Il Governo riflette su come recuperare le mancate entrate preventivate con la sanatoria: l’ipotesi vira anche verso una rottamazione quinquies.
In arrivo una rottamazione quinquies per le cartelle esattoriali? La rottamazione quater, ancora in corso, pur avendo rappresentato per moltissimi contribuenti una sanatoria che ha permesso di pagare i debiti con il Fisco alleggerendo le cartelle esattoriali degli importi di sanzioni e interessi (riferita ai debiti iscritto a ruolo tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022).
La rottamazione quater, al contrario di quello che si aspettava il Governo, non ha portato le entrate sperate: con il passare dei mesi, infatti, circa la metà dei contribuenti non ha provveduto a versare gli importi delle rate. Molti sono, quindi, i contribuenti decaduti dalla rottamazione per aver saltato il pagamento di una rata.
L’obiettivo del governo, con la rottamazione messa in piedi nel 2023, era quello di avere un gettito dalla sanatoria di almeno 300 milioni di euro che si è scontrata con la realtà di entrate che sono arrivate appena a 200 milioni di euro. Si tratta, dal punto di vista del gettito di un vero e proprio flop, nonostante le due proroghe previste per far rientrare nel piano di dilazione i decaduti (la proroga di dicembre e quella di marzo).
Proprio questa situazione di mancate entrate potrebbe portare il Governo a prevedere una nuova rottamazione, la quinquies.
In attivo la rottamazione quinquies per le cartelle esattoriali?
Il Governo sta studiando nuove forma per recuperare i debiti non versati dai contribuenti, delle forme alternative alla rottamazione. Si sta parlando, in queste settimane di una ulteriore proroga che possa far rientrare nella rottamazione i contribuenti decaduti è, in alternativa di una nuova sanatoria che, oltre ai decaduti della rottamazione quater, riesca a coinvolgere anche chi da quest’ultima è rimasto escluso.
Si potrebbe tratta di una misura simile alla rottamazione quater che sia ampliata ai debiti iscritti a ruolo più vicini alla data attuale (ricordiamo che la rottamazione quater arrivava fino al giugno 2022). Per l’esecutivo l’obiettivo è di rientrare dei 100 milioni di gettito mancante e, se va bene, anche di altre somme non preventivate.
Un’altra alternativa che potrebbe essere messa in campo potrebbe essere quella di riaprire i termini della rottamazione quater per cercare di coinvolgere, oltre ai decaduti, coloro che non sono riusciti a presentare domanda in tempo (entro il 30 giugno 2023).
Quando la nuova sanatoria?
Qualsiasi sia la strada scelta il Fisco deve fare cassa per finanziare la riforma fiscale (e rendere possibile un abbassamento delle tasse per tutti). Al momento il Governo non ha ancora deciso in che modo agire, se con una nuova rottamazione o con una proroga della precedente. Mentre, però, una proroga richiederebbe meno tempo per essere attuata (qualche mese al massimo), una nuova rottamazione richiederebbe sicuramente un lavoro maggiore e sicuramente non vedrebbe luce prima della fine dell’anno.
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