Cambio idea sulla vendita di casa, cosa succede con l’agenzia immobiliare?

Ilena D’Errico

24 Maggio 2025 - 15:37

Ecco cosa succede con l’agenzia immobiliare se il proprietario cambia idea sulla vendita della casa, obblighi e diritti.

Cambio idea sulla vendita di casa, cosa succede con l’agenzia immobiliare?

Non è affatto raro cambiare idea sulla vendita della casa dopo essersi già rivolti a un’agenzia immobiliare. Spesso è una questione di mercato, quando non è possibile vendere al prezzo auspicato e si preferisce attendere un momento più propizio. Nel frattempo, magari, si guarda a soluzioni alternative per far fruttare l’immobile. In altri casi l’idea della vendita viene abbandonata per esigenze sopravvenute, ma indipendentemente dalle motivazioni il proprietario è del tutto libero di non vendere, nonostante il contratto con l’agenzia. Quest’ultima non può mai obbligare il proprietario a vendere l’immobile, anche se il ripensamento può avere delle conseguenze, più o meno gravi a seconda dell’andamento delle trattative.

Se è già stato firmato un compromesso o, peggio ancora, il contratto di vendita bisognerà risarcire i danni all’acquirente e pagare le eventuali penali previste. In questo caso il compenso all’agenzia immobiliare è comunque dovuto, fatta eccezione per i casi previsti dalla legge. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, chi cambia idea sulla vendita lo fa molto prima, proprio perché non trova offerte soddisfacenti. L’unico impegno è quindi nei confronti dell’agente, che sta lavorando per concludere la vendita. Vediamo quindi cosa succede con l’agenzia immobiliare.

Cosa succede con l’agenzia immobiliare se cambi idea sulla vendita

Il mandato conferito all’agenzia immobiliare per mediare nella compravendita è un contratto che prevede obblighi per entrambe le parti, ma non impone di vendere l’immobile. In caso contrario, il proprietario sarebbe costretto a rinnovare il mandato all’infinito o ad accettare proposte non soddisfacenti. Se al termine del contratto la vendita non è stata conclusa, il proprietario non risponde di alcuna conseguenza, ma potrebbe comunque essere tenuto al pagamento dell’agente immobiliare.

Quest’ultimo matura le provvigioni dal momento in cui esegue il proprio lavoro di mediazione con correttezza, diligenza e buona fede. Se non è stato concluso alcun contratto alla fine del mandato ma l’agente immobiliare ha operato correttamente ha comunque diritto al pagamento. Tutto dipende dalle motivazioni per cui la compravendita non è avvenuta. Quando si tratta di responsabilità dell’agente immobiliare o problemi oggettivi validi, non è dovuto alcun compenso. Per esempio, l’incontro con un aspirante compratore privo di affidabilità creditizia o la proposta di acquisto nettamente inferiore al valore del bene.

Nell’ipotesi in cui sia la sola volontà del proprietario, invece, bisogna comunque pagare le provvigioni all’agenzia nella misura concordata. Di conseguenza, chi vuole recedere anticipatamente dal contratto e quindi terminare il mandato prima della scadenza prevista può essere tenuto al pagamento (della provvigione o della penale eventualmente prevista dal contratto). Il recesso anticipato deve infatti essere concordato tra le parti.

Attenzione al contratto (e alle vendite future)

Queste sono le regole generali da tenere a mente se si cambia idea sulla vendita dopo aver incaricato l’agenzia immobiliare, ma bisogna sempre leggere con attenzione il contratto firmato. Sono quasi sempre previste, infatti, delle clausole che regolano in maniera specifica le condizioni di recesso e i diritti di entrambe le parti. Può per esempio essere previsto che l’agente immobiliare riceva le provvigioni soltanto se la vendita si è conclusa con successo, ma anche che i contraenti paghino delle penali in caso di recesso anticipato o ritardi immotivati. La giurisprudenza ritiene però nulla la clausola con cui si impone il pagamento delle provvigioni all’agenzia a prescindere di ogni condizione, dal momento in cui il diritto dipende dall’effettivo lavoro svolto dall’agente, tenuto a operare con professionalità.

C’è infine un altro aspetto a cui prestare attenzione, in particolare quando è scaduto il contratto con l’agenzia immobiliare. Il proprietario che vende l’immobile, cambiando nuovamente idea, potrebbe infatti essere chiamato al pagamento della provvigione nonostante il mandato scaduto. Ciò accade quando l’acquirente è stato messo in contatto con il venditore proprio dall’agente immobiliare quando il contratto era ancora valido, avendo di fatto permesso la compravendita. Gli stessi principi valgono per gli acquirenti che cambiano idea e avevano conferito mandato all’agenzia.

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