Bollette del gas, ecco cosa devi assolutamente fare entro settembre per pagare meno

Simone Micocci

9 Settembre 2025 - 15:25

Vuoi pagare meno di gas? Ecco cosa devi assolutamente fare prima che arrivi l’inverno.

Bollette del gas, ecco cosa devi assolutamente fare entro settembre per pagare meno

Con il passaggio al mercato libero dell’energia, che riguarda la maggior parte dei consumatori fatta eccezione per i clienti considerati fragili, ancora liberi di scegliere tra regime tutelato e concorrenziale, è fondamentale conoscere l’andamento del mercato per capire come muoversi e ridurre i costi in bolletta.

Per quanto riguarda il gas, la strategia più conveniente sembra chiara: cambiare fornitore e attivare un’offerta con tariffa bloccata. In vista dell’inverno, infatti, con l’Europa ancora lontana dal raggiungere la soglia di sicurezza del 90% delle scorte, è molto probabile che i prezzi siano destinati a salire.

Restare nel regime tutelato, dunque, potrebbe non essere la scelta migliore. Meglio approfittare fin da subito delle numerose offerte disponibili, consultabili anche sul portale Arera, per garantirsi la tranquillità di una tariffa stabile e mettersi al riparo dai rincari che con ogni probabilità arriveranno nei prossimi mesi.

Perché in Europa c’è un problema gas in vista dell’inverno

Attenzione: l’Europa si prepara a un inverno che potrebbe rivelarsi alquanto complesso sul fronte energetico. L’allarme arriva direttamente da Alexey Miller, amministratore delegato di Gazprom, che a Vladivostok ha avvertito: se arrivasse un inverno freddo, anche solo nella norma, per molti Paesi europei rappresenterebbe un serio problema.

Le sue parole si inseriscono in un contesto già segnato da rincari sul mercato del gas e da stoccaggi che, a fine agosto, non hanno raggiunto i livelli di sicurezza degli anni precedenti.

Nel dettaglio, secondo i dati di Gas Infrastructure Europe, al 31 agosto 2025 i depositi di gas dell’Unione europea risultavano riempiti al 78,68%, ben al di sotto del 93% registrato nello stesso periodo del 2024. La situazione non è uniforme: se fortunatamente l’Italia si avvicina al target con l’89,26% e il Portogallo sfiora il 100%, altri Paesi restano indietro. In Germania le riserve sono ferme al 73,56%, nei Paesi Bassi al 66,3%, mentre Svezia e Lituania non superano rispettivamente il 50 e il 52%.

Proprio questo divario geografico, sommato a un deficit tra consumi e reintegri di quasi 19 miliardi di metri cubi, lascia intravedere possibili criticità nel caso di un inverno rigido. Ed è per questo che settembre è un mese importante per mettersi al sicuro dai rincari.

Perché conviene fissare oggi un’offerta a prezzo bloccato

Chi sperava in un calo delle tariffe del gas durante l’estate, complice la minore domanda, è rimasto deluso. I prezzi all’ingrosso sono rimasti stabili per mesi, oscillando in un intervallo che non ha mai riportato il mercato ai livelli pre-crisi. Solo negli ultimissimi giorni si è registrato un leggero ribasso, ma nel complesso il costo del gas continua a mantenersi elevato e superiore di oltre un quarto rispetto al 2021, prima della grande impennata dei prezzi.

Questa stabilità apparente, in realtà, nasconde un rischio: con l’arrivo dell’autunno e soprattutto dell’inverno, la domanda tornerà a crescere e il prezzo all’ingrosso potrebbe subire nuove spinte al rialzo, visto anche il problema sulle riserve di cui parlavamo nel paragrafo precedente. Ecco perché fissare oggi un’offerta a prezzo bloccato, nel mercato libero dell’energia, può rivelarsi una scelta prudente: chi lo fa ora, infatti, si mette al riparo da possibili rincari futuri e potrà contare su una maggiore stabilità nelle prossime bollette.

C’è poi un altro aspetto da considerare: il mercato del gas è strutturalmente più fragile rispetto a quello elettrico. La minore diversificazione delle fonti, la forte dipendenza dalle importazioni e i fattori geopolitici rendono questa materia prima particolarmente esposta a improvvisi scossoni. Eventi come riduzioni delle forniture o interruzioni delle rotte del gas naturale liquefatto possono avere un impatto immediato sui prezzi. Le aziende, consapevoli di questa volatilità, preferiscono proporre offerte a prezzo variabile, che trasferiscono il rischio direttamente sui consumatori. Per questo le tariffe a prezzo fisso sono poche e spesso incorporate di un “premio di rischio”, cioè una maggiorazione che serve a proteggere i fornitori da eventuali sbalzi.

Bloccare un prezzo oggi, quindi, significa garantirsi una protezione in vista dei mesi più critici. Chi sceglie questa strada evita di trovarsi esposto in inverno a rincari che potrebbero rendere le bollette insostenibili. In un contesto in cui la normalità del mercato resta quella di costi alti e instabili, la vera convenienza è assicurarsi una tariffa stabile prima che il freddo spinga i prezzi ancora più in alto.

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