Bonus 5.000 euro in busta paga, è legge. Ecco a quali lavoratori spetta

Simone Micocci

16 Maggio 2025 - 17:51

Il decreto legge sulla partecipazione al lavoro concretizza bonus da 5.000 e 1.500 euro per questi lavoratori.

Bonus 5.000 euro in busta paga, è legge. Ecco a quali lavoratori spetta

Il disegno di legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese è stato approvato anche dal Senato, ottenendo così il via libera definitivo.

Le novità portano così a un vero e proprio bonus da 5.000 euro per alcuni lavoratori, che potranno percepire concretamente un aumento in busta paga grazie alle agevolazioni fiscali sugli utili. In questo modo viene incentivato il riconoscimento del contributo dei lavoratori alla crescita delle imprese, con riflessi positivi per la collaborazione tra i datori di lavoro e i dipendenti.

Il bonus da 5.000 euro è legge

Il disegno di legge portato avanti da Cisl fino all’approvazione delle Camere è incentrato sulla partecipazione al lavoro, prevedendo diversi cambiamenti che mirano al coinvolgimento diretto dei dipendenti nella vita delle imprese. Un provvedimento con evidenti potenzialità, contribuendo alla crescita delle imprese e alla valorizzazione del personale. La novità più interessante per i lavoratori resta però quella legata alla partecipazione agli utili, poiché permette di apprezzare concretamente il cambiamento, con incrementi dello stipendio. L’articolo 5 del decreto legge prevede infatti l’applicazione dell’imposta sostitutiva agevolata del 5% su un importo massimo di 5.000 euro lordi a lavoratore, se l’azienda distribuisce utili per almeno il 10%. Il limite per l’applicazione dell’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali (regionali e comunali) al 5% viene così innalzato da 3.000 a 5.000 euro, derogando a quanto stabilito dalla legge di Bilancio 2025, a patto che l’azienda distribuisca una quota degli utili non inferiore al 10% degli utili complessivi. L’impresa viene così incentivata a gratificare il personale, riconoscendone il merito nei risultati. Nel concreto, i lavoratori dipendenti potranno apprezzare aumenti dello stipendio intorno ai 5.000 euro, visto che si tratta dell’importo massimo su cui si applica l’imposta agevolata. Ecco perché si parla in proposito di “bonus”, rappresentando di fatto una somma aggiuntiva che i lavoratori troveranno in busta paga.

A chi spetterà

La misura non riguarda tutti i lavoratori subordinati, ma soltanto quelli del settore privato dipendenti di imprese che riconosceranno loro una partecipazione agli utili del 10% o superiore. La partecipazione agli utili, che è già connotata da un rischio ridotto, viene così incoraggiata dai vantaggi fiscali. A tal fine, tuttavia, la partecipazione dovrà essere regolamentata dai contratti collettivi nazionali o territoriali. Il ruolo dei sindacati continua quindi a essere fondamentale per tutelare i lavoratori e garantire condizioni eque e vantaggiose. Resta inoltre invariato il limite di reddito previsto per usufruire della tassazione agevolata. In particolare, hanno diritto al “bonus” da 5.000 euro i lavoratori che hanno percepito un reddito da lavoro dipendente entro 80.000 nell’anno precedente. In sintesi, il bonus da 5.000 euro (lordi) ha le seguenti condizioni:

lavoro dipendente;
azienda privata;
quota di partecipazione degli utili almeno del 10%;
reddito da lavoro dipendente non superiore a 80.000 euro nell’anno precedente.

Altri 1.500 euro in più per i premi

Il decreto legge sulla partecipazione al lavoro prevede anche delle agevolazioni per il coinvolgimento finanziario dei lavoratori. Nel dettaglio, l’articolo 6 permette ai dipendenti di ricevere azioni aziendali al posto dei premi di risultato. Per il 2025, il 50% di questi importi sarà esente dall’imposta sui redditi, fino a un massimo di 1.500 euro. Con i dividendi esentasse (per metà) si incoraggia ulteriormente la cooperazione tra imprese e lavoratori con un altro risultato concreto nelle tasche dei dipendenti.

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