Borsa di Milano oggi 12 ottobre: Ftse Mib non recupera, si alza lo spread

Violetta Silvestri - Giacomo Andreoli

12/10/2022

25/10/2022 - 12:05

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Borsa di Milano oggi 12 ottobre: il Ftse Mib parte in flessione e risale di poco dopo le parole di Christine Lagarde. Lo spread si innalza oltre 242 punti base.

Borsa di Milano oggi 12 ottobre: Ftse Mib non recupera, si alza lo spread

Borsa di Milano oggi 12 ottobre: il Ftse Mib apre la seduta in rosso e chiude in negativo.

La giornata dei mercati è impegnativa: ieri il Fondo Monetario Internazionale ha avvisato il mondo sulla recessione nel 2023, che appare come inevitabile. Nonostante l’ottima performance di crescita per l’Italia nel 2022, l’anno prossimo la stima è in netto ribasso secondo il FMI. Anche la Germania è vista in forte calo.

Stasera, inoltre, si attendono i verbali Fed della scorsa riunione, nei quali gli investitori sperano di captare nuovi dettagli sull’orientamento di Powell e dei suoi funzionari. L’approccio aggressivo della banca centrale Usa sta impattando sui mercati, con un dollaro che resta forte e con previsioni di recessione anche nella potenza americana.

In questa cornice di grande incertezza, con la guerra in Ucraina che sta assumendo forme sempre più drammatiche e con la crisi del gas in Europa non risolta, l’Italia è alla vigilia della formazione del nuovo Parlamento. Domani, 13 ottobre, saranno eletti i Presidenti di Camera e Senato.

Lo spread Btp-Bund si alza oltre i 242 punti base. Il Btp decennale, durante la seduta, tocca il picco del 4,8%.

Borsa di Milano oggi 12 ottobre aggiornamento delle 18.00: Ftse Mib riduce il calo

Il Ftse Mib chiude perdendo l’1,27%, a 20.466,77 punti. Perdite ridotte dopo che la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha assicurato che l’economia dell’area euro non è in recessione. La stessa Banca centrale europea, però, ha iniziato a discutere del ritiro del Quantitative Easing, il programma di acquisti di bond la cui fine porterà alla riduzione del portafoglio di titoli della Banca.

Sul listino principale di Piazza Affari vanno male le compagnie maggiormente attive nel risparmio gestito, con Azimut Holding che perde il 5,60%. Male anche i petroliferi, vista la discesa del prezzo del petrolio tra Brent e Wti. Eni perde l’1,50%, Saipem il 4,05%, Tenaris il 4,69%. Giù anche Leonardo (-4,72%), Amplifon (-3,19%) e Fineco (-3,83%).

Aggiornamento delle 13.00: Ftse Mib il peggiore

Alle ore 13.00 circa, il Ftse Mib perde lo 0,39%, mentre il Dax tedesco avanza dello 0,23% e il Cac francese dello 0,15%.

Sul listino milanese non recuperano le banche. Moncler spicca con un +2,48%.

Aggiornamento delle 9.30: Ftse Mib perde oltre l’1%

Il Ftse Mib estende le perdite dai primi minuti di scambi e alle ore 9.30 scivola dell’1,18%. Sul listino banche e industriali registrano pesanti cali, mentre spiccano solo i guadagni di Moncler.

Nel clima cupo di una recessione in vista, i titoli delle industrie Buzzi Unicem, Pirelli, Stellantis, Azimut segnano un tonfo più marcato. Anche i bancari Mediolanum, BPER, Banca Generali, Banco Bpm, Unipol, UniCredit, Intesa Sanpaolo scambino in netto calo.

In Europa, il Dax tedesco scivola dello 0,74% e il Cac francese dello 0,56%.

Asia mista, yen ai minimi

I mercati dell’Asia e del Pacifico sono stati contrastanti, con alcuni indici che hanno lottato in cerca della direzione tra le preoccupazioni per l’economia globale. Gli investitori stanno anche aspettando i dati sull’inflazione dagli Stati Uniti in arrivo entro la fine della settimana.

Giappone e Hong Kong chiudono in rosso, con lo yen che è tornato a toccare minimi sul dollaro. La Cina chiude in rialzo.

Nel giorno dei verbali Fed, si rialzano i futures Usa

Futures Usa in rialzo stamane.

L’andamento più positivo arriva dopo che l’S&P 500 e il Nasdaq Composite sono scesi rispettivamente dello 0,65% e dell′1,1%, per registrare il loro quinto giorno consecutivo di ribassi. Il Dow ha chiuso la giornata con una nota più alta, in rialzo di circa 36 punti, ma ha restituito la maggior parte dei suoi guadagni da un rally all’inizio della sessione.

Gli investitori attendono con impazienza l’indice dei prezzi alla produzione di settembre, un indicatore dei prezzi all’ingrosso della domanda finale, che sarà pubblicato mercoledì dal Bureau of Labor Statistics.

Mercoledì verrà pubblicato anche il verbale della riunione di settembre della Federal Reserve. Mentre il presidente della Fed Jerome Powell ha riconosciuto che gli aumenti aggressivi dei tassi di interesse potrebbero essere dolorosi, la banca centrale continuerà ad avanzare nella sua lotta per abbassare l’inflazione.

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