Candida auris, come si prende e rischi in caso di contagio del fungo killer

Luna Luciano

28 Maggio 2023 - 07:18

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La candida auris è un fungo patogeno altamente pericoloso per l’uomo ed è stata inserita dall’Oms nella categoria “funghi patogeni a priorità critica”. Ecco cos’è, sintomi e rischi.

Candida auris, come si prende e rischi in caso di contagio del fungo killer

La candida auris torna a preoccupare l’Italia, dopo il primo caso del 2023 accertato a metà marzo in provincia di Pisa, è notizia di questi giorni la morte di un uomo presso l’ospedale Sacco di Milano per un ictus e risultato positivo a diversi esami, tra cui quello per la Candida Auris.

La candida auris è un fungo altamente pericoloso per l’essere umano a causa del suo tasso di mortalità e della sua resistenza agli antimicotici. Come riporta Adnkronos Salute il caso non sarebbe “autoctono” in Italia, ma risulta essere un caso - probabilmente - importato. L’uomo deceduto a Milano era appena ritornato da un viaggio in Grecia.

Questo fungo, pur essendo stata isolato per la prima volta in alcuni campioni raccolti in Corea nel 1996, è stato riconosciuto e “scoperto” poco più di 10 anni fa. Nel 2009 il fungo era stato isolato all’interno del condotto uditivo (da qui la parola auris ossia “orecchio” in latino) di una paziente di settant’anni in Giappone.

Successivamente, il “fungo killer” sarebbe arrivato in Europa nel 2015 con alcuni casi in Francia. Benché sotto controllo, la diffusione negli ultimi anni è aumentata, e solo nel 2021 gli Stati Uniti hanno dichiarato oltre 3.700 casi. A causa dell’elevata resistenza ad agenti antimicotici, l’Oms ha deciso di inserire il fungo nella categoria dei “funghi patogeni a priorità critica” raccomandando un maggior investimento delle risorse nella ricerca.

Benché anche in passato in Italia sia stato segnalato il fungo, è bene cercare di capire cos’è, quali sono i sintomi e come si trasmette la candida auris.

Candida auris: cos’è e quali sono i sintomi

La Candida auris è fungo lievitiforme, un lievito quindi, che può determinare varie forme di candidosi, ma a differenza di altre tipologie di Candida può rivelarsi altamente pericoloso per l’essere umano. Il termine “Auris” deriva dal latino “orecchio”, denominazione attribuita per essere stato isolato dal condotto uditivo esterno della prima paziente.

Il fungo presenta delle caratteristiche preoccupanti, come la sua capacità di essere resistente alle principali categorie di antimicotici (che gli è valso il nome di super-fungo), di persistere per molto tempo nell’ambiente, risultando difficile da eradicare causando a volte infezioni che possono risultare letali per i pazienti.

La sintomatologia varia causa un rallentamento nella diagnosi, al punto che a volte l’infezione viene rilevata solo quando ormai ha raggiunto organi vitali. Stando alle statistiche, solitamente, le infezioni da candida auris sono principalmente accompagnate da:

  • otite;
  • infezioni di ferite;
  • infezioni del sangue;
  • infezioni degli organi addominali;
  • bruciore;
  • difficoltà a deglutire;
  • dolori muscolari;
  • febbre e affaticamento.

Candida auris, come si trasmette e rischi: il tasso di mortalità

Non è la prima volta che la Candida auris giunge in Italia. Nel 2019 il fungo è stato rilevato per la prima volta in Italia, seguito poi da un focolaio nel Nord Italia, tra il 2020 e il 2021.

Stando ai dati evidenziati dalla ricerca, il “super fungo” si trasmette tramite contatto con superfici, dispositivi medici contaminati e tramite il contatto interumano, ossia da persona a persona, benché rimanga sostanzialmente un’infezione tipica dell’ambiente ospedaliero.

Come spiegato dagli esperti, la Candida auris è un agente patogeno che può causare quadri clinici invasivi. Le persone più esposte al rischio di infezione presentano un sistema immunitario debole, quindi ancora una volta a correre maggiormente i rischi di infezione sono:

  • anziani;
  • bambini;
  • pazienti con deficit immunologici o reduci da interventi chirurgici;
  • diabetici;
  • fumatori.

Il fungo, essendo difficile da debellare a causa della sua resistenza agli antimicotici, è considerato dai Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie una “seria minaccia per la salute globale” a causa del tasso di mortalità compreso tra il 30-70% dei pazienti entro tre mesi dall’infezione. Per tale motivo l’Oms ha deciso di inserire il fungo nella categoria dei “funghi patogeni a priorità critica”.

Uno dei problemi è che la stessa ricerca si è poco dedicata a questo fungo, come si legge in una nota dell’Iss relativa al report dell’Oms. Infatti, a differenza di quanto accade con i batteri e la resistenza antibiotica, le infezioni da funghi ricevono “poca attenzione e l’investimento di scarse risorse”:

Sono, infatti, esigui i dati di qualità sull’epidemiologia e sui modelli di resistenza antimicotica; questo rende difficile stimare il loro carico esatto e non favorisce una risposta efficace.

Candida auris: una delle cause è il riscaldamento globale

Il riscaldamento globale potrebbe avere un ruolo fondamentale nella diffusione del fungo killer. Sono proprio le temperature più alte che aiutano la Candida auris a sopravvivere e infettare l’essere umano, come sarebbe dimostrato da uno studio pubblicato su mBio, Società americana di microbiologia, che ha descritto il primo caso di infezione da fungo.

I ricercatori avrebbero infatti evidenziato la capacità della candida auris a sopravvivere anche ad alte temperature rispetto ad altri funghi simili che, invece, non riescono a resistere a temperature elevate. Insomma, la Candida auris si diffonde meglio con un clima caldo e temperature elevate, che rischiano di diventare la norma a causa dell’emergenza climatica. Al momento in Italia non c’è alcun allarme anche se come anticipato il fungo è difficile da debellare e facilmente trasmissibile.

Candida auris, come prevenire l’infezione?

Come spiegano diversi esperti, la Candida auris può essere normalmente presente sulla pelle senza provocare sintomi particolari, ma ha la capacità di colpire le persone più fragili.

Per questo, per prevenire l’infezione per sé e per le categorie a rischio è porre attenzione a una corretta igiene delle mani, mentre per quanto riguarda gli ambienti ospedalieri è necessaria una costante e corretta disinfezione delle attrezzature mediche, di strumenti e superfici. Inoltre, in caso di un/una paziente positivo, l’Istituto superiore di sanità raccomanda di tracciare i contatti stretti al fine di identificare il prima possibile altri soggetti positivi al fungo killer.

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