Certificato medico a scuola: ecco dov’è obbligatorio. Le regole per regione

Teresa Maddonni

17/09/2020

12/04/2021 - 16:52

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Certificato medico a scuola: in alcune regioni è ancora obbligatorio dopo cinque giorni di assenza, ma in altre no. Vediamo quali sono le regole.

Certificato medico a scuola: ecco dov’è obbligatorio. Le regole per regione

Certificato medico a scuola: dov’è obbligatorio? Ci sono regole che variano per regione laddove alcune lo avevano eliminato. Per il nuovo anno scolastico che da poco ha preso il via, il problema del COVID-19 pone al centro la questione della riammissione a scuola degli alunni anche nel caso in cui la patologia che determina l’assenza sia semplice influenza.

La Regione Lazio, per fare un esempio, che aveva eliminato il certificato medico a scuola, lo ha ripristinato. Abbiamo già detto delle linee guida generali per il certificato medico a scuola da associare al tampone per accertare la presenza o meno della malattia COVID-19 sulla base delle indicazioni dei pediatri e degli esperti in materia.

Vediamo ora nel dettaglio quali sono le regole regione per regione sull’introduzione del certificato medico a scuola e dove è obbligatorio.

Certificato medico a scuola: le regole per regione

Il certificato medico a scuola non è e non sarà obbligatorio, almeno non ovunque, e ogni regione sembra avere le sue regole.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, almeno per il momento ogni Regione sceglie la propria strada da seguire, sebbene in caso di sospetto caso di COVID-19 (che può essere scambiato per una semplice influenza o viceversa) il pediatra o medico di medicina generale potrebbe richiedere il tampone e di conseguenza il certificato medico attestante la negatività dovrebbe essere presentato per il rientro a scuola.

Ci sono anche delle indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità nel caso di attestata positività a scuola o presenza di un compagno di classe o insegnante positivo. Per quanto riguarda le singole regioni le regole per il momento sembrano essere le seguenti:

  • in Veneto, Liguria e Piemonte dovrebbe essere sufficiente l’autocertificazione dei genitori con preventivo via libera del pediatra;
  • in Lombardia, Emilia- Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Umbria e Marche dovrebbe bastare il patto di corresponsabilità, dunque la fiducia reciproca tra famiglia e scuola;
  • per tutte le altre Regioni resta l’obbligo del certificato medico a scuola dopo 5 giorni di assenza. La Regione Lazio lo aveva abolito, ma è tornata sui suoi passi;
  • in Sicilia tale obbligo scatta dopo 10 giorni.

Nelle regioni in cui il certificato medico a scuola non è obbligatorio e pertanto ci si basa su fiducia e autocertificazione, i presidi potrebbero richiedere un tampone e quindi il certificato se sospettano un caso Covid e rifiutare in mancanza di questo la riammissione.

Certificato medico a scuola dopo 3 giorni di assenza?

Al momento non sembra che il certificato medico sia obbligatorio a scuola dopo soli 3giorni di assenza sebbene, data la pandemia mondiale in corso, i presidi lo abbiano raccomandato. Era chiara la posizione del presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, che poco prima della riapertura delle scuole lo aveva proposto:

“In materia sanitaria non interveniamo, ma chiedo che ci sia chiarezza: la riammissione a scuola, ad oggi, diversamente da come avveniva in passato, avviene senza certificati medici. Se uno studente si assenta e la scuola non sa il perché potrebbe avere anche il virus ma se nessun medico lo ha visitato saremmo di fronte a una riammissione non ottimale. Allora bisognerebbe reintrodurre un obbligo di certificazione al rientro. Almeno sopra i tre giorni di malattia”.

A oggi a quanto pare la discrezione è lasciata alla Regioni in materia e il certificato medico è obbligatorio in alcune dopo il quinto giorno di assenza per malattia.

Resta tuttavia l’accortezza e il buon senso dei genitori che, secondo le linee guida del Cts e le regole del Miur, certificato medico o meno, sono tenuti a misurare la febbre ai propri figli ogni giorno e a tenerli in casa anche con sintomi lievi e farli rientrare con la completa scomparsa degli stessi.

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