Cercano baby sitter in Italia, stipendio da 4.000€ al mese. Ecco i requisiti richiesti

Simone Micocci

16 Ottobre 2025 - 18:02

4.000 euro al mese per lavorare come baby sitter? Le famiglie benestanti pagano sempre di più chi soddisfa questi requisiti.

Cercano baby sitter in Italia, stipendio da 4.000€ al mese. Ecco i requisiti richiesti

Lavorare come baby sitter in Italia può garantire compensi molto diversi a seconda delle competenze e della famiglia presso cui si è impiegati.

In media, le tariffe oscillano tra gli 8 e i 15 euro l’ora, ma - come accade per tutte le professioni gestite in autonomia - il compenso dipende spesso dalla trattativa privata e dal livello di esperienza della persona assunta. Per questo motivo, ci sono casi in cui lo stipendio di una baby sitter può raggiungere cifre ben più alte. Alcune famiglie, soprattutto nei grandi centri urbani come Milano e Roma, sono disposte a pagare fino a 4.000 euro al mese pur di avere una baby sitter altamente qualificata, in grado di seguire i bambini non solo nella cura quotidiana ma anche nella crescita educativa e linguistica.

Lo racconta un’inchiesta pubblicata dal Corriere.it a firma di Allegra Ferrante, che descrive il mondo delle tate professioniste dell’élite italiana, figure con competenze specifiche, formazione pedagogica e spesso conoscenza fluente di più lingue, per le quali le famiglie non badano a spese.

Le famiglie ricche cercano baby sitter con questi requisiti

La situazione di cui vi abbiamo accennato non rappresenta un caso isolato, bensì di un segmento sempre più definito e competitivo del mercato del lavoro domestico.

Le baby sitter professioniste, chiamate spesso nanny o educatrici familiari, che arrivano a guadagnare tra i 3.000 e i 4.000 euro al mese lavorano per famiglie appartenenti alla fascia più alta della popolazione: imprenditori, manager, avvocati, medici e professionisti del settore finanziario. Nuclei familiari con orari frenetici e agende fitte, alla ricerca di figure stabili e affidabili cui delegare non solo la cura dei figli, ma anche l’organizzazione della loro routine quotidiana.

I requisiti da soddisfare per avere maggiori possibilità di raggiungere una tale cifra sono diversi. Intanto la disponibilità di lavorare con orario full time o persino di essere una convivente. In molti casi, infatti, la tata vive stabilmente con la famiglia, con un proprio spazio dedicato all’interno della casa, ed è tenuta a garantire una presenza costante anche durante i fine settimana o i periodi di vacanza.

Il secondo fattore è la formazione, che oggi è considerata indispensabile per accedere alle posizioni più ambite. Queste famiglie, infatti, cercano educatrici con competenze pedagogiche e psicologiche, preferibilmente con laurea in Scienze dell’educazione, tirocinio in asili o nidi, corsi di primo soccorso pediatrico e disostruzione delle vie respiratorie. Sempre più apprezzate le conoscenze di nutrizione infantile, pedagogia montessoriana o metodo Reggio Emilia, oltre alla padronanza di almeno una lingua straniera, preferibilmente l’inglese.

Un altro elemento che pesa sulla retribuzione è la capacità di gestione degli impegni. A queste baby sitter si chiede la pianificazione settimanale delle attività (sport, compiti, laboratori creativi), oltre a mantenere aggiornati i genitori con report giornalieri. Inoltre, spesso organizzano il guardaroba dei bambini e gestiscono eventuali collaborazioni con personale di servizio.

Infine, un requisito sempre più apprezzato è la discrezione. Nel momento dell’assunzione, infatti, spesso viene chiesto di firmare un accordo di riservatezza, rispettando regole precise su privacy, social network e comunicazione.

Come candidarsi e ottenere gli incarichi più retribuiti

Come visto nel paragrafo precedente, quindi, per accedere alle posizioni meglio pagate non basta l’esperienza: serve costruire un profilo professionale completo.

Le famiglie che sono disposte a pagare anche 4.000 euro per una baby sitter cercano figure affidabili, formate e soprattutto referenziate. Un buon curriculum deve evidenziare anni di servizio continuativo presso famiglie, eventuali esperienze all’estero e certificazioni riconosciute. Le agenzie consigliano anche di allegare lettere di referenza e una presentazione personale che descriva stile educativo, approccio con i bambini e disponibilità oraria.

Durante il colloquio è fondamentale mostrarsi puntuali, discreti e preparati, visto che le famiglie valutano tanto la competenza quanto la capacità di adattarsi al proprio stile di vita. Meglio evitare eccessi di confidenza e mantenere un tono professionale.

Infine, per chi desidera trasformare questa attività in un impiego stabile, è importante chiedere un contratto regolare secondo il Ccnl del lavoro domestico, che garantisce contributi, ferie e Tfr. Anche nel mondo delle tate di lusso, la professionalità si misura non solo nel servizio offerto, ma nella trasparenza e correttezza del rapporto di lavoro.

Dove trovare queste offerte di lavoro?

Ma queste offerte di lavoro, dove si trovano? Va detto che è difficile trovarle sui canali tradizionali, visto che passano quasi sempre attraverso agenzie specializzate e reti di fiducia.

A Milano e Roma operano realtà come Nanny & Butler, Perfect Household Staff e altre boutique agency che selezionano personale domestico per famiglie di alto profilo, le quali si occupano di verificare referenze, gestire la contrattualizzazione e garantire la massima riservatezza.

Accanto alle agenzie, restano attive alcune piattaforme digitali come Sitly o Yoopies, dove però le offerte più alte sono rare e riservate a profili con anni di esperienza documentata. In città come Milano, funziona ancora il passaparola: chat di quartiere e gruppi di genitori si scambiano contatti di fiducia, spesso più efficaci di qualsiasi annuncio online.

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