Arriva anche per il 2025 l’accensione del riscaldamento. Ecco quale temperatura scegliere per i termosifoni senza rischiare sanzioni e malanni.
L’autunno è ufficialmente iniziato, le temperature stanno scendendo pressoché ovunque, qualche Regione italiana ha già acceso i riscaldamenti mentre altre dovranno attendere di più. Nel complesso, tutti gli italiani stanno pensando ai termosifoni, e alla spesa per il riscaldamento che dovranno sostenere anche per il 2025. Diversi dubbi occupano le case in questi frangenti, soprattutto per capire a che temperatura impostare i termosifoni e per quanto tempo, cercando una soluzione al contempo confortevole, economica e adatta alla salute, magari anche non troppo impattante sull’ambiente.
Districarsi non è affatto facile, ma ci sono diversi indicatori che aiutano a decidere in maniera consapevole. Innanzitutto, bisogna rispettare i limiti di legge, che già permettono di ridurre il campo delle possibilità. Ci sono poi le raccomandazioni degli esperti per la tutela della salute ed entrambi i tipi di indicazioni consentono normalmente di contenere la spesa. Rivediamo le regole generali per capire a che temperatura accendere i termosifoni anche quest’anno, conciliandole di volta in volta con i propri bisogni.
A che temperatura accendere i termosifoni
Come anticipato, esistono veri e propri limiti di legge all’uso dei riscaldamenti domestici. In particolare, la temperatura massima negli ambienti corrisponde a 20°C, con due gradi di tolleranza in eccesso, anche per tenere conto di eventuali errori di misurazione. La temperatura massima prevista dalla legge era stata abbassata a 19°C, tramite il Piano nazionale contenimento consumi, in seguito ai rincari, per favorire la ripresa nel 2022. Questi valori si riferiscono esclusivamente alle abitazioni e non si applicano nei luoghi di lavoro (con specifica normativa) né nelle strutture ospedaliere, per anziani o per bambini.
Questo limite non deve comunque spaventare e soprattutto non deve far temere una compromissione dei propri diritti, perché la temperatura di 21°C è proprio quella raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità. Bisognerebbe quindi attenersi a una temperatura compresa tra 18°C e 22°C nell’ambiente domestico, evitando di uscire da questo intervallo e muovendosi al suo interno a seconda della zona della casa.
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Le temperature migliori per la salute
Secondo l’Oms, è consigliabile tenere una temperatura più bassa nella camera da letto. In base gli esperti, infatti, la temperatura ideale per dormire è intorno ai 18°C, tenendo conto anche del lieve abbassamento della temperatura corporea durante il sonno. Non si dovrebbe comunque scendere al di sotto dei 16°C, sia perché aumenterebbero le difficoltà ad addormentarsi che per la possibile formazione della muffa.
Il bagno, invece, è la stanza dove il riscaldamento dovrebbe essere più alto, ma comunque non superiore ai 21°C. In questo modo si favorisce l’eliminazione dell’umidità e si crea un ambiente confortevole. In ogni caso è bene tenere conto anche dell’utilizzo della stanza, almeno per quanto riguarda il benessere.
L’uso dell’acqua calda in bagno e dei fornelli in cucina può infatti contribuire all’aumento della temperatura, così come la permanenza di molte persone della stanza. Bisogna quindi tenere conto anche di questi fattori per preservare il proprio benessere, senza però cadere nell’errore di riscaldare soltanto alcune zone della casa.
Questo comportamento, infatti, si rivela controproducente sotto tutti i punti di vista perché non si consente un riscaldamento rapido degli ambienti. In ogni caso, se è assolutamente necessario non riscaldare alcune stanze bisognerebbe far in modo di limitare il passaggio d’aria con le zone riscaldate, tanto per la dispersione del calore quanto per la formazione di muffa.
Attenzione: si fa riferimento alla temperatura in casa, da misurare con un termometro. L’acqua calda sanitaria per la caldaia deve quindi essere regolata di conseguenza, di norma tra 60°C e 70°C per arrivare al risultato richiesto. Per i termosifoni a radianti e a pavimento, invece, la temperatura dovrebbe essere impostata tra 25°C e 35°C. La grandezza dell’immobile, la funzionalità dell’impianto di riscaldamento e l’isolamento termico fanno una grande differenza.
È comunque indispensabile controllare anche la qualità dell’aria e nel dettaglio l’umidità, tenendo conto che dovrebbe attestarsi tra il 40% e il 60% per temperature di 21/22°C. Al diminuire della temperatura aumenta il tasso di umidità preferibile e viceversa. Per arrivare a questo obiettivo è spesso necessario affidarsi a strumenti come gli umidificatori, mentre se l’aria risulta troppo umida è di norma sufficiente arieggiare un po’ le stanze, anche se in commercio esistono anche deumidificatori.
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