Caffè con gli imprenditori: freelancers, agenzie di comunicazione e social media con Marco Onorato S3|E4

JEBO

29 Novembre 2022 - 17:53

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Lavorare come freelance ha i suoi lati positivi, ma può portare anche a solitudine e un grande carico di lavoro e responsabilità.

Caffè con gli imprenditori: freelancers, agenzie di comunicazione e social media con Marco Onorato S3|E4

In questa puntata di Caffè con gli imprenditori abbiamo intervistato il fondatore di Marketing Espresso: Marco Onorato. Dopo essersi laureato in Marketing alla Luiss Guido Carli di Roma, Marco negli anni ha lavorato per diverse aziende leader del loro settore di riferimento. Attualmente, tramite la sua agenzia, collabora con imprese, startup e professionisti attraverso la costruzione di strategie dedicate, consulenze e servizi in Social Media Marketing.

Nell’intervista Marco ci ha raccontato della sua esperienza personale, delle sfide che si trova ad affrontare ogni giorno nella gestione della sua attività e di quello che è per lui il lavoro del digital marketer. Qui riportiamo 5 punti salienti.

Che cosa ti fa svegliare al mattino? Come fai a restare motivato?
Fare un lavoro che mi appassiona è sicuramente la mia principale fonte di motivazione. Mi permette di spingermi oltre i miei limiti e di mantenere degli standard elevati. Tuttavia ho imparato che non basta solo questo. I periodi di difficoltà e di stress capitano a tutti e quando non possiamo sfruttare la spinta della motivazione c’è bisogno di una solida disciplina per tenere il ritmo.

Quali sono le differenze tra lavorare come freelancer e lavorare in un’agenzia?
Sono due modi di lavorare completamente differenti. Quando lavori come freelance sei da solo, hai il tuo modo di lavorare, i tuoi processi e soprattutto ti occupi dei progetti nella loro interezza. Questo ti permette di essere molto flessibile, di poter effettuare delle modifiche all’occorrenza senza “doverti scontrare” con nessuno. Quando lavori in un’agenzia invece devi saper collaborare con altre persone e soprattutto devi rispettare il loro modo di lavorare. Ognuno ha il suo ruolo all’interno del team e bisogna procedere in sincronia, cosa che risulta difficile se sei abituato diversamente. Ciononostante per un freelance la solitudine e il lavoro continuo possono essere sfiancanti, mentre l’agenzia ti permette di avere del tempo libero e di lavorare in compagnia.

Cosa consiglieresti di fare a un neolaureato di fronte a questa scelta?
Dipende da quelli che sono i propri obiettivi. Un neolaureato che si affaccia a questo settore per la prima volta ha sicuramente un’ampia scelta: può decidere di lavorare in un ambiente dinamico come una startup o una piccola agenzia, in cui si ritroverà a svolgere mansioni molto variegate, sviluppando delle competenze molto trasversali; oppure può scegliere una grande agenzia, in cui l’ambito delle sue mansioni sarà ristretto, ma lo svilupperà con una maggiore profondità (una specializzazione verticale anziché orizzontale). Per quanto riguarda il freelancing, molti ritengono che sia necessario essere degli esperti per mettersi in proprio. Io non sono d’accordo. Sicuramente non ci si può vendere come degli esperti senza avere molta esperienza alle spalle, ma se uno è competente può comunque iniziare da qui.

I vostri social sono sempre sul pezzo: come vi tenete aggiornati sui trend?
Usiamo un approccio misto: innanzitutto abbiamo selezionato delle fonti autorevoli che consultiamo ogni giorno da un agglomeratore di notizie. In secondo luogo abbiamo impostato i feed dei nostri social in modo tale da restare informati anche durante i momenti morti della giornata, sfruttando quello che io chiamo “un ambiente di informazione passivo”.
Secondo te all’interno di un’azienda l’area comunicazione dovrebbe far parte dell’area marketing o andrebbe separata?
Stando alla letteratura la comunicazione è parte del marketing, ma capita che nelle aziende le due attività vengano organizzate in due funzioni separate. Chiaramente noi come agenzia di comunicazione ci occupiamo principalmente di questa, ma ci capita anche di lavorare con aziende che internamente si occupano solo del marketing. Da quanto ho visto le pmi tendono a raggruppare le due funzioni in un’unica macro-area, mentre le grandi aziende hanno talvolta due aree separate. Ogni impresa ha esigenze differenti e si organizza di conseguenza.

Ascolta l’intervista completa su Spotify, Apple podcast o guarda il video su Youtube!

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