La guerra dei prezzi nel mercato cinese dei veicoli elettrici mette sotto pressione il gigante di Shenzhen, che registra il primo calo dei ricavi in cinque anni e vede crollare il titolo a Hong Kong.
Dopo anni di crescita sostenuta, BYD, il più grande produttore cinese di veicoli elettrici, ha registrato un brusco rallentamento nel terzo trimestre 2025. L’utile netto è sceso del 32,6% su base annua, a 7,82 miliardi di yuan (circa 1,1 miliardi di dollari), ben al di sotto delle attese del mercato. Anche i ricavi hanno subito un calo del 3%, fermandosi a 194,98 miliardi di yuan.
Si tratta della prima flessione in cinque anni. Gli investitori hanno reagito con preoccupazione, portando le azioni BYD a Hong Kong ai minimi da febbraio, con un ribasso superiore al 4% nella seduta di venerdì e un crollo complessivo del 32% dai massimi di maggio.
Secondo gli analisti di Morgan Stanley, il trimestre appena concluso rappresenta una fase di “transizione” per l’azienda, in cui il contenimento delle promozioni non è bastato a compensare il peso di un mix di prodotti meno redditizio. Il gruppo di Shenzhen, fondato e guidato da Wang Chuanfu, paga oggi il prezzo di una competizione interna sempre più feroce, in un mercato, quello cinese, che rappresenta ancora la gran parte delle sue vendite.
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                La guerra dei prezzi erode i margini di BYD in Cina
La guerra dei prezzi tra i produttori di veicoli elettrici in Cina, promossa inizialmente da Tesla e poi seguita da colossi come Geely e Leapmotor, ha ridotto drasticamente i margini di profitto di BYD, che ha reagito con forti sconti sui modelli più popolari, come la Qin Plus. Le promozioni hanno però ulteriormente pesato sulla redditività e le vendite interne sono scese del 2,1% nel terzo trimestre.
Il governo cinese ha invitato le case automobilistiche a porre fine alla guerra dei prezzi, temendo un eccessivo deterioramento del settore, ma la competizione resta intensa. BYD ha ridotto il proprio obiettivo di vendite per il 2025 del 16%, a 4,6 milioni di veicoli, pur mantenendo ambizioni elevate sul fronte estero. La quota di mercato domestica del marchio è scesa al 14% a settembre, dal 18% di un anno fa, mentre rivali come Leapmotor, che è partner di Stellantis in Europa, hanno visto crescere le consegne di oltre il 120% su base annua.
L’espansione estera e la sfida contro Tesla
Per compensare la frenata interna, BYD punta sui mercati esteri. Le immatricolazioni di auto BYD in Europa sono quasi quintuplicate nell’ultimo anno, raggiungendo le 120.000 unità nei primi nove mesi del 2025. Il marchio ha già 13 modelli disponibili nel Vecchio Continente e prevede di produrre localmente tutti i veicoli destinati al mercato europeo entro il 2028. “La nostra strategia di internazionalizzazione sta funzionando bene”, ha dichiarato l’analista Gao Shen da Shanghai, sottolineando come la casa cinese stia costruendo una solida catena di fornitura regionale.
Tesla resta il principale punto di riferimento e al tempo stesso l’avversario più temuto. Le vendite europee della società di Elon Musk sono diminuite del 10,5% a settembre, mentre BYD ha continuato a guadagnare terreno, soprattutto grazie ai modelli ibridi plug-in.
Sebbene la strada verso una redditività stabile fuori dalla Cina rimane complessa, gli analisti stimano che BYD, oggi quarto produttore automobilistico al mondo per capitalizzazione di mercato, possa ottenere margini quattro volte superiori all’estero rispetto al mercato domestico.
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