Pubblicato il decreto del MIMIT con le indicazioni per fruire del bonus sicurezza imprese. Fino a 20.000 euro di contributo a fondo perduto a copertura delle spese.
Fino al 23 aprile 2026 è possibile presentare istanza per accedere a un finanziamento di 20.000 euro a fondo perduto per interventi nella cybersicurezza. Il MIMIT ha pubblicato il 2 dicembre 2025 il decreto direttoriale in attuazione del contributo a fondo perduto in favore di micro-piccole e medie imprese che effettuano investimenti in cloud computing e cybersicurezza, fissato dal decreto (decreto ministeriale del 18 luglio 2025).
Ecco i beneficiari del finanziamento a fondo perduto fino a 20.000 euro, i progetti finanziati per la sicurezza e come presentare istanza.
Beneficiari contributi a fondo perduto fin o a 20.000 euro per la sicurezza
Il fondo messo a disposizione dal MIMIT è di 150 milioni di euro. I contributi saranno riconosciuti a domanda e fino a esaurimento dei fondi, proprio per questo è bene non arrivare agli ultimi giorni per presentare istanza con il rischio non riuscire a ottenere fondi.
Il decreto direttoriale pubblicato il 2 dicembre precisa che per la gestione di questo aiuto alle imprese, il MIMIT si avvale delle strutture messe a disposizione da Invitalia.
Il contributo a fondo perduto per cloud e cybersecurity è rivolto a PMI, piccole e medie imprese, micro imprese e lavoratori autonomi. Per poter accedere le imprese devono essere iscritte regolarmente al Registro delle Imprese, inoltre per tali soggetti è condizione essenziale avere stipulato una polizza catastrofale.
Spese agevolabili con il contributo a fondo perduto
Il contributo a fondo perduto copre il 50% delle spese sostenute fino a un massimo di 20.000 euro per beneficiario, rientra nella disciplina degli aiuti de minimis. L’obiettivo è accelerare la transizione digitale delle realtà produttive italiane attraverso servizi di archiviazione cloud e protezione informatica.
Il contributo mira ad agevolare i contratti di fornitura dei servizi di cybersicurezza e cloud computing, questo vuole dire non sono agevolabili costi legati a prodotti, ma gli abbonamenti ai servizi. Per facilitare le operazioni viene stilato un elenco di fornitori.
All’elenco possono iscriversi
a) i fornitori che presentano servizi ammissibili con qualifica almeno di livello 1 (QC1), nel catalogo delle infrastrutture digitali e dei servizi cloud di cui al regolamento n. 21007/24, per l’offerta dei predetti servizi;
b) fornitori in possesso delle certificazioni, indicate nell’allegato 1 del decreto direttoriale, afferenti alla categoria di appartenenza del servizio e/o prodotto agevolabile erogato.
Per l’iscrizione all’elenco i fornitori interessati sono tenuti a presentare apposita istanza al Ministero delle Imprese e del made in Italy fornendo una descrizione sintetica dei servizi e/o prodotti erogati, la categoria di appartenenza dei predetti servizi e/o prodotti.
Servizi agevolati per la sicurezza delle imprese
Tra le spese che possono essere agevolate vi sono:
- servizi in abbonamento per antivirus e antispyware;
- software di contabilità;
- soluzioni per la gestione delle risorse umane (HRM);
- sistemi di gestione produttività/Workflow (ERP);
- soluzioni per l’aumento della produttività integrate con l’Intelligenza artificiale;
- servizi di configurazione, monitoraggio e supporto continuativo dei servizi.
Per l’elenco completo si invita a scaricare il decreto direttoriale allegato.
La spesa minima agevolabile è di 4.000 euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA