Le ultime notizie sul salvataggio di Banca Carige e sulle nuove posizioni della famiglia Malacalza, pronta ora a firmare l’aumento di capitale
Malacalza Investimenti appoggerà l’aumento di capitale di Banca Carige, ma soltanto a una condizione, cioè solo se otterrà il pieno possesso di tutte le informazioni disponibili.
Dopo giorni di silenzio che hanno fatto seguito al caos del 22 dicembre scorso, il principale azionista dell’istituto ligure (con il 27,5% del capitale) ha compiuto un nuovo passo verso il salvataggio di Banca Carige.
Il tutto dopo quel commissariamento che ha fatto tremare gli stessi clienti di Carige, rassicurati però da più parti sull’improbabilità di bail-in e default.
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Salvataggio Carige: il ruolo dei Malacalza
Due settimane fa i Malacalza hanno scelto di astenersi dal voto bloccando di fatto l’aumento di capitale da 400 milioni di euro. L’istituto è stato così commissariato dalla BCE, che per la gestione della crisi ha nominato Fabio Innocenzi, Pietro Modiano e Raffaele Lener in continuità con la precedente governance.
Oggi è finalmente arrivata l’apertura del socio di maggioranza, che ha confermato l’assenza di avversioni pregiudiziali all’approvazione della ricapitalizzazione, che sarà però condizionata alla:
“naturale disponibilità del consiglio di amministrazione a fornire a tutti gli azionisti i necessari elementi conoscitivi e valutativi - il riferimento è, tra l’altro, al piano industriale - utili per potersi consapevolmente esprimere, e potere assumere decisioni anche in ordine alla sottoscrizione.”
Per ottenere l’appoggio dei Malacalza, in sintesi, il Consiglio di amministrazione dovrà fornire ulteriori chiarimenti sul piano industriale di Banca Carige. Soltanto in questo modo arriverà l’atteso voto favorevole all’aumento di capitale.
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