Benzina e gasolio, le città dove costa meno fare il pieno

Rosaria Imparato

17 Settembre 2019 - 17:30

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Il prezzo della benzina e del gasolio in Italia è tra i più alti d’Europa. Per colpa delle accise è in media più alto di circa 13-15 centesimi al litro. Ma dove costa meno fare il pieno in Italia?

Benzina e gasolio, le città dove costa meno fare il pieno

Dove costa meno fare benzina? Sono tanti gli automobilisti italiani che se lo chiedono, visto che il prezzo di benzina e gasolio continua ad aumentare.

Il prezzo di benzina e diesel in Italia è tra i più alti in Europa, con uno scarto di circa 13-15 centesimi al litro rispetto alla media degli altri Paesi della comunità.

La colpa del prezzo così alto qui in Italia è da imputare a tre fattori: innanzitutto le accise, altissime; l’IVA che viene applicata sia sulla benzina che sulle accise; infine il numero troppo alto di distributori sparsi su tutto il territorio nazionale.

Lo studio di Altroconsumo sul prezzo della benzina, basato sui dati ufficiali del Ministero dello Sviluppo Economico, ha preso in considerazione sei città italiane: Milano, Roma, Trieste, Palermo, Cagliari e Perugia.

Le città prese in esame sono molto diverse tra loro, proprio per avere una stima su base nazionale del prezzo del carburante.

Benzina e gasolio, le città dove costa meno fare il pieno

Lo studio di Altroconsumo sul prezzo della benzina in Italia si è concentrato su sei città molto diverse tra loro, in modo da prendere in considerazione varianti come la grandezza della città stessa, la vicinanza ad altri Stati, la vicinanza a raffinerie.

I distributori presi in considerazione sono stati ben 1.100.

Le sei città prese in considerazione sono:

  • Roma e Milano sono state scelte in quanto città più grandi;
  • Trieste perché vicina a due Paesi, Croazia e Slovenia, in cui la benzina costa molto meno rispetto all’Italia;
  • Palermo e Cagliari, in quanto vicine a raffinerie importanti, dunque l’accesso al rifornimento dovrebbe essere più rapido ed economico;
  • Perugia, come esempio di città all’interno e piuttosto periferica.

Dai dati presi in considerazione, la città più economica per quanto riguarda il prezzo della benzina risulta essere proprio la più fuori mano, cioè Perugia.

Trieste è la seconda città più conveniente, ma solo per la benzina: per il gasolio, invece, è la seconda più cara.

Le città più costose invece sono quelle più vicine alle raffinerie, quindi Palermo e Cagliari, in cui la differenza tra il distributore più caro e quello più economico sono minime, per la benzina meno del 6% e per il gasolio il 7%.

Le oscillazioni di prezzo aumentano se a essere presi in considerazione sono i distributori sia di benzina che di gasolio della stessa città: in questo caso a Roma viene registrata la punta più alta, che arriva al 40%. La media delle altre città si aggira intorno al 30%.

Questa percentuale è importante perché consente di capire un dato importante: individuato il distributore giusto, è possibile risparmiare circa 670 euro con un’auto a gasolio a Roma o 672 euro con un’auto a benzina a Cagliari (calcoli fatti prendendo ad esempio due pieni al mese da 50 litri).

Perché fare benzina costa così tanto?

Secondo Altroconsumo, che si è basato anche sui dati forniti dalla Commissione Europea, il prezzo che gli automobilisti italiani si trovano a pagare per benzina e gasolio è tra i più alti in Europa, con circa 13-15 centesimi in più a litro rispetto alla media comunitaria.

Ad incidere sul prezzo che l’utente finale si trova a pagare sono tre fattori:

  • le accise: su 10 euro spesi, 6,30 euro sono di tasse nel caso della benzina, 5,90 euro se si tratta di diesel; inoltre il Fisco italiano trattiene in media una percentuale più alta rispetto alla media europea: su 10 euro, circa 1,60 euro in più;
  • l’IVA, che viene applicata sia al prezzo del carburante sia sulle accise;
  • l’inefficienza della rete distributiva.

Le accise sono sicuramente l’elemento che fa impennare il costo della benzina, ma nonostante le varie promesse della politica di eliminarle, per ora non se ne parla.

Per quanto riguarda l’ultimo punto, cioè l’inefficienza della rete distributiva, è bene soffermarsi, perché all’apparenza contraddittorio.

L’Italia ha infatti una vasta rete di distributori, ben 21.000 rispetto agli 11.000 francesi e gli 8.500 della Gran Bretagna.

La capillarità delle aree di servizio, però, invece di aiutare il prezzo concorrenziale del carburante, lo fa aumentare: dai dati emersi, ogni stazione di servizio riesce ad erogare in media un terzo del carburante rispetto a quanto erogato dai distributori degli altri Paesi europei.

Visto che i benzinai vivono essenzialmente della vendita di carburante, sono costretti ad aumentarne il prezzo.

L’Italia quindi si trova con una rete distributiva di carburante estesa su tutto il territorio nazionale, ma inefficiente, perché ogni area di servizio propone esattamente lo stesso servizio.

Quello che ci sembra particolarmente controverso è che lo studio di Altroconsumo non abbia preso in considerazione nessuna città della Basilicata, nota non a caso come serbatoio d’Italia.

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# Accise

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