Da musa del movimento MAGA a voce controcorrente del conservatorismo USA, Candace Owens scuote la destra con accuse, sfide a Israele e una crociata mediatica dopo la morte di Charlie Kirk.
Candace Owens è diventata, nel giro di pochi anni, una delle voci più polarizzanti del conservatorismo americano: da influencer e commentatrice culturale a protagonista di primo piano nello spazio mediatico MAGA.
Figura carismatica, capace di passare con naturalezza dal palco alle piattaforme social, Owens è oggi al centro di una vicenda che mescola politica, congetture e lutto: la morte del giovane leader conservatore Charlie Kirk e le accuse — forti e controverse — che la podcaster ha avanzato pubblicamente nei confronti della moglie della vittima e dei vertici di Turning Point USA.
Owens e Kirk non erano semplici colleghi: si erano costruiti nel tempo un rapporto personale e professionale stretto. Dopo la morte di Charlie — avvenuta il 10 settembre 2025 durante un evento pubblico — Candace Owens ha assunto un ruolo da “investigatrice mediatica”, convinta che l’amico sia stato vittima di un complotto. In una delle sue dirette più seguite ha scandito: “Charlie Kirk, my friend, is dead, and he was publicly executed” (Charlie Kirk, il mio amico, è morto, ed è stato giustiziato pubblicamente) accusando ambienti vicini a Turning Point USA di nascondere la verità. Le sue affermazioni, spesso infiammate, hanno preso di mira anche i vertici dell’organizzazione e persino i grandi “donatori”, in particolare quelli filo-israeliani, che secondo Owens avrebbero esercitato pressioni su Kirk per allinearsi alle scelte dell’attuale leadership israeliana. “So allow me to be very explicit. Okay. I want war with all of you”, ha detto in un altro episodio del suo podcast (letteralmente: “Voglio la guerra contro tutti voi”), schierandosi apertamente contro coloro i quali — a suo modo di vedere — proteggono un sistema di potere corrotto e omertoso. [...]
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