Bankitalia, per il Pil stime in rialzo nel 2022: ma per il prossimo anno c’è poco da stare allegri

Alessandro Nuzzo

13 Ottobre 2022 - 22:15

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Questo è quanto si evince dalle proiezioni aggiornate fatte dalla Banca d’Italia sugli scenari economici futuri per il nostro paese.

Bankitalia, per il Pil stime in rialzo nel 2022: ma per il prossimo anno c’è poco da stare allegri

La situazione economica mondiale sta vivendo una fase di incertezza. Dopo la pandemia e le prospettive di ripresa che sembravano rosee, ci ha pensato lo scoppio della guerra in Ucraina a creare una crisi energetica senza precedenti e un’inflazione spinta dalla speculazione dei mercati.

Il costo dell’energia è salito vertiginosamente negli ultimi mesi sino a raggiungere vette insostenibili chiamando ai ripari il Governo. Al tempo stesso l’aumento dei costi energetici sta incidendo pesantemente in modo diretto e indiretto sulla produzione portando ad un aumento dei prezzi.

Alla luce di tali scenari e con prospettive da un punto di vista geopolitico per nulla positive, non è facile fare delle stime precise sulle prospettive economiche dell’Italia sia per questo 2022, sia per gli anni a venire. Oggi la Banca d’Italia ha pubblicato una nuova nota di aggiornamento sulle condizioni macroeconomiche del nostro paese. E rispetto all’ultimo bollettino dello scorso luglio, Bankitalia ha dovuto rivedere al ribasso le stime di crescita per i prossimi anni presentando due scenari: uno di base e uno più avverso.

Nel primo caso si presuppone che le condizioni dell’approvvigionamento energetico e il costo delle materie prime restino in linea con quelli desumibili dai recenti contratti futures. Il secondo scenario ipotizza l’interruzione totale di gas dalla Russia, prezzi delle materie prime più elevate e un conseguente rallentamento del commercio internazionale.

Banca d’Italia taglia le stime di crescita

Se per quest’anno la stima del prodotto interno lordo è stata rivista al 3,3%, un punto decimale in più rispetto all’ultima nota dello scorso luglio, a preoccupare sono quelle dei prossimi due anni. Bankitalia prevede nel 2023 addirittura una crescita limitata allo 0,3%, un punto percentuale in meno rispetto alla precedente stima. Sul 2024 prevede invece un +1,4%, a fronte del +1,7% stimato a luglio.

Nel caso di uno scenario avverso invece, il Pil quest’anno si espanderebbe solo del 3%, mentre nel 2023 si contrarrebbe di oltre l’1,5% per poi tornare a crescere nel 2024 in modo moderato.

"La debolezza dell’attività nei prossimi trimestri rifletterebbe principalmente quella dei consumi delle famiglie e degli investimenti delle imprese in macchinari e attrezzature, che risentono dell’impatto dell’elevata inflazione sul reddito disponibile, della maggiore incertezza e dell’aumento dei costi di finanziamento. Vi inciderebbe inoltre il rallentamento degli scambi internazionali" - si legge nella nota pubblicata dall’istituto di Via Nazionale.

Al rialzo le stime sull’inflazione per questo e per il prossimo anno

Bankitalia ha rivisto anche le stime inerenti all’inflazione per questo e per i prossimi anni. Nel 2022 complice anche i rincari energetici che si riflettono sull’indice generale dei prezzi sia in modo diretto che indiretto, l’inflazione si collocherebbe all’8,5%.

Successivamente una stabilizzazione dei prezzi energetici e l’attenuazione dell’offerta secondo l’istituto di Via Nazionale, favorirebbero la riduzione dell’inflazione che scenderebbe nel 2023 al 6,5% per attestarsi poi nel 2024 al 2,3%.

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