Le bottiglie di plastica stanno per cambiare di nuovo

Luna Luciano

20 Agosto 2025 - 19:46

Le bottiglie di plastica cambiano ancora, Dopo il tappo removibile, tanto criticato da alcuni utenti, scopriamo quali sono le migliorie apportate alle bottigliette per contrastare le microplastiche.

Le bottiglie di plastica stanno per cambiare di nuovo

Le bottiglie di plastica sono pronte a un nuovo cambiamento. Dopo l’introduzione dei tappi non rimovibili – che aveva acceso discussioni e perplessità – il percorso di trasformazione continua.

Questa volta la novità si inserisce in un quadro più ampio: la guerra europea alle microplastiche, una sfida che tocca sempre più ambiti della vita di tutti i giorni. Se nel 2021 i tappi fissati alle bottiglie avevano suscitato critiche iniziali poi rapidamente svanite, oggi l’attenzione si concentra su un aspetto diverso: la composizione delle bottiglie stesse.

Si tratta di un cambiamento meno evidente ma molto concreto, pensato per ridurre l’impatto ambientale legato alla plastica. Entro il 2025, infatti, l’Unione Europea richiede che le bottiglie, in particolare quelle in PET, siano realizzate con almeno il 25% di plastica riciclata. Una misura che punta a rafforzare la circolarità delle risorse e a contenere la produzione di plastica vergine.

Già nel 2019 immagini provenienti da località turistiche come Bali avevano mostrato il lato nascosto del paradiso: spiagge soffocate dai rifiuti, portati dalle correnti marine da ogni angolo del pianeta. Queste “cartoline di plastica” sono diventate un simbolo dell’inquinamento globale, spingendo governi e istituzioni a riflettere non solo sull’impatto sull’ecosistema marino, ma anche sui rischi per la salute, poiché le microplastiche riescono a entrare nella catena alimentare.

Per questo motivo, l’Unione Europea ha intensificato le misure, limitando progressivamente prodotti che contengono microplastiche, come cosmetici, detergenti e articoli ludici. E così, anche le bottiglie di plastica vengono interessate da nuove regole. Vediamo allora come e perché sono ancora cambiate le bottiglie e quali saranno gli effetti delle prossime normative.

Le bottiglie di plastica cambiano ancora: ecco come

Dal 2025, le bottiglie di plastica subiranno una trasformazione sia dal punto di vista chimico sia da quello strutturale, proseguendo un percorso avviato ormai da tempo. La novità riguarda in particolare il PET, il materiale più diffuso per confezionare bevande, che dovrà contenere almeno il 25% di plastica riciclata. Una tappa fondamentale verso l’economia circolare, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza da nuova plastica prodotta a partire da risorse fossili.

Per i consumatori non ci saranno differenze percepibili nell’uso quotidiano, ma per i produttori questa direttiva segna un cambiamento importante: valorizzare materiali già in circolazione e diminuire l’impiego di materie prime vergini. Resta inoltre in vigore l’obbligo, introdotto nel 2021, di mantenere i tappi delle bottiglie collegati al contenitore, così da impedirne la dispersione nell’ambiente.

Anche se questa misura ha generato critiche, il suo scopo è chiaro: migliorare la raccolta differenziata e ridurre il rischio che i tappi diventino rifiuti dispersi. L’unione di queste due innovazioni – bottiglie con plastica riciclata e tappi solidali – si inserisce in una strategia più ampia per limitare l’inquinamento e stimolare pratiche di riciclo più efficaci.

Bottiglie con plastica riciclata: l’impatto in Italia

Anche in Italia la transizione delle bottiglie di plastica rappresenta un tassello significativo nella lotta contro l’inquinamento. Nel nostro Paese, il consumo annuo di bottiglie è elevatissimo, e l’utilizzo di materiali riciclati diventa una scelta determinante per contenere l’impatto ambientale.

Le stime mostrano che l’impiego di plastica riciclata può ridurre in modo consistente la quantità di rifiuti non biodegradabili e, allo stesso tempo, diminuire la dipendenza da materie prime fossili.

Per le aziende, però, l’adeguamento alle nuove regole non è privo di ostacoli: molte dovranno rinnovare i propri processi e investire in tecnologie di riciclo avanzate. Tuttavia, i benefici sono evidenti: meno plastica nelle discariche e negli oceani significa un ambiente più sano, meno emissioni e un passo avanti verso un modello economico più circolare e sostenibile.

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