Bollette, allarme stangata: come aumentano i prezzi con la guerra in Israele

Alessandro Nuzzo

10 Ottobre 2023 - 18:21

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Quali ripercussioni sui mercati energetici dopo lo scoppio della guerra in Israele? Si rischia la stangata in bolletta.

Bollette, allarme stangata: come aumentano i prezzi con la guerra in Israele

Lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas rischia di avere ripercussioni anche sui mercati energetici internazionali. A dire il vero strani movimenti al rialzo già si stanno verificando. Il mercato di Amsterdam, il principale indice di riferimento europeo, dopo un +16% di lunedì 9 ottobre, anche oggi il prezzo del metano è salito sopra i 46 euro per megawattora: un valore che non si registrava da agosto. L’indice italiano per l’energia elettrica è salito sopra i 140 euro al megawattora. Anche la quotazione del petrolio, dopo alcuni giorni di discesa è tornato a salire e il Brent/Wti è salito sopra gli 85 dollari al barile.

Con questi rialzi e una stagione invernale alle porte si rischia di creare una nuova stangata sulle famiglie italiane costrette a subire bollette più salate. Assoutenti ha lanciato l’allarme parlando di un possibile rincaro da un centinaio di euro a famiglia su base annua.

Guerra in Israele: quanto potrebbero pagare in più gli italiani

Lunedì a riapertura dei mercati internazionali di riferimento si sono registrati i primi rialzi delle quotazioni. Non bastava la guerra in Ucraina, adesso le tensioni in Medio Oriente rischiano di creare ulteriori problemi. Israele ha annunciato la chiusura del suo giacimento di gas Tamar, nel mar Mediterraneo, per motivi di sicurezza. Questo comporterà una minor esportazione della materia verso Egitto e Giordania. L’Italia, dopo lo scoppio delle tensioni in Ucraina e il conseguente blocco delle importazioni dalla Russia, si trova da spettatore molto interessato. La mancanza di fornitura dalla Russia è stata compensata ricorrendo al più costoso gnl in arrivo da Stati Uniti e Qatar e incrementando i flussi dall’Algeria che oggi è il primo paese fornitore del nostro paese. Algeri è però vicina alla causa palestinese e non nasconde simpatia per Hamas.

Sul fronte petrolio il problema è minore perché Israele non è un produttore significativo di greggio ma lo sono i paesi circostanti. Tra petrolio e gas l’Italia ha un approvvigionamento energetico estero dell’80% e per questo risente molto delle tensioni sui mercati.

Secondo Assoutenti l’aumento delle tariffe dopo le tensioni in Israele potrebbe toccare il 15% sia per la luce che per il gas. In questo modo la bolletta dell’energia elettrica salirebbe di 115 euro all’anno rispetto alle attuali tariffe portando la spesa della luce a quota 879 euro. Discorso simile per il gas con un aumento di 199 euro annui e un totale di spesa di 1.526 euro. Insomma il rincaro complessivo tra luce e gas per le famiglie italiane potrebbe essere di 300 euro annui.

Aumenti che arriverebbero anche nel periodo peggiore dell’anno quando a causa dell’inverno, delle temperature rigide e delle minor ore di luce, il consumo di energia elettrica e di gas risulta molto più elevato. «La nostra speranza è che il governo italiano di concerto con l’Europa sappia adottare adeguate misure di contrasto nell’ipotesi di una prossima improvvisa fiammata delle quotazioni energetiche», ha detto Furio Truzzi presidente di Assoutenti.

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