Bonus condizionatori 2024: cos’è, come funziona e come richiederlo

Patrizia Del Pidio

16/04/2024

17/04/2024 - 07:36

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Senza ristrutturare casa è possibile avere il bonus condizionatori con detrazioni che vanno dal 50% al 70%. Come funziona l’agevolazione e quando spetta il rimborso dell’Iva?

Bonus condizionatori 2024: cos’è, come funziona e come richiederlo

Per chi vuole installare o cambiare i condizionatori, anche nel 2024 è possibile fruire di un corposo bonus grazie agli incentivi legati ai lavori edilizi. Le detrazioni per l’onere di acquisto e di installazione di impianti di climatizzazione vanno dal 50 al 70%. Si tratta di quello che in molti, omai, chiamano “bonus condizionatori”, ma le detrazioni in questione sono riconosciute perché previste da altri benefici per lavori di efficientamento energetico che per quest’anno sono ancora in vigore.

Con l’arrivo del primo caldo anomalo che ci ha fatto già assaggiare l’estate con qualche mese di anticipo, si deve per forza iniziare a pensare a come affrontare l’afa estiva che, anno dopo anno, si fa sempre più torrida e insopportabile. Per riuscire ad avere i condizionatori entro l’estate il consiglio è quello di muoversi il prima possibile per non incappare in lunghe liste di attesa e anche prezzi di installazione più alti (vista la grandissima richiesta).

Anche per il 2024, infatti, si potrà contare ancora sul bonus condizionatori, di cui può approfittare non solo chi vuole installare e acquistare per la prima volta un condizionatore, ma anche chi vuole sostituire quello già in possesso con uno che inquina meno.

L’incentivo per i condizionatori, confermato anche per il 2024, permette di ottenere una considerevole detrazione fiscale che va dal 50 al 70%; questo perché l’acquisto dell’impianto di condizionamento può essere accompagnato a diverse agevolazioni come bonus ristrutturazione e bonus Mobili (al 50%) ma anche Ecobonus (al 65%) e Superbonus (ormai con aliquota al 70%).

L’aliquota di detrazione cambia dal 50% al 70% in base alla tipologia di condizionatore che si acquista e anche al contesto dell’installazione (con o senza ristrutturazione, con o senza aumento dell’efficienza energetica).

Su quali condizionatori spetta la detrazione? Sono agevolabili con gli incentivi:

  • gli impianti di riscaldamento e raffreddamento che vanno in sostituzione di un impianto di riscaldamento già esistente (si migliora, in questo modo, l’efficienza energetica);
  • gli impianti di climatizzazione a pompa di calore che possono essere utilizzati in inverno come riscaldamento e in estate per la climatizzazione.

Approfondiamo in questo articolo le modalità di accesso all’incentivo per l’acquisto e l’installazione dei condizionatori. Ecco come funziona, chi ne ha diritto e come richiederlo.

Come ottenere il bonus climatizzatori?

Il bonus, confermato anche per il 2024, è un incentivo pensato per le famiglie e imprese. È rivolto a chi ha intenzione di acquistare un condizionatore oppure sostituire quello vecchio con uno meno inquinante. Come detto, l’incentivo consente di ottenere una detrazione fiscale che va dal 50 al 70%, a seconda che si ricorra a Bonus ristrutturazione e Bonus Mobili (al 50%), all’Ecobonus (al 65%) o al Superbonus (al 70%).

Si ottiene come rimborso Irpef, indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche) e non è previsto alcun limite di Isee.

Il bonus condizionatori 2024 viene erogato come credito d’imposta, scalabile dalle tasse negli anni successivi. Nel caso del bonus al 50%, è necessario che l’acquisto sia abbinato alla ristrutturazione della casa o a un intervento di manutenzione straordinaria senza ristrutturazione.

La detrazione al 70%, come già detto, spetta con il Superbonus che, dopo i tagli intevenuti nel 2023, spetta a una fetta di contribuenti molto minore rispetto agli anni passati.

La detrazione del 65% è invece ottenibile nel caso di acquisti di condizionatori con pompa di calore ad alta efficienza. Vedremo nel paragrafo dedicato il perché.

La detrazione viene applicata sull’acquisto dei seguenti impianti:

  • climatizzatore a basso consumo energetico;
  • deumidificatore d’aria;
  • termopompa o pompa di calore.

Per poter beneficiare del bonus, ci sono inoltre dei requisiti generali da rispettare, ossia:

  • lo stabile deve essere a norma di legge, già accatastato o in fase di accatastamento e in regola coi pagamenti;
  • il pagamento dei lavori deve essere effettuato con sistemi tracciabili e documentato.

Attenzione: anche se in generale per beneficiare di questa agevolazione fiscale non occorre la presentazione dell’Isee e non c’è obbligo di effettuare ristrutturazioni, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che, la richiesta del bonus condizionatori deve essere messa nella categoria di lavori di manutenzione straordinaria, pertanto dovrà essere presentata la prova e documentazione dell’aumento del livello di efficienza energetica degli edifici già esistenti.

Insomma, deve esserci un miglioramento delle condizioni di diffusione e preservazione dell’energia.

Quando al bonus si somma anche il rimborso di parte dell’Iva?

Quando si interviene su un immobile residenziale con manutenzione ordinaria e straordinaria anche per l’Iva è previsto un regime agevolato al 10% anziché al 22%.

Quali sono le condizioni per poter avere l’Iva agevolata? I lavori devono essere realizzati su immobili residenziali e devono prevedere manutenzione ordinaria o straordinaria.

L’Iva al 10% riguarda solo gli interventi eseguiti dalla ditta e regolarmente fatturati. L’Iva agevolata spetta anche sull’acquisto dei materiali, ma in questo caso è la normativa stessa a stabilire quale Iva applicare in questo caso.

Per poter fruire dell’Iva agevolata è necessario che la cessione degli stessi avvenga in un contratto di appalto e che, quindi, debbano essere acquistati dalla ditta che esegue i lavori e non dal privato. La fattura emessa dovrà riguardare, pertanto, sia i materiali che l’opera.

Un caso particolare è rappresentato dei beni che hanno un significativo valore come infissi, video citofoni, condizionatori, sanitari e rubinetterie, caldaia, impianti di sicurezza, solo per citarne alcuni. Per questi beni l’Iva ridotta si applica solo fino alla concorrenza della prestazione considerata al netto dei beni stessi. Cosa significa? Che l’Iva agevolata si applica non su tutto il valore dei beni ma soltanto sulla differenza tra il valore complessivo dell’opera eseguita e quello dei beni. Facciamo un esempio.

Installazione di condizionatori su una abitazione residenziale con costo totale di 4.330 euro di cui 2.330 euro per la mano d’opera e 2.000 euro per l’acquisto dei condizionatori.
Sulla manodopera l’Iva agevolata spetta sul costo totale, quindi:

  • sui 2.000 euro di mano d’opera si pagherà l’Iva al 10% pari a 200 euro;
  • sui 2.300 euro dei condizionatori, invece, l’Iva agevolata si pagherà sulla differenza del costo totale e valore dei beni), ovvero su 2.000 euro si pagherà il 10% di Iva, pari al 200 euro, sui restanti 300 euro si applicherà l’aliquota al 22% pari a 66 euro.

Bonus condizionatori 2024: chi ne ha diritto

Il bonus condizionatori 2024 può essere chiesto da chiunque, persona fisica o azienda, purché detentore dell’immobile in cui viene installato. Può essere richiesto anche dai nudi proprietari di una casa, affittuari o comodatari ovvero tutti i i titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese.

Se si stanno realizzando dei lavori in casa e si sta beneficiando del bonus ristrutturazioni del 50%, grazie a questi interventi si avrà diritto alla stessa percentuale di detrazione fiscale sull’acquisto del condizionatore. Ad una condizione però: le opere di ristrutturazione devono essere state iniziate dopo il 1° gennaio dell’anno precedente a quello in cui si acquista il dispositivo.

Cosa vuol dire? Si avrà diritto al bonus del 50% sul condizionatore comprato nel 2024 se la ristrutturazione della casa è iniziata dopo il 1° gennaio 2023.

Bonus condizionatori del 50%

In caso di acquisto di un nuovo condizionatore, a seguito di ristrutturazione edilizia ordinaria, sarà possibile beneficiare della detrazione fiscale del 50%. In questo caso, non è necessario che il condizionatore sia ad alta efficienza ma è necessario che l’intervento riduca il fabbisogno energetico dell’immobile o del condominio. La detrazione al 50%, inoltre, viene riconosciuta in caso di installazione di un climatizzatore di classe energetica superiore (almeno A+) in occasione di una ristrutturazione edilizia straordinaria.

Come detto, i lavori di ristrutturazione, però, devono essere iniziati dopo il 1° gennaio dell’anno precedente a quello in cui si acquista il dispositivo.

Vediamo schematicamente nel dettaglio. La detrazione del 50% per l’acquisto di un climatizzatore di classe almeno A+ è ottenibile con:

  • Bonus ristrutturazioni, cioè abbinata alla ristrutturazione della casa. È indispensabile in tal caso realizzare un intervento di recupero del patrimonio edilizio sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali. L’ intervento, deve essere iniziato a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici.
  • Bonus mobili, un intervento di manutenzione straordinaria senza la ristrutturazione, con la condizione di migliorare l’efficienza energetica e quindi dovrà essere presentata la prova dell’aumento del livello di efficienza energetica degli edifici.

Bonus condizionatori del 65%

Generalmente questo bonus prevede una detrazione fiscale al 50% e solo in alcuni casi la percentuale aumenta di ben 15 punti percentuali. Avviene difatti nel caso di lavori di riqualificazione energetica di una casa tramite Ecobonus (l’agevolazione fiscale a cui si accede quando si effettuano dei lavori di riqualificazione energetica su di un immobile sia unifamiliare che condominiale).

Qui la percentuale di sconto sale al 65%.

Anche in questo caso dovranno essere rispettate alcune condizioni:

  • l’acquisto deve riguardare un condizionatore con pompa di calore ad alta efficienza;
  • i lavori di ristrutturazione non devono essere iniziati prima del 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dell’impianto;
  • l’importo massimo detraibile è pari a 46.154 euro in dieci quote annuali.

Pertanto riassumendo: si può ottenere uno sconto o una detrazione del 65% nel caso di acquisti di condizionatori con pompa di calore ad alta efficienza. La spesa massima detraibile è pari a 46.154 euro (da suddividere in 10 quote annuali) per l’acquisto di un nuovo condizionatore a pompa di calore ad alta efficienza energetica e al fine di sostituirne uno di classe minore.

Quando si acquistano condizionatori, inoltre, è prevista anche un’altra agevolazione: l’Iva ridotta al 10% per quel che riguarda il costo di installazione (la manodopera).

Possibilità superbonus 70%

In alcuni casi, si può beneficiare anche del superbonus 70%. Anche se l’acquisto dei condizionatori non è previsto in maniera esplicita tra gli interventi che rientrano nel meccanismo del «superbonus» c’è un modo per farlo ricadere tra questi.

È possibile beneficiare di una detrazione fiscale del 70% nel 2024, anche soltanto per la sostituzione dell’impianto di condizionamento, a condizione che venga realizzato congiuntamente ad almeno uno degli interventi trainanti, ovvero:

  • isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali relative l’involucro dell’edificio per almeno un quarto della stessa superficie con un limite di 60.000 euro moltiplicato per le unità abitative presenti;
  • sostituzione della caldaia con impianti centralizzati a condensazione per un massimo di 30.000 euro moltiplicato per ogni singola unità abitativa;

I lavori eseguiti devono garantire il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio o, in alternativa, il raggiungimento della classe più alta, da dimostrarsi tramite l’APE (Attestato di Prestazione Energetica).

Detrazione bonus condizionatori nel 2024: come funziona?

Come abbiamo visto, l’aliquota di detrazione cambia in base all’incentivo in cui si rientra. Quello che va considerato, però, è che ognuno dei bonus menzionati in questo articolo prevede un importo massimo di spesa variabile.

Nella seguente tabella forniamo uno schema riepilogativo:

Incentivo Aliquota di detrazione Spesa massima agevolabile
Superbonus 70% 30mila/15mila/20mila euro in base alla tipologia di intervento
Ecobonus 65% 46.154 euro
Bonus Ristrutturazioni 50% 96.000 euro
Bonus Mobili 50% 5.000 euro

In tutti i casi la detrazione si ottiene in dichiarazione dei redditi suddivisa in diverse rate annuali di pari importo che variano di numero in base al tipo di incentivo:

  • in 10 quote annuali per Ecobonus, Bonus Ristrutturazioni e Bonus Mobili;
  • in 4 quote annuali per Superbonus.

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