Bonus nido 2024, la guida completa con importi, requisiti e domanda

Simone Micocci

11/03/2024

11/03/2024 - 17:20

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Bonus per asilo nido, pubblicato il messaggio Inps con tutte le informazioni per richiedere il rimborso per la frequenza nell’anno 2024.

Bonus nido 2024, la guida completa con importi, requisiti e domanda

Via libera alla domanda di bonus asilo nido; dopo le anticipazioni di Money.it è arrivata la conferma dell’Inps con il messaggio n. 1024 del 2024, con il quale vengono anche riepilogate le novità entrate in vigore quest’anno.

Va ricordato infatti che con l’ultima legge di Bilancio 2024 il contributo per l’asilo nido è stato potenziato grazie all’introduzione di una maggiorazione riservata ai figli successivi al primo, per i quali spetta un incremento di 600 euro l’anno rispetto a quanto previsto generalmente.

Con la messa online del servizio, quindi, si può inoltrare fin da subito la richiesta per il contributo a patto di aver effettuato il pagamento di almeno una delle rette per le quali i chiede il rimborso. Ciò significa che per il momento la domanda può essere inviata solo per quei figli che già frequentano il nido, mentre deve pazientare chi ha in programma l’iscrizione ma non ha ancora completato i passaggi necessari.

A tal proposito, ecco tutto quello che serve sapere sul bonus nido per il quale ricordiamo che è ancora disponibile il servizio per allegare la documentazione riferita alle mensilità 2023, per cui c’è tempo fino al prossimo luglio, potendo così beneficiare del rimborso.

Cos’è e come funziona

Il bonus nido è la misura che favorisce l’inserimento dei minori di 3 anni all’interno degli asili nido pubblici e privati. Come? Semplicemente riconoscendo alle famiglie che beneficiano del bonus asilo nido, erogato dall’Inps, un rimborso di tutta o una parte delle spese sostenute per iscrizione e rette mensili.

E in alternativa al bonus per l’asilo nido è possibile ricevere un rimborso per le forme di assistenza domiciliare in favore dei bambini con meno di 3 anni affetti da gravi patologie croniche.

L’importo del rimborso varia a seconda dell’indicatore della situazione economica del nucleo familiare, il cosiddetto Isee.

Gli importi

Il bonus asilo nido - o per chi ha usufruito di forme di assistenza domiciliare - prevede un rimborso delle somme spese. L’importo massimo del rimborso, come stabilito dalla legge di Bilancio 2020, varia a seconda del valore indicato dall’Isee minorenni, come spiegato dall’Inps nella circolare 27 del 14 febbraio 2020.

Il messaggio Inps pubblicato il 24 febbraio 2021 ha successivamente confermato gli importi del bonus nido tanto per l’anno corrente quanto per quelli a venire (2024 compreso). I valori di cui tener conto, quindi, sono i seguenti:

  • 3.000 euro per i nuclei familiari con modello Isee di valore fino a 25.000 euro. L’importo massimo mensile erogabile è di 272,72 euro per 11 mensilità;
  • 2.500 euro per i nuclei familiari con modello Isee di valore compreso da 25.001 e 40.000 euro. In questo caso l’importo massimo erogabile mensilmente è di 227,27 euro;
  • 1.500 euro per i nuclei familiari con modello Isee di valore superiore a 40.000 euro Il massimo erogabile mensilmente è pari a 136,37 euro.

Ricordiamo che si tratta di un rimborso, ergo - come precisato dall’Inps sul suo sito Internet - “il contributo mensile erogato dall’Istituto non può eccedere la spesa sostenuta per il pagamento della singola retta”.

Va poi ricordato che il “premio” asilo nido non è cumulabile con le detrazioni fiscali frequenza asili nido previste dall’articolo 2, comma 6, della legge del 22 dicembre 2008, ma solo per la parte rimborsata.

La maggiorazione per i figli successivi al primo

Come anticipato, la legge di Bilancio rivede i suddetti importi, ma solo per i figli successivi al primo purché nati a decorrere dal 2024. Solo quei pochi genitori che manderanno i figli al nido nei primi mesi di vita, quindi, avranno diritto alla maggiorazione già nel 2024: per tutti gli altri ci sarà da attendere il 2025.

E non solo, perché oltre a questo - importante - requisito, ce n’è un altro: nel nucleo familiare deve essere già presente almeno un figlio di età inferiore ai 10 anni.

Ebbene, per chi soddisfa entrambe le suddette condizioni il nuovo importo del bonus nido è:

  • Isee minorenni fino a 40.000 euro: 3.600 euro l’anno, 327,27 euro per 11 mensilità;
  • Isee minorenni sopra i 40.001 euro (o domande presentate senza Isee): 1.500 euro l’anno, 136,37 euro per 11 mensilità.

Per tutti gli altri continuano invece a essere applicate le stesse soglie.

Requisiti

Il bonus spetta per i soli figli di età inferiore ai 3 anni. Può fare domanda per il bonus nido il genitore:

  • straniero apolide, rifugiato politico o titolare di protezione internazionale equiparato a cittadino italiano;
  • titolare di Carta blu, “lavoratore altamente qualificato”;
  • lavoratore di Marocco, Algeria e Tunisia per i quale gli accordi euromediterranei tra l’Unione europea e questi Paesi prevedono il generale diritto alla parità di trattamento con i cittadini europei;
  • lavoratore autonomo titolare di permesso per il quale l’inclusione tra i potenziali beneficiari è motivata dalla circostanza che la norma non discrimina il lavoro autonomo da quello dipendente.

L’importante è che la domanda venga effettuata dal genitore che sostiene l’onere del pagamento della retta.

Il bonus asilo nido spetta a tutti i neogenitori che ne soddisfano i requisiti, indipendentemente dall’Isee. Aver richiesto l’Isee sarà quindi importante, ma non indispensabile. Chi non lo ha, infatti, non sarà escluso totalmente dal beneficio, ma riceverà l’importo minimo riconosciuto, pari a 1.500 euro.

Come fare domanda Inps

La richiesta può essere effettuata per tutti i figli di età inferiore a 3 anni al momento della domanda con frequenza in asili nido pubblici o privati autorizzati.

Ricordiamo che l’invio della nuova domanda di bonus nido va effettuato anche per quei figli che già nel 2023 frequentavano un asilo nido. La richiesta, a differenza di quanto invece accade per l’Assegno unico universale, va rinnovata ogni anno.

L’iter è molto semplice e intuitivo, ma per chi lo volesse può anche rivolgersi a un caf o a un patronato. Utilizzando il servizio Inps che trovate cliccando qui, e una volta effettuato l’accesso con le credenziali Spid o Cie, dovete completare una serie di passaggi.

Schermata Bonus Nido 2024 Schermata Bonus Nido 2024 Clicca sul primo riquadro - «Inserimento» - per inviare la nuova domanda.

Cliccate sulla parte dove è scritto “Inserimento”, dopodiché seguite la procedura indicando:

  • dati personali del minore;
  • dati riferiti all’asilo nido frequentato, compresi quelli afferenti all’autorizzazione del caso delle strutture private;
  • mensilità per cui si richiede il rimborso, di cui almeno una deve risultare già pagata;
  • modalità di pagamento.

Infine, una volta contrassegnate tutte le dichiarazioni di responsabilità e autorizzato l’Inps al trattamento dei dati personali si può inviare il tutto.

Ma non è finita: la domanda sarà sospesa fino a quando non verrà allegato almeno un documento di spesa (attraverso l’apposita funzione «allegazione» che trovate nel menù a sinistra). A questo punto, dopo aver inserito il documento e averne specificato i dati, bisogna ricordarsi di cliccare su trasmetti così che l’Inps possa acquisire le informazioni necessarie per l’istruttoria della domanda.

Dopodiché la domanda risulterà protocollata (può volerci qualche giorno); da qui ci vogliono poi due o tre settimane di tempo per il completamento della fase istruttoria e per l’arrivo dei primi rimborsi.

A tal proposito, ricordiamo che il rimborso viene effettuato solamente per le mensilità che risultano già pagate (e con documentazione allegata), per le quali c’è tempo fino alla primavera dell’anno successivo per allegarne la documentazione.

Cosa serve per la domanda di Bonus Nido 2024

Come anticipato, la domanda può essere inoltrata direttamente dal sito Inps, utilizzando l’apposito servizio precompilato.

Ai fini della domanda è necessario avere con sé un documento che dimostra il pagamento di almeno la prima retta (ad esempio gennaio). Va bene anche uno solo tra questi:

  • ricevuta;
  • fattura con quietanza;
  • bollettino bancario o postale;
  • attestazione del datore di lavoro o dell’asilo nido, del pagamento della retta o trattenuta in busta paga.

L’importante è che dalla documentazione risultino le seguenti informazioni:

  • la denominazione e la Partita Iva dell’asilo nido;
  • il Codice Fiscale del minore;
  • il mese di riferimento;
  • gli estremi del pagamento;
  • il nominativo del genitore che sostiene l’onere della retta.

In assenza di questi documenti la domanda sarà inserita a sistema ma non risulterà inviata: lo stato infatti sarà sospeso fino a quando non si procede con questo fondamentale passaggio.

Nel solo caso degli asili nido pubblici al momento della domanda è sufficiente allegare la certificazione riguardante l’avvenuta iscrizione oppure l’avvenuto inserimento in graduatoria.

Tempistiche del rimborso

Il rimborso avviene pochi giorni, o settimane, dopo l’allegazione della documentazione riferita ai pagamenti. A tal proposito, è bene ricordare che c’è tempo fino al 31 luglio 2025 per inserire i documenti di spesa riferiti all’anno corrente.

Quando si perde

Come anticipato, il richiedente dopo aver inviato la domanda per il bonus dovrà, in un secondo momento allegare la documentazione riferita a ogni mensilità. A tal proposito, contestualmente il richiedente è chiamato a confermare l’invarianza dei requisiti rispetto a quanto dichiarato nella domanda.

A tal proposito, il bonus asilo nido decade in caso di perdita di uno dei requisiti previsti dal giudice. Ad esempio, dal momento che il bonus spetta anche con l’affidamento, decade in caso di provvedimento negativo del giudice che determina il venir meno dell’affidamento preadottivo.

Nel dettaglio, l’Inps interrompe l’erogazione dell’assegno a partire dal mese successivo all’effettiva conoscenza di uno dei seguenti eventi:

  • perdita della cittadinanza;
  • decesso del genitore richiedente;
  • decadenza dall’esercizio della responsabilità genitoriale;
  • affidamento esclusivo del minore al genitore che non ha presentato la domanda (affidamento del minore a terzi).

Attenzione: è comunque possibile il subentro nel beneficio da parte di un soggetto diverso, qualora ovviamente quest’ultimo ne soddisfi i requisiti. Ad esempio, in caso di malaugurato decesso della madre richiedente del bonus, può beneficiare del bonus il padre. L’importante è procedere entro 90 giorni.

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