Azioni in calo, petrolio schizza. La reazione dei mercati all’attacco di Israele all’Iran

Violetta Silvestri

13 Giugno 2025 - 10:07

Israele attacca l’Iran e i mercati sono subito travolti: il prezzo del petrolio si impenna, mentre per le Borse è tonfo in questo clima di incertezza.

Azioni in calo, petrolio schizza. La reazione dei mercati all’attacco di Israele all’Iran

Mercati “colpiti”dall’attacco israeliano sull’Iran, che ha improvvisamente esacerbato una situazione già molto critica in Medio Oriente.

La mattinata è iniziata con le esplosioni a Teheran che sono apparse molto più gravi degli attacchi rappresaglia tra Israele e Iran dell’anno scorso. Sebbene un attacco preventivo da parte di Israele alla nascente capacità nucleare dell’Iran fosse un’ipotesi concreta, i tempi e la gravità dell’attacco hanno comunque colto di sorpresa le piazze finanziarie, con i prezzi del petrolio che a un certo punto sono balzati di oltre l’11%.

L’impennata del greggio lo ha portato sulla buona strada per il più forte guadagno giornaliero in oltre cinque anni. Oro e titoli del Tesoro sono subito saliti vertiginosamente negli scambi asiatici. Il metallo giallo ha raggiunto il massimo da quasi due mesi in seguito alla notizia, sebbene abbia ridotto alcuni guadagni nel corso della mattinata. Gli investitori si stanno riversando sugli asset rifugio in un contesto di grande incertezza e rischio escalation.

I futures S&P E-mini statunitensi sono crollati dell’1,6% e i futures Nasdaq sono scesi dell’1,7%. I futures Pan-European STOXX 50 sono crollati dell’1,7%. Il Nikkei del Giappone ha perso l’1,1%, il KOSPI della Corea del Sud è sceso dell’1,3% e l’Hang Seng di Hong Kong è diminuito dell’1%.

Tonfo anche delle Borse europee nella prima mezz’ora di scambi.

Israele ha lanciato attacchi su vasta scala contro l’Iran, affermando di aver preso di mira impianti nucleari, fabbriche di missili balistici e comandanti militari. L’Iran ha lanciato circa 100 droni verso il territorio israeliano per rappresaglia. C’è molta apprensione su cosa accadrà in un’area strategica soprattutto per le risorse energetiche.

Quest’ultimo tragico evento in Medio Oriente aggiunge volatilità a mercati già messi a dura prova dalla guerra commerciale innescata dalla politica tariffaria di Trump.

Tonfo in Borsa, petrolio alle stelle. L’oro in corsa

Borse europee in rosso dopo circa 40 minuti dall’apertura degli scambi: Piazza Affari perde l’1,30%, il Dax tedesco è in calo dell’1,04% e il Cac francese dello 0,80%. Anche le azioni quotate nella regione Asia-Pacifico sono crollate in seguito agli attacchi israeliani contro l’Iran.

Il prezzo del petrolio ha raggiunto il livello più alto in quasi cinque mesi dopo l’attacco di Israele all’Iran, aggravando drasticamente le tensioni in Medio Oriente e alimentando le preoccupazioni relative all’interruzione delle forniture di petrolio. Al momento in cui si scrive, il Brent e il WTI sono entrambi in aumento di oltre il 5%, rispettivamente a 73 e 72 dollari al barile circa.

L’impennata di ben oltre il 10% del greggio è stata innescata dal timore di una riduzione nella fornitura. Circa un quinto del consumo mondiale totale di petrolio, ovvero circa 18-19 milioni di barili al giorno di petrolio, condensato e carburante, passa attraverso lo Stretto di Hormuz, controllato dall’Iran. Inoltre, Teheran potrebbe essere costretta a diminuire i suoi flussi.

In questo contesto così incerto e complesso, i rendimenti dei titoli del Tesoro USA sono scesi, mentre sale il prezzo dell’oro nella corsa verso gli asset considerati sicuri dagli investitori. Il metallo giallo è in rialzo di oltre l’1% e si attesta intorno ai 3.400 dollari.

“I prezzi sono ora molto vicini a raggiungere un nuovo massimo storico. Se le tensioni persistono, l’oro potrebbe presto superare questo livello. Le persone hanno fiducia nel metallo giallo in periodi di incertezza ed è esattamente questo che sta trainando la domanda in questo momento”, ha sottolineato Aksha Kamboj, Presidente Esecutivo di Aspect Global Ventures.

Alcuni trader sono stati attratti dal dollaro come bene rifugio, con l’indice del dollaro in rialzo a 98,277, recuperando gran parte del notevole calo di giovedì.

“Gli operatori di mercato sono ora in ansia per la prospettiva di un conflitto su larga scala in Medio Oriente, ciò manterrà elevata l’incertezza e la volatilità”, ha affermato Matt Simpson, analista di mercato senior di City Index.

Iscriviti a Money.it

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.