardo di dollari nel 2014, ma Shear ne è rimasto alla guida fino al marzo di quest’anno.

Questo successo lo ha portato non soltanto a guadagnare cifre molto interessanti, ma anche a farsi conoscere e rispettare nell’ambiente tech americano. Grazie alle sue esperienze, nel 2011 è entrato in Y Combinator, uno degli acceleratori di startup più importanti del mondo in qualità di partner, allo scopo di guidare gli imprenditori più giovani.

Questo non era tuttavia il primo incontro tra Shear e Y Combinator, già alcuni anni prima, insieme a Justin Kan, anch’egli co-fondatore di Twitch, era entrato a far parte dell’ecosistema, all’interno del quale aveva fondato con l’amico e collega una prima startup poi venduta per 250.000 dollari ad eBay.

Dopo aver nominato Mira Murati nuovo CEO e aver provato a riportare indietro Sam Altman, il board di OpenAI ha deciso di assegnare a lui il ruolo finché non verrà trovata una soluzione definitiva.

A comunicarlo è stato lo stesso Shear, che attraverso un post su X ha affermato: “Oggi ho ricevuto una telefonata in cui sono stato invitato a considerare un’opportunità irripetibile: diventare CEO a interim di OpenAI. Dopo averci riflettuto alcune ore ho accettato (...). Ho accettato questo ruolo perché credo che questa sia una delle aziende più importanti attualmente esistenti. Quando il board mi ha chiesto di assumere il ruolo non ho preso la decisione alla leggera. Alla fine ho sentito che avevo il dovere di aiutare se potevo.”

Che cosa farà Sam Altman, ex CEO di OpenAI?

In molti nel corso del fine settimana si sono chiesti che cosa farà ora Sam Altman dopo aver lasciato la guida di OpenAI. Negli ultimi mesi il CEO ha girato il mondo per condurre numerosi interventi a tema intelligenza artificiale.

Lo scorso venerdì, inaspettatamente, il board dell’azienda ha deciso di licenziarlo perché, secondo quanto riportato in una nota, “non è stato costantemente sincero nelle sue comunicazioni con il consiglio”.

A questa comunicazione è seguito un momento di grande disordine: gli investitori si sono lamentati di non essere stati messi preventivamente al corrente di questa situazione e ciò ha creato molto stupore.

Come conseguenza dell’abbandono di Altman, poi, anche un altro membro chiave dell’azienda ha deciso di abbandonare: il co-fondatore Greg Brockman, che ricopriva il ruolo di presidente.

Questa mattina finalmente si è conosciuto il destino del giovane manager: secondo quanto annunciato da Satya Nadella, CEO di Microsoft, Altman e Brockman andranno a lavorare per la sua azienda e si occuperanno di guidare il team di ricerca avanzata sull’intelligenza artificiale.

Lo shock post-Altman potrebbe ancora non essere ancora terminato. Secondo il quotidiano americano The Information infatti, a seguito della decisione del board di estromettere Altman, molti membri dello staff si sarebbero detti pronti a lasciare OpenAI.

Sempre secondo il quotidiano, nelle ultime ore numerose aziende tech, tra cui Google, avrebbero provato a contattare i ricercatori di OpenAI per far cambiare loro franchigia. Adesso toccherà alla nuova direzione fare il possibile per evitare la grande fuga o a rimetterci potrebbe essere la competitività dell’azienda.

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