Cane abbaia in condominio giorno e notte: che fare e chi chiamare

Isabella Policarpio

22/07/2021

22/07/2021 - 13:35

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Un cane che abbaia in condominio continuamente può essere molto fastidioso e, in alcuni casi, si può chiedere il risarcimento danni. Cosa dice la legge e chi chiamare.

Cane abbaia in condominio giorno e notte: che fare e chi chiamare

Come comportarsi se un cane abbaia giorno e notte, disturbando l’intero condominio? Se il rumore provocato dall’animale è forte, intenso e continuo, soprattutto nelle ore notturne, i condomini possono chiedere il risarcimento danni al padrone dell’animale, tuttavia si dovrà dimostrare in giudizio che l’abbaiare del cane supera la normale soglia di tollerabilità.

Vediamo cosa dice la legge, che fare se il cane abbaia di notte e chi chiamare.

Quanto può abbaiare un cane in condominio?

Nessuna norma fissa il monte ore in cui un cane possa abbaia senza arrecare un disturbo alla quiete pubblica, ma è facile immaginare che nelle ore del silenzio - quindi prima delle 8 del mattino, tra le 13 e le 15 e dopo le 21 - la “soglia di tollerabilità” si abbassi.

Se il cane abbaia in modo insopportabile, i condomini possono adire le vie legali e chiedere al padrone un risarcimento per compensare lo stress causato e il mancato riposo. Il limite della normale tollerabilità, tuttavia, va fissato caso per caso e dipende da diversi fattori: il tipo di animale, l’orario in cui abbaia, l’entità del rumore, il luogo in cui è situato il condominio e così via.

Se il rumore viene riconosciuto come eccessivo e intollerabile, il giudice innanzitutto ordinerà al padrone dell’animale di cercare di limitarlo e poi emetterà sentenza di risarcimento danni, che può comprendere il danno economico (ad esempio se non si riesce a lavorare a causa del rumore), morale e biologico, rimesso alla discrezionalità del giudice.

L’azione civile per il risarcimento danni può essere rivolta sia contro il proprietario dell’immobile che nei confronti dell’affittuario.

Cosa dice la legge se il cane abbaia?

Per ovvie ragioni, la legge non può vietare ai cani di abbaiare ma i padroni sono responsabili dei comportamenti dei propri animali domestici.

Il Codice civile all’articolo 844 stabilisce che il proprietario di un fondo o di un immobile è responsabile delle immissioni rumorose se queste superano la soglia della normale tollerabilità: vale a dire che l’abbaiare del cane deve essere tale da impedire il riposo, il lavoro e disturbare lo svolgimento di attività quotidiane.

In altre parole occorre buon senso: il padrone deve cercare come può di insegnare al cane a non abbaiare, i vicini devono tollerare i rumori sopportabili. Questo vale per qualsiasi tipologia di immissione rumorosa.

Cosa fare se il cane del vicino abbaia tutta la notte?

Prima di allertare le Forze dell’ordine, è buona norma instaurare un dialogo con il padrone del cane chiedere di intervenire. Spesso dietro un cane che abbaia molto si cela una situazione di disagio o di abbandono. Ricordiamo, infatti, che si parla di abbandono e maltrattamento di animali anche se ilcane viene lasciato molte ore in casa completamente da solo.

Se il fatto persiste, si può provare a chiedere l’intervento dell’amministratore di condominio. Se ogni tentativo bonario si rivela infruttuoso, a questo punto non resta che allertare la Polizia locale.

Chi chiamare se un cane abbaia di notte?

Quando un cane non cessa di abbaiare giorno e notte si possono chiamare i Carabinieri, la Polizia o i vigili chiedendo un intervento immediato. Dopo essere arrivati sul luogo, se lo ritengono opportuno, le autorità potranno allertare i servizi veterinari locali per accertare lo stato di salute psico-fisico dell’animale.

Cane che abbaia e disturbo della quiete pubblica

Se il cane che abbaia arreca disturbo a tutto il condomino e non solo al vicino di casa può scattare il reato di disturbo della quiete (articolo 659 del Codice penale) e quindi dall’azione civile si passa al penale: in tal caso il proprietario del cane rischia l’arresto fino a 3 mesi e l’ammenda di 309 euro.

Tuttavia la responsabilità penale scatta soltanto se i rumori provocati dall’animale sono tali da disturbare in maniera non tollerabile un numero indeterminato di persone (l’intero condomino o vicinato) mentre se ad essere disturbati sono soltanto i vicini di casa il proprietario è responsabile soltanto dal punto di vista civile e dovrà risarcire i danni senza per questo rischiare l’arresto o multe.

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