Quanto costa una cassetta di sicurezza in banca (e quando conviene)

Money.it Guide

12 Maggio 2025 - 17:29

Avere una cassetta di sicurezza può essere molto comodo: scopriamo i costi totali ma anche vantaggi e svantaggi, anche agli occhi del Fisco.

Quanto costa una cassetta di sicurezza in banca (e quando conviene)

La cassetta di sicurezza è un servizio bancario a pagamento che consente ai clienti di depositare oggetti di valore, documenti sensibili o denaro contante all’interno di un contenitore blindato custodito nei caveau delle banche. Rappresenta una soluzione discreta e protetta per la custodia di beni preziosi, particolarmente apprezzata da chi non dispone di un sistema di sicurezza domestico adeguato.

Ai giorni nostro, il servizio è rimasto sostanzialmente invariato nella sua funzione principale rispetto anche a decenni fa, ma si è arricchito di misure di sicurezza più evolute, come:

  • sistemi di autenticazione biometrica (impronte digitali o riconoscimento facciale);
  • accessi tracciati digitalmente;
  • sistemi di videosorveglianza AI-based.

Le cassette di sicurezza continuano a essere disponibili in diverse dimensioni, dalle più piccole - ideali per custodire gioielli, orologi di pregio o supporti digitali - fino a quelle più grandi, adatte anche a documenti legali, collezioni o persino opere d’arte di piccole dimensioni. Ma conviene davvero? Quali sono i costi da sostenere? E legalmente, come siamo messi? Ecco cosa c’è da sapere.

Come funziona oggi la cassetta di sicurezza?

Per usufruire di una cassetta di sicurezza, è necessario stipulare un contratto con la banca, che definisce costi, durata e modalità di utilizzo. Il cliente dovrà inoltre fornire un documento d’identità valido e, spesso, dichiarare un valore assicurativo presunto dei beni custoditi, per consentire alla banca di proporre eventuali coperture assicurative accessorie.

Una particolarità di questo servizio è che il contenuto della cassetta non è noto alla banca: si tratta di un diritto alla riservatezza che permane, salvo sospetti di attività illecite. Tuttavia, dal 2023 è obbligatoria la comunicazione preventiva all’istituto assicurativo del valore indicativo dei beni contenuti, per motivi di trasparenza e tutela patrimoniale, secondo le linee guida emesse da IVASS.

L’accesso alla cassetta avviene generalmente in una sala riservata, senza la presenza di personale bancario, per garantire la massima privacy. La maggior parte delle banche utilizza ancora il sistema della doppia chiave, in cui una chiave è in possesso del cliente e l’altra rimane alla banca. Tuttavia, alcuni istituti stanno introducendo cassette automatizzate apribili solo tramite credenziali biometriche, in linea con la digitalizzazione crescente del settore bancario.

Cassette di sicurezza bancarie: qualche dato per capire

Secondo un rapporto dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana) pubblicato nel primo trimestre 2025:

  • oltre 420.000 cassette di sicurezza sono attualmente attive in Italia;
  • il 28% dei clienti le utilizza per custodire documenti notarili o ereditari;
  • il 17% le impiega per proteggere denaro contante (entro i limiti consentiti);
  • il 35% le sceglie come alternativa alle cassette domestiche dopo aver subito almeno un furto o tentativo di intrusione.

Negli ultimi anni, l’evoluzione normativa ha interessato anche questo ambito. In particolare il Decreto Antiriciclaggio 2024 prevede maggiori controlli sulle cassette di sicurezza nei casi in cui il cliente sia già oggetto di monitoraggio finanziario. È stato, inoltre, introdotto l’obbligo per le banche di notificare eventuali anomalie di accesso frequente o non coerente con il profilo cliente alle autorità competenti.

Ricordiamo, infine, che, pur trattandosi di uno spazio riservato, la cassetta di sicurezza non può essere utilizzata per custodire sostanze illegali, armi, esplosivi o altri beni illeciti: in caso di sospetto, le autorità possono richiedere l’apertura forzata mediante decreto del giudice.

Cassetta di sicurezza, i costi nel dettaglio

Il costo di una cassetta di sicurezza continua a variare in base a diversi fattori chiave, tra cui:

  • la banca prescelta e la sua politica commerciale;
  • le dimensioni della cassetta, misurate in decimetri cubi (dm³);
  • la zona geografica (i costi tendono a essere più alti nelle grandi città o in sedi centrali);
  • servizi accessori inclusi, come l’assicurazione sul contenuto o l’accesso biometrico.

Attualmente, il costo medio annuale in Italia si muove all’interno di queste fasce:

DimensioneVolume indicativo (dm³)Costo medio mensileCosto medio annuo
Piccola 10 - 200 dm³ 10 - 25 € 120 - 300 €
Media 201 - 800 dm³ 30 - 70 € 360 - 840 €
Grande 801 - 15.000+ dm³ 80 - 150+ € 960 - 1.800+ €

Alcuni istituti bancari calcolano il costo in base al volume effettivo della cassetta, con tariffe che vanno da 1 a 2 euro per decimetro cubo all’anno, in linea con le linee guida diffuse dall’ABI.

Ci sono banche, poi, che offrono il servizio gratuitamente a clienti particolarmente importanti o quando si sottoscrive un particolare servizio (come piani di investimento superiori a una soglia importante, come 100 o 200 mila euro). Per questo motivo, è sempre bene consultare la propria banca per capire quali sono le condizioni e i costi per avere un servizio di custodia valori.

Tra i costi aggiuntivi, bisogna segnalare l’eventuale assicurazione (spesso opzionale), che può costare dai 20 ai 100 euro all’anno - in base al massimale dichiarato - e i servizi premium scelti (accesso biometrico, tracciabilità digitale, disponibilità in più sedi etc etc) che possono far lievitare il canone.

Il Fisco può aprire le cassette di sicurezza?

La banca non è autorizzata ad aprire la cassetta di sicurezza in assenza del cliente o del suo soggetto delegato (con firma depositata e autorizzazione concessa). Bisogna, però, fare attenzione perché la legge prevede che il Fisco possa chiedere alla banca che le cassette di sicurezza vengano aperte per controllare cosa contengano per effettuare accertamenti fiscali. Questo sempre in presenza del contribuente.

L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza possono, tramite l’Anagrafe dei conti correnti, sapere se un soggetto detiene una cassetta di sicurezza. In caso di accertamenti, quindi, il mero controllo non può essere impedito.

La banca, infatti, deve comunicare all’Amministrazione tributaria il nome e il cognome dell’intestatario di ogni cassetta di sicurezza oltre al numero di accessi annui alla stessa e all’importo del valore contenuto e assicurato.

Il valore indicativo dei beni contenuti nella cassetta di sicurezza, quindi, è conosciuto dal Fisco anche se non è a conoscenza dell’esatto contenuto. E proprio per questo è possibile che vengano richiesti controlli in caso di sospetto di evasione fiscale.

Serve il conto corrente per avere una cassetta di sicurezza?

Come abbiamo detto, la cassetta di sicurezza è un servizio che la banca offre ai propri clienti. Se si desidera avere una cassetta di sicurezza in banca, quindi, serve anche essere correntisti in quell’istituto di credito. Solo in questo modo si autorizza l’utilizzo del servizio di custodia.

Se, invece, si sceglie di avere la cassetta di sicurezza in istituti di vigilanza e non solo, queste aziende offrono la possibilità di avere il servizio di custodia anche senza conto corrente, affittando solo la cassetta in questione sottoscrivendo sempre un contratto.

In ogni caso il consiglio è quello di fare sempre attenzione all’azienda cui ci si rivolge perché un’azienda privata avrà sicuramente meno tutele rispetto a una banca e un servizio di sicurezza inferiore. Essendo un servizio che, in molti casi, ha costi molto limitati è sempre meglio affittare il servizio di custodia presso la banca in cui si ha un conto corrente.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di una cassetta di sicurezza

Vantaggi e svantaggi di avere una cassetta di sicurezza, come appare ovvio, vanno misurati caso per caso e in base alle esigenze di ognuno. In linea generale possiamo dire, però, che avere una cassetta di sicurezza porta ad avere effettivi vantaggi perchè:

  • non richiede di effettuare lavori per installare sistemi di allarme o di sorveglianza in casa;
  • non è necessario sostenere costi elevati per tenere al sicuro i propri oggetti di valore all’interno dell’abitazione;
  • i valori custoditi all’interno della cassetta di sicurezza sono assicurati in base al valore dichiarato e in caso di furto è responsabile la banca;
  • se si necessita di una custodia valori limitata nel tempo non si deve sostenere un costo altissimo;
  • la nostra privacy è comunque garantita.

Ci sono, però, anche effettivi svantaggi generali nello scegliere una cassetta di sicurezza che sono:

  • si deve sostenere per tutto il periodo di detenzione il canone di affitto;
  • il contratto che si sottoscrive ha un rinnovo automatico e, quindi, ci si deve ricordare di disdirlo nel caso non sia più necessario;
  • la banca comunica al Fisco i valori contenuti all’interno della cassetta di sicurezza e l’amministrazione tributaria è a conoscenza del nostro patrimonio anche se non dichiarato.

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