Dalla morte di Chiara Poggi alla condanna di Alberto Stasi: errori investigativi, prove fragili e un processo che mette in crisi il principio cardine della giustizia penale.
Il caso Garlasco dopo 18 anni oggi dalla barbara uccisione di Chiara Poggi, continua a far parlare di sé.
Ma, più ancora che per la giovane donna che perse la vita, per gli errori investigativi e un colpevole scelto prima ancora di capire la verità. In questo scenario fallimentare di chi non studia il crimine perché senza metodo, senza coscienza critica, anche una toga o una divisa possono diventare strumenti di errore.
Le indagini vengono svolte in modo superficiale, con gravi lacune già nelle prime ore successive ai fatti. Inaccettabile il pressappochismo che emerge da ogni nuovo dettaglio
[...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA