Chi è Antonio Decaro e quanto guadagna il candidato alle elezioni regionali in Puglia?

Laura Pellegrini

24 Novembre 2025 - 11:14

Già sindaco di Bari, nel 2020 è stato nominato il sindaco più amato d’Italia. Ecco chi è il candidato alla presidenza della Puglia e quanto guadagna.

Chi è Antonio Decaro e quanto guadagna il candidato alle elezioni regionali in Puglia?

Antonio Decaro è un politico italiano di tradizione socialista. Sulle orme del padre, che è stato consigliere comunale di Bari, anche Decaro ha seguito una carriera politica e ottenuto importanti riconoscimenti. Eletto sindaco della sua città natale, è poi stato nominato il sindaco più amato d’Italia nel 2020. Ha poi svolto incarichi anche nell’Unione Europea e ad oggi è in corsa per la presidenza della sua Regione.

La gestione della città di Bari nel periodo di pandemia non è stata facile, ma Decaro ha saputo come far rispettare le regole allora in vigore. Al contempo, è riuscito a superare le difficoltà legate ad alcune inchieste sulle municipalizzate che avevano allungato l’ombra sulla città. Sposato con Katia, ha due figlie, Giorgia e Chiara.

Grazie ai numerosi incarichi politici (in Italia ma anche in UE), Antonio Decaro ha ottenuto uno stipendio interessante nel corso degli anni e ha guadagnato notorietà non solo nella sua regione. Ecco chi è il candidato alle elezioni regionali in Puglia.

Chi è Antonio Decaro

Barese doc, Antonio Decaro è nato il 19 luglio 1970 e si è laureato in ingegneria civile al Politecnico di Bari all’età di 25 anni. La sua carriera inizia lontano dalla politica: inizialmente ha svolto incarichi all’Acquedotto Pugliese e all’ANAS, per poi entrare nella giunta di Michele Emiliano nel 2004 come assessore alla mobilità e al traffico. Nel marzo del 2008, ha vinto il premio “Amico della bicicletta”, assegnato dalla Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), e anche il riconoscimento “Ambientalista dell’anno 2008”, assegnatogli da Legambiente. Nel 2010 è stato eletto al consiglio regionale, ricoprendo il ruolo di Capogruppo del PD.

Da lì inizia una carriera politica in ascesa che lo porta all’elezione a deputato nel 2013, incarico che lasciò l’anno seguente per tornare a Bari e ricoprire la carica di sindaco della città. Nel 2019 viene poi rieletto al primo turno con oltre il 66% dei voti. Dal 2018 ricopre il ruolo di Consigliere di amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti e dal 2016 è alla guida dell’Anci.

Si è poi candidato con il Partito Democratico alla elezioni europee 2024, venendo eletto grazie alle 498.000 preferenze raccolte nella sola circoscrizione Sud. Arrivato al Parlamento Europeo, ha presieduto la Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare. Ad oggi è in corsa per la presidenza della Regione Puglia.

Quanto guadagna Antonio Decaro

Quanto guadagna Antonio Decaro? Una domanda lecita considerando i numerosi incarichi svolti dal candidato del centrosinistra alle elezioni regionali in Puglia. Alcuni lo vedono già come futuro presidente, ma lo spoglio non ha ancora confermato le ipotesi.

Nella dichiarazione dei redditi del 2019, che si può trovare sul sito del Comune, risulta che il reddito lordo di Decaro ammontava a oltre 135mila euro. Prima di ricoprire la carica di sindaco, secondo quanto riporta la documentazione del 2013, il reddito imponibile di Decaro si attestava invece a 98.728 euro.

Come deputato europeo, inoltre, Decaro aveva diritto a uno stipendio fino a 21.000 euro al mese, a cui vanno aggiunti un’indennità di fine mandato che è pari a un mese di stipendio per ogni anno della durata del suo incarico di eurodeputato. Per gli eurodeputati ci sono poi fino a 24.526 euro al mese per pagare i portaborse (massimo tre per ogni eurodeputato), e anche una pensione che scatta al compimento dei 63 anni (pari al 3,5% della retribuzione per ciascun anno, che in media supera i 2.700 euro al mese).

La nuova norma che regola lo stipendio dei sindaci ha fissato un limite massimo di 13.800 euro di stipendio per i primi cittadini e anche per i presidenti della Regione. In quest’ultimo caso, però, le cifre possono variare in base alla Regione di appartenenza.

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