Casa in affitto, deve essere pulita prima della riconsegna al proprietario?

Ilena D’Errico

17 Agosto 2023 - 11:45

condividi

Riconsegna della casa in affitto al proprietario, ecco quali sono gli obblighi di legge per l’inquilino riguardo lo stato dell’immobile e la sua pulizia.

Casa in affitto, deve essere pulita prima della riconsegna al proprietario?

La casa in affitto deve essere preservata nello stato e nel funzionamento; infatti, all’inquilino spetta tutto ciò che concerne la manutenzione ordinaria dell’immobile che deriva dal suo utilizzo. Quando il contratto di affitto volge al suo termine, perciò, il conduttore deve provvedere alla riconsegna delle chiavi nei tempi indicati, ma anche a restituire l’immobile in stato ottimale e idoneo all’uso.

In modo semplice, ciò significa che tutto ciò che concerne la manutenzione ordinaria deve essere per tempo eseguito dall’inquilino, che però non ha alcun obbligo ulteriore, a meno che sia previsto diversamente dal contratto. Vediamo come sono inquadrate le pulizie e quando sono a carico dell’inquilino.

L’inquilino deve pulire la casa in affitto prima della riconsegna?

L’inquilino ha dei precisi obblighi riguardanti l’immobile in affitto che possono essere riassunti nel mantenimento dell’immobile in buono stato, essenzialmente dovendo riconsegnarlo così come l’ha ricevuto. Per questo, è l’inquilino a doversi occupare della manutenzione ordinaria per preservare l’appartamento e riconsegnarlo così come l’ha ricevuto, ovviamente salvo il naturale deterioramento dovuto all’utilizzo.

Al proprietario di casa, invece, spetta ciò che riguarda la manutenzione straordinaria e la consegna dell’immobile in buono stato, idoneo all’utilizzo. Le condizioni dell’immobile in locazione devono comunque essere palesate all’inquilino, in modo che possa decidere se accettare o meno e concordare eventuali interventi con il proprietario.

Al termine della locazione, perciò, l’immobile deve essere restituito al proprietario di casa in stato idoneo all’utilizzo o a un’altra locazione. Questo comprende, ovviamente, le questioni legate alla manutenzione (anche perché avrebbero dovuto comunque essere eseguite durante la locazione, altrimenti è dovuto il risarcimento danni), ma anche la pulizia dell’immobile.

Ovviamente, anche la pulizia deve essere considerata nell’ambito ordinario, pertanto l’inquilino non è tenuto a tinteggiare i muri o far intervenire un’impresa di pulizie (chiaramente salvo diverse previsioni esplicitate nel contratto) ma deve semplicemente occuparsi della normale pulizia dell’immobile.

Di pari passo, l’appartamento deve essere sgomberato da tutti gli effetti personali del conduttore, compresa la mobilia, a meno che il contratto preveda diversamente, ad esempio in caso di locazione di appartamenti già arredati. La verifica delle condizioni sul contratto d’affitto resta quindi fondamentale, mentre in assenza di clausole specifiche bisogna attenersi alle regole generali: sgombero dell’immobile e pulizia ordinaria.

Cosa succede se l’inquilino lascia l’immobile sporco o arredato

Se l’inquilino non riconsegna l’immobile pulito e in buono stato dovrà provvedervi il proprietario, avendo però diritto a ottenere il rimborso delle spese ed eventualmente anche un risarcimento danni da parte dell’inquilino. Le spese di pulizia sostenute dal locatore a causa dell’incuria del conduttore possono quindi essere pretese in sede di giudizio, anche se solo raramente avviene il ricorso al tribunale, data l’esiguità dei costi.

Ecco perché molto più spesso i costi dell’impresa di pulizia o colf sostenuti dal proprietario di casa sono rimborsati dal trattenimento della cauzione versata alla stipula del contratto di locazione. Si tratta della soluzione più pratica e veloce, tuttavia è possibile soltanto quando le parti trovano un accordo comune sull’importo. In caso contrario, è indispensabile ricorrere al giudice, in modo che possa quantificare in modo oggettivo le effettive spese da addebitare all’ex inquilino.

Non tutti i costi di pulizia sono infatti a carico dell’inquilino, nemmeno se quest’ultimo ha lasciato l’immobile sporco e trasandato. Per esempio, le operazioni di sanificazione rientrano nell’ambito delle spese straordinarie e devono quindi essere sostenute dal proprietario di casa, scorporandole perciò dal costo complessivo delle pulizie.

Per quanto riguarda gli eventuali oggetti lasciati all’interno dell’immobile che non siano stati espressamente concordati tra le parti vige il medesimo principio. I costi per lo sgombero spettano comunque all’inquilino, ma il proprietario di casa non è in alcun modo autorizzato a liberarsi degli oggetti gettandoli o vendendoli. Tra le possibilità per il locatore c’è quella di affittare uno spazio dedicato a ospitare gli oggetti del conduttore, ovviamente addebitando a quest’ultimo tutte le spese.

Come ribadito dalla Corte di cassazione, comunque, vige la regola per cui il conduttore è tenuto a restituire l’immobile - al termine del contratto di locazione – privo di qualsiasi ostacolo al suo impiego. Allo stesso tempo, è importante tenere conto anche dello stato in cui l’immobile è stato ricevuto alla stipula del contratto, considerando che di regola sono quelle le condizioni di riferimento per la restituzione. È ovviamente importante che non ci siano diversi accordi tra le parti e che le eventuali anomalie presentate dall’immobile alla consegna siano in qualche modo documentabili.

Iscriviti a Money.it

Correlato