Cessate il fuoco in Ucraina, ecco cosa si nasconde dietro la decisione di Putin

Alessandro Nuzzo

2 Maggio 2025 - 22:47

Il presidente russo ha annunciato un cessate il fuoco di 3 giorni tra l’8 e l’11 maggio per motivi umanitari. Ma dietro ci sarebbe un altro motivo che lo preoccupa e non poco.

Cessate il fuoco in Ucraina, ecco cosa si nasconde dietro la decisione di Putin

Il 28 aprile scorso, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato a sorpresa un cessate il fuoco di tre giorni, dall’8 all’11 maggio, ufficialmente per motivi umanitari. Ha invitato Kiev a fare altrettanto, sottolineando che la tregua coinciderebbe con le celebrazioni dell’80° anniversario della vittoria sovietica sul nazifascismo nella seconda guerra mondiale.

La data cerchiata di rosso è quella del 9 maggio, il giorno della vittoria, una ricorrenza centrale per la memoria collettiva russa. A Mosca, in Piazza Rossa, è prevista una grande cerimonia militare con la presenza di diversi leader internazionali. Tra i nomi già confermati ci sono il presidente cinese Xi Jinping, il leader bielorusso Alexandr Lukashenko, il premier slovacco Robert Fico e il presidente brasiliano Lula da Silva.

In un comunicato pubblicato su Telegram, il Cremlino ha avvertito che «in caso di violazione del cessate il fuoco da parte ucraina, le forze armate della Federazione Russa forniranno una risposta adeguata ed efficace». Ha inoltre ribadito la propria disponibilità a negoziati di pace senza precondizioni, affermando di voler affrontare le cause profonde del conflitto e interagire in modo costruttivo con la comunità internazionale.

Ma da Kiev la proposta russa è stata accolta con freddezza e sospetto. Il vice ministro degli Esteri Andrij Sybiha ha dichiarato: «Se la Russia vuole davvero la pace, deve cessare il fuoco immediatamente e per almeno 30 giorni», aggiungendo che solo così si potrà dimostrare un impegno concreto e non una semplice «parata propagandistica».

Le perplessità ucraine sono aggravate dai precedenti recenti: lo scorso aprile, l’esercito russo non ha rispettato la tregua di 30 ore proclamata da Putin in occasione della Pasqua ortodossa.

Anche da Washington arriva un messaggio chiaro: gli Stati Uniti continuano a chiedere un cessate il fuoco permanente, considerato l’unica via per avviare una vera de-escalation.

Cosa si cela dietro il cessate il fuoco di Putin

Dietro l’apparente motivazione umanitaria della decisione di Putin, tuttavia, potrebbe nascondersi un timore ben più concreto: il rischio di attacchi ucraini durante la parata del 9 maggio. Nonostante la massiccia presenza delle forze di sicurezza, secondo alcune fonti russe, Putin sarebbe terrorizzato dall’idea che Kiev possa sabotare la cerimonia con droni o altri mezzi, rovinando la giornata e mettendo in pericolo gli ospiti internazionali.

L’Ucraina ha dimostrato più volte di avere la capacità di superare le difese aeree russe, e il Cremlino teme soprattutto le conseguenze diplomatiche di un attacco che potrebbe costringere, ad esempio, Xi Jinping a rifugiarsi in un bunker nel mezzo della parata.

In ogni caso, sembra improbabile che l’Ucraina voglia attaccare il suolo russo proprio in quei giorni, rischiando di danneggiare i rapporti con i Paesi terzi. Ma per Putin l’obiettivo principale è garantire che il giorno della vittoria si svolga senza incidenti o imbarazzi. Da qui l’appello a Kiev per un cessate il fuoco, nella speranza che anche la parte ucraina si astenga da attacchi.

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