Banca Generali: perché avanza nonostante il tonfo dell’utile trimestrale

C. G.

23 Aprile 2018 - 15:51

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Perché le azioni Banca Generali guadagnano terreno nonostante una trimestrale poco entusiasmante?

Banca Generali: perché avanza nonostante il tonfo dell’utile trimestrale

Le azioni Banca Generali in deciso rialzo a Milano, nonostante una prima trimestrale 2018 non particolarmente brillante.

Ad impedire il tonfo del titolo sono stati risultati comunque superiori rispetto alle attese degli analisti, già pronti a fare i conti con gli effetti di quel clima di incertezza a lungo osservato sul mercato.
Nonostante alcune voci abbiano sofferto (tra queste certamente l’utile netto) Banca Generali ha potuto contare su nuovi flussi e su maggiori masse gestite e amministrate per conto della clientela, tutti elementi che hanno confermato l’ampia domanda di consulenza sui patrimoni.

(L’andamento delle azioni Banca Generali nel corso dell’ultima settimana)

La prima trimestrale 2018 di Banca Generali

A far riflettere è stato soprattutto il tonfo dell’utile netto trimestrale, sceso del 12,8% su quota 49 milioni di euro. Il dato non ha particolarmente scosso gli esperti che avevano invece previsto un crollo ancor più imponente su quota 43,9 milioni di euro, contro il dato del pari periodo 2017 a 56,2 milioni.

Le commissioni di performance hanno registrato risultati inferiori alle attese, crollando dell’82% su quota 7,6 milioni. Le commissioni lorde di gestione, invece, sono salite del 17%. Tutto ciò ha pesato in maniera considerevole sull’utile trimestrale di Generali, mentre al netto delle componenti di ricavo più variabili l’utile sarebbe schizzato del 107%.

A perdere quota anche il risultato operativo della quotata. La flessione in questo caso è stata del 10,7% e ha fatto scivolare il dato su quota 67,6 milioni, il tutto rispetto ai 60,4 stimati dal consensus. I costi operativi, poi, sono scesi dello 0,8%, mentre il rapporto cost/income è passato dal 36,9% del pari periodo 2017 al 39,0%.

Anche il margine di intermediazione è sceso del 6,9% su quota 114,1 milioni. Anche in questo caso, però, la trimestrale di Banca Generali ha sorpreso le attese a 110,2 milioni.

Il patrimonio netto è balzato dell’8% da gennaio ad oggi su quota 792,4 milioni di euro, mentre sul fronte indici di solidità il CET1 ratio è salito al 20,3% e il Total Capital ratio al 22,0% (il tutto contro il 6,5% e il 10,2% previsti dai requisiti 2018).

Come già anticipato, comunque, nel primo trimestre dell’anno la banca ha osservato 1,6 miliardi di nuovi flussi oltre che un incremento del 13% delle masse totali, salite così su quota 56,4 miliardi di euro: le polizze assicurative tradizionali hanno rappresentato il 27% delle masse totali.

In linea di massima è stato possibile osservare una raccolta netta di 1.574 milioni di euro di cui di cui 0,8 miliardi in soluzioni gestite, 0,2 miliardi in assicurazioni tradizionali e 0,6 miliardi in risparmio amministrato.

“Un avvio d’anno molto solido e soddisfacente con risultati che, a dispetto di una maggiore incertezza sui mercati, continuano ad espandersi nelle voci commerciali e nelle dimensioni complessive della banca, a conferma della capacità di stare al fianco dei clienti anche nei momenti di crescente volatilità”,

ha commentato l’ad Gian Maria Mossa.

“Il crescente riscontro alle nostre soluzioni di wealth management e le diverse novità in fase di lancio ci danno grande fiducia per la crescita dei prossimi mesi,”

ha aggiunto.
Stime confermate, dunque, dagli stessi vertici. Per il 2018 da Banca Generali ci si attende già una raccolta netta di 4/5 miliardi di cui almeno 2,5 miliardi di risparmio gestito.

Al momento della scrittura, dopo la prima trimestrale del 2018, le azioni Banca Generali scambiano in rialzo dello 0,72% su quota 16,82 euro.

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